Al convegno organizzato dalla Cgil si prefigura il raddoppio della Messina – Catania e la velocizzazione della Catania – Palermo, mentre per la dorsale tirrenica non sono destinati fondi e non si conoscono tempi di potenziamento
Lo ha rivelato il presidente di Rfi, Dario Lo Bosco, con l’avallo dell’assessore Bartolotta, al convegno organizzato dalla Cgil. «Non si farà la dorsale Messina-Palermo. L'alta velocità light sarà la Messina-Catania-Palermo. Il doppio binario finirà a Patti e riprenderà a Castelbuono. Questo perché sotto il profilo ambientale ed economico ci sono problemi che hanno scoraggiato questa ipotesi. Entro la fine dell'anno prossimo speriamo di vedere realizzata una parte del corridoio Helsinki-La Valletta, finanziato dal Cis lo scorso febbraio».
E’ il commento amareggiato del presidente del Comitato Pendolari Sicilia, Giacomo Fazio: “Lo Bosco ha spiegato il tutto mostrando un non ben definito grafo matematico in cui veniva asserito che il raddoppio Palermo-Messina era inutile se paragonato alla soluzione Palermo-Catania-Messina. Non vogliamo entrare in questioni di matematica discreta, ma riteniamo assolutamente aberrante una decisione simile. La nostra classe politica è riuscita a far morire quella che era una cosa scontata. Il raddoppio Palermo-Messina, inserito nel famoso Corridoio 1. E meno male che sembra tramontata l’idea faraonica di tunnel sotto i Nebrodi”.
Per la Messina-Palermo “si parla semplicemente di un “potenziamento e velocizzazione” – prosegue Fazio – senza specificare i tempi e senza aver destinato neppure un euro alla tratta”.
Il Comitato Pendolari Sicilia chiede alla classe politica di intervenire immediatamente per il raddoppio di entrambe le dorsali, jonica e tirrenica, e per interventi seri e mirati nel trapanese e nel ragusano.