Fiaccolata per i due poliziotti uccisi: lettera aperta al Prefetto

Fiaccolata per i due poliziotti uccisi: lettera aperta al Prefetto

Autore Esterno

Fiaccolata per i due poliziotti uccisi: lettera aperta al Prefetto

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martedì 05 Novembre 2019 - 16:51

L'associazione "L'Italia è...", organizzatrice della fiaccolata, ha presentato una lettera aperta al prefetto

In occasione della Fiaccolata organizzata dall’Associazione “ITALIA E’…” in memoria di Pierluigi Rotta e Matteo De Menego, i due agenti di Polizia assassinati a Trieste, è stata consegnata una lettera aperta al prefetto.

La Fiaccolata è stata anche un modo tangibile per mostrare sostegno alle Forze dell’Ordine esposte al rischio di aggressioni e azioni terroristiche.

La lettera aperta

Il 4 ottobre scorso negli uffici della Questura di Trieste sono stati barbaramente assassinati i due valorosi poliziotti Pierluigi Rotta e Matteo De Menego, per mano del criminale dominicano Alejandro Augusto Stephan Meran- si legge nel documento- La Fiaccolata di questo 4 novembre, vuol fare in modo che la memoria dei due eroici tutori dell’Ordine e della Sicurezza pubblica, unitamente a tutti gli uomini e le donne impegnati nella sicurezza dei cittadini venga scolpita nei cuori di tutti.

Come recentemente affermato dal Capo della Polizia Prefetto Gabrielli, si registra un aumento delle aggressioni agli operatori delle Forze dell’Ordine da parte di extracomunitari immigrati in Italia. La ripresa degli sbarchi di migranti in massima parte clandestini è motivo di legittima e fondata preoccupazione per l’aumento della criminalità, per cui appare indispensabile avviare urgenti e adeguate misure di contrasto, sia attraverso la dotazione alle Forze dell’Ordine di pistole taser, fondine rotanti e giubbotti antiproiettile di nuova generazione, in linea con gli altri paesi occidentali, sia attraverso brevi corsi intensivi di aggiornamento nell’uso di tali risorse. E’ inaccettabile che gli uomini impegnati nelle nostre Forze dell’Ordine, rischiando la propria vita, siano costretti a subire passivamente la carenza di dotazioni idonee al contrasto di azioni criminali e terroristiche.

Recentissimo l’episodio dell’aggressione con calci e pugni ad alcuni poliziotti di Catania per mano di un giovane ubriaco, rilasciato subito dopo, nonostante l’oltraggio e la resistenza a pubblico ufficiale. In Italia, ogni tre ore e mezza un tutore dell’Ordine subisce un’aggressione e il 47,8% delle aggressioni viene consumato da stranieri. L’uso di alcol e stupefacenti è causa ricorrente delle aggressioni: nel 2018 si è registrato il 28,1% di aggressori ubriachi o drogati, percentuale tuttora in crescita.

Il triste record spetta all’Arma dei Carabinieri, con il 45,7% delle aggressioni, seguono a ruota quelle alla Polizia di Stato con il 43%, mentre il resto vede coinvolti Vigili urbani e altri corpi.

La situazione è diventata allarmante, i cittadini temono una progressiva destabilizzazione delle Forze dell’Ordine e della stessa autorità dello Stato che per Costituzione ha il dovere di garantire la sicurezza e l’ordine in tutto il territorio nazionale, per cui si chiede a gran voce alle Autorità di Governo, in sede nazionale e periferica, di adottare con la proporzionale urgenza tutte le misure necessarie a tutelare gli uomini e le donne impegnati nel servizio.

Il sacrificio della vita degli eroici agenti di Trieste e di quanti li hanno preceduti, le drammatiche conseguenze per le loro famiglie, le innumerevoli aggressioni e lesioni fisiche provocate dai criminali, siano oggi il monito più stringente per le Istituzioni.

Si chiede al Prefetto di Messina quale Autorità di Governo nel territorio, di far pervenire al Ministro dell’Interno il sincero slancio di solidarietà nei riguardi di tutte le Forze dell’Ordine che operano quotidianamente per garantire la sicurezza dei cittadini.

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