L'Udc allo scontro con Crocetta sul caso Humanitas: "O il governatore revoca la delibera oppure i nostri assessori lasceranno la giunta" è quanto emerso dal vertice di questa mattina, alla presenza del ministro D'Alia. "Il problema non sono gli imprenditori, che fanno il loro lavoro, ma la coerenza del governo". Il Presidente, dopo la guerra in casa con il Pd e la mozione di sfiducia deve adesso affrontare un nuovo fuoco amico.
Da oggi Crocetta è guardato a vista proprio da chi lo ha sponsorizzato per primo alla poltrona della Regione, il ministro Gianpiero D’Alia, che battendo il Pd sul tempo “sposò” per primo la candidatura dell’ex sindaco di Gela. Per la giunta Crocetta scatta la “fiducia condizionata” dell’Udc che sulla vicenda Humanitas non farà sconti a nessuno.
In tarda mattinata si è riunito il gruppo Udc all’Ars, alla presenza dei tre assessori in quota, Dario Cartabellotta, Patrizia Valenti ed Ester Bonafede e del ministro D’Alia, che per primo, nei giorni scorsi ha aperto il fuoco sulla delibera della discordia (vedi articoli allegati). Inutili sono state le dichiarazioni dell’assessore alla sanità Lucia Borsellino e del governatore per gettare acqua sul fuoco, perché fin quando non ci saranno atti ufficiali l’Udc non farà passi indietro.
“O il governo revoca con un provvedimento ufficiale la delibera di luglio oppure siamo pronti a ritirare gli assessori Udc dalla giunta”, è la sintesi della riunione centrista. Non bastano le rassicurazioni verbali in merito ad una “sospensione” della delibera che di fatto garantisce all’Humanitas l’incremento di 50 posti letto nonché l’aumento di altri 10 milioni di euro annui, (oltre agli attuali 20). Provvedimento firmato dall’assessore Borsellino ed esitato dalla giunta il 2 luglio ed approdato in Commissione sanità a fine ottobre, a prescindere dall’esistenza e dalla presentazione del piano regionale della rete ospedaliera. Insomma, come San Tommaso, gli Udc preferiscono prima vedere nero su bianco la revoca e poi “far pace” con Crocetta. Da aggiungere che nel frattempo l’intesa tra la Regione e l’Humanitas è stata firmata e l’azienda ha avviato i lavori a Misterbianco per la realizzazione del polo oncologico d’eccellenza. Ma se il caso Humanitas è il pomo della discordia per i centristi, la riunione di oggi è servita anche ad una verifica complessiva dell’attività del governo.
“Il problema non è certo la società Humanitas, gruppo che fa bene il proprio lavoro- ha dichiarato il ministro Gianpiero D’Alia- Il problema è la coerenza dell’azione di governo. Bisogna capire qual è la posizione del governo regionale riguardo a investimenti di privati in un settore come la Sanità, a fronte di decisioni prese nei confronti del settore pubblico. Ho grande fiducia nei confronti dell'assessore Borsellino. Come è stata gestita la faccenda? Preferisco tacere nei giorni scorsi ho già detto tanto”.
Anche il capogruppo Udc all’Ars Calogero Firretto ha ribadito che pur apprezzando le dichiarazioni della Borsellino la vicenda non è stata gestita al meglio e pertanto fino a quando non ci saranno atti ufficiali ed una delibera di revoca gli assessori centristi saranno pronti a lasciare la giunta. Le parole non bastano. L’assessore alla sanità ha dichiarato che la delibera non è immediatamente esecutiva e non lo sarà fin quando non sarà esaminato il piano della rete ospedaliera, ma gli esponenti del partito di Casini chiedono fatti.
Il caso Humanitas non è stato l’unico ostacolo ai rapporti tra governo e Udc in questi giorni. A fare incrinare i rapporti è stata anche la vicenda della stabilizzazione dei 20 mila precari degli enti locali siciliani, argomento sul quale il chiarimento tra ministro e governatore è avvenuto ieri in un incontro.
“E’ impensabile fare stabilizzazioni di massa in Sicilia- ha spiegato D’Alia- Tutto si puo' fare tranne che pensare a stabilizzazioni che sconquasserebbero definitivamente il sistema degli enti locali. Ci sono Comuni nella nostra regione che hanno 100 precari e 50 posti in pianta organica gia' coperti. Nessuno ancora e' riuscito a spiegarci come si possa in questi termini attuare la stabilizzazione facendo dichiarare il dissesto finanziario dei Comuni. Noi assecondiamo qualunque progetto virtuoso di inserimento di queste professionalita' nelle pubbliche amministrazioni, quello che non possiamo assecondare sono le follie e il populismo da quattro soldi".
Tema di scontro è anche la situazione caotica dei Liberi Consorzi dei Comuni. Dopo aver cancellato le Province, annunciando entro il 31 dicembre la riforma e la costituzione dei Liberi Consorzi, la normativa cammina lentamente, tra proteste dei sindaci e degli amministratori e nella totale confusione causata dall’introduzione anche delle Città Metropolitane di Messina, Catania e Palermo.
“Se passiamo dalle 9 province a 18 consorzi certo non andiamo nella direzione giusta- è quanto ha detto oggi a proposito del ddl sulle province il capogruppo dell’Udc Calogero Firretto- Abbiamo presentato un testo in commissione che affronta insieme le aree metropolitane e i liberi consorzi, cosa che il testo del governo non fa. Non si può parlare delle citta' metropolitane in una parte e di liberi consorzi in un’altra, altrimenti siamo alla schizofrenia. Sono argomenti da trattare insieme. Nella logica di spending review le Province ci sono sembrate enti che risucchiano denaro pubblico, ma se passiamo da 9 Province a 18 consorzi di Comuni andiamo senza dubbio nella direzione sbagliata".
Così il governatore, ad un anno esatto dalla sua elezione, dopo aver affrontato il “fuoco amico” del Pd e in Aula la mozione di sfiducia targata M5S e Lista Musumeci, deve adesso fare fronte ad un altro scontro in casa, quello con gli alleati “della prima ora”, quel Gianpiero D’Alia che primo fra tutti individuò nell’ex sindaco di Gela il cavallo vincente e che poi, ad elezione avvenuta, non ha battuto ciglio sul mancato ingresso di politici puri in giunta. Un anno dopo è chiaro che non la pensa più come allora e che l’aria di rimpasto si fa sempre più pesante. Il leader Udc sa benissimo che Crocetta sta rinforzando la sua maggioranza con i Drs di Picciolo e gli Art.4 di Lino Leanza, che quanto prima troveranno posti in giunta e a stare troppo zitti, sa bene D’Alia, a volte, più che da educati si passa per sciocchi….
Sulla delibera incriminata interviene anche Sel: “Il caso Humanitas è solo la punta dell'iceberg del complesso intrigo di affari che coinvolge tutto il sistema sanitario in Sicilia- dichiara il deputato nazionale di Sel Erasmo Palazzotto- Il governo Crocetta si sta muovendo in perfetta continuità con l'operato del suo predecessore Lombardo, appaltando il sistema sanitario regionale ai grandi gruppi privati, determinando un aumento esponenziale dei costi e smantellando di fatto il sistema pubblico.In questi anni è stato creato un sistema basato sullo scambio di favori tra politica e gruppi imprenditoriali. Un sistema che costa 200 milioni di euro per i viaggi della speranza senza che un solo centesimo sia stato investito per migliorare l'offerta sanitaria pubblica nell'Isola. Oggi finanziamo l'Humanitas con 20 milioni di euro, più i 10 di extra bonus previsti nella delibera di Giunta e non abbiamo le risorse per l'acquisto dei macchinari negli ospedali della regione. Tagliando inoltre 1500 posti letto si sta di fatto depotenziando l'offerta pubblica per arrivare ad una strisciante privatizzazione del sistema”.
Rosaria Brancato
ben fatto!
complimenti a tutti.
Mentre la sanità pubblica è paralizzata dalle lungaggini burocratiche (!?) per la nomina dei direttori generali delle aziende ospedaliere e territoriali, mentre i capoccioni decidono su quali reparti chiudere (da qui il taglio dei posti letto!!!), si muovono gli amministratori delegati di grosse gruppi, agili come gazzelle e subordinati solo alla logica del profitto e non alle migliaia di legacci imposti dai politici (in altre parole hanno le mani libere in tutti i sensi).
Il gruppo Humanitas sarà un eccellente partner e non infastidisce il fatto che investa in Sicilia ma la storia è sempre la stessa:
CARO CROCETTA, QUEI SOLDI CHE STAI METTENDO A DISPOSIZIONE DEL GRUPPO HUMANITAS PERCHE’ NON LI METTI A DISPOSIZIONE DEI MEDICI SICILIANI, DEI TANTI MEDICI SICILIANI CHE ONORANO LA PROFESSIONE MEDICA, ONCOLOGICA E CHIRURGICA, MA NON CON IL SOLITO MECCANISMO DEGLI AMICI, MA PROMUOVENDO PROGETTI DI FORMAZIONE ALL’ESTERO IN ISTITUTI DI GRANDE RILIEVO CLINICO E SCIENTIFICO. PROPONI A GROSSI NOMI DI MEDICI STRANIERI (AMERICANI, FRANCESI, SPAGNOLI, TEDESCHI, OLANDESI, BELGI, ECC.) DI VENIRE QUI IN CONVENZIONE A FARSI I SOLDI ORGANIZZANDO I REPARTI ED INSEGNANDO A CURARE GLI AMMAALATI; SI, HO SCRITTO A FARSI I SOLDI, MA PER CONTRO DEVONO ACCETTARE NELLA CONVENZIONE DI ACCOGLIERE PER UN PERIODO MINIMO DI DUE-TRE ANNI MEDICI SICILIANI DA FORMARE E QUIDNI AVRENO IN POCHI ANNI UN LIVELLO CHE TUTTI CI INVIDEREBBERO.
PERCHE’ ALL’ESTERO??? MA NON VEDETE CHE ALLE UNIVERSITA’ NON RIESCONO A FORMARE NEMMENO I LORO FIGLI?
FAI QUESTO, CROCETTA; LA SICILIA HA BISOGNO DI CRESCERE NELLE SUE PROFESSIONALITA’ DI CERTO NON DI FARE INGRASSARE SENZA AVERE ALCUN TORNACONTO IL PORTAFOGLIO, GIA’ PINGUE, DI OTTIMI PROFESSIONISTI DEL NORD.
SIAMO STANCHI.
NON VI LAMENTATE SE ALLE PROSSIME ELEZIONI SARETE SPAZZATI VIA DA GRILLO & CO.
Secondo me, invece, essendo l’Humanitas un punto di riferimento di eccellenza in campo oncologico (lì SALVANO VITE UMANE DAVVERO E NON A CHIACCHIERE) l’incremento dei posti letto ci sta tutto! Vorrei vedere xxxxxx, facendo corna, se avesse un tumore, se non farebbe ferro e fuoco per avere un posto letto proprio all’Humanitas; certo lui è onorevole, il posto lo troverebbe, ma un comune cittadino morirebbe in qualche clinica colma di incompetenti!!!
Andat a prendere i soldi da chi ha gestito i soldi di mafia in ambito sanitario ad esempio quella stupenda clinica che c’è a Bagheria, i soldi prendeteli al dott. xxxxxx & co. per sovvenzionare i 50 posti letto e dar soldi anche alle altre strutture sanitarie scadenti.
La foto personifica perfettamente i giochi di potere che ci hanno portato alla frutta. La frutta però è finita, forse vogliono mangiarsi pure la tavola?
Si cambia in cabina elettorale con quella arma micidiale della matita. Se non si cambia, I prossimi migranti saremo ( per la seconda volta nell’era industriale) NOI.