L'annuncio dell'amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana. 42 chilometri, da Giampilieri a Fiumefreddo, per completare il raddoppio e avvicinare le due città
I principali investimenti infrastrutturali ferroviari in Sicilia sono stati al centro di un incontro che si è tenuto ieri a Palermo, a Palazzo d’Orleans, tra il presidente della Regione, Nello Musumeci, e una delegazione di Rete ferroviaria italiana, guidata dall’amministratore delegato, Maurizio Gentile. Presenti anche l’assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone, e il dirigente generale del dipartimento, Fulvio Bellomo.
«Da troppo tempo – ha evidenziato il presidente Musumeci durante la riunione – la Sicilia e i suoi abitanti pagano un gap infrastrutturale rispetto al resto d’Italia. E’ giunto il momento di cambiare approccio, adottando lo stesso metodo che ha consentito, negli anni, a diverse aree del Paese di dotarsi di opere vitali per l’economia del territorio. La nostra Isola è una terra saccheggiata, da terzo mondo, che per avviare un processo di rinascita ha bisogno, da subito, di un cambio di passo: tratte veloci, stazioni decorose, reti efficienti. Solo in questo modo potrà diventare una Regione appetibile da parte di chi vuole investire». Nel corso dell’incontro, il presidente Musumeci ha chiesto al numero uno di Rfi chiarimenti sui tempi di completamento delle opere già appaltate e su quelle in corso di progettazione. In particolare, l’attenzione si è soffermata sul Passante di Palermo, sulla velocizzazione della Palermo-Catania e della Messina-Catania, sull'interramento del Nodo etneo, sulla fermata dell'aeroporto Fontanarossa e sul ripristino della Catania-Caltagirone. Altro tema affrontato quello del riutilizzo del sedime delle vecchie linee dismesse da utilizzare a uso turistico, riconvertendole in piste ciclabili e percorsi naturalistici.
L'amministratore delegato di Rfi ha evidenziato che «la Sicilia è al centro delle politiche di investimento di Rete Ferroviaria Italiana, con l’obiettivo di dotare la regione di infrastrutture efficienti e utili per i cittadini e recuperare il gap attuale». Gentile ha assicurato che da parte di Rfi si farà tutto il possibile per dare risposte alla domanda di mobilità che proviene dai siciliani. In particolare, Gentile ha confermato: che entro fine mese verranno completati i lavori del Passante di Palermo, con riattivazione della linea per l'aeroporto prevista ad agosto; l’elaborazione del progetto definitivo dei lotti finanziati entro il primo semestre del 2019 e dei restanti lotti entro il secondo semestre 2019 per la velocizzazione della Palermo-Catania; la gara, a inizio del prossimo anno, per la tratta Giampilieri-Fiumefreddo sulla linea Messina-Catania (interamente finanziata); il ripristino del collegamento Catania-Caltagirone entro la fine del 2018; l’accelerazione la conclusione della progettazione per il ripristino della tratta da elettrificare Palermo-Trapani (via Milo); la realizzazione della nuova fermata di Acireale.
«Prendiamo atto dell’impegno manifestato dall’ingegnere Gentile – sottolinea il presidente Musumeci – ci rincontreremo, periodicamente, per fare il punto sull’avanzamento dei lavori e verificare il rispetto delle scadenze che ci siamo dati». «E’ stato un incontro utile, in un clima di collaborazione – aggiunge l’assessore Falcone – prendiamo atto degli impegni della Rfi, la Regione sarà vigile e metterà a disposizione gli uffici del dipartimento per consentire di raggiungere i risultati concordati nel più breve tempo possibile».
Lo scorso 12 febbraio il progetto definitivo è stato approvato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici. Entro fine anno dovrebbe arrivare il via libera alla Valutazione d'impatto ambientale, per poi passare alla gara d'appalto. La tratta Taormina – Fiumefreddo (10 km), da completare entro il 2026, avrà un costo di 846 milioni, la tratta Messina Giampilieri – Taormina (32 km), da completare entro il 2028, di 1 miliardo 454 milioni. Tra dieci anni, quindi, i tempi di percorrenza tra Messina e Catania potrebbero diminuire da 1 ora e 15 minuti a 45 minuti.
Naturalmente del completamento del raddoppio Messina Palermo non se ne parla più
Opera destinata a restare monca con buona pace di tutti……