Nuovo bando da 2 mesi per la gestione di Casa Serena, ancora nel limbo gli 11 licenziati

Nuovo bando da 2 mesi per la gestione di Casa Serena, ancora nel limbo gli 11 licenziati

Francesca Stornante

Nuovo bando da 2 mesi per la gestione di Casa Serena, ancora nel limbo gli 11 licenziati

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giovedì 08 Ottobre 2015 - 23:11

A fine ottobre scade l'attuale affidamento alla coop Genesi, dunque nuovo bando per la gestione di Casa Serena ma solo per 2 mesi perché il Comune non ha approvato i bilanci. Tutto fermo invece per gli operatori licenziati a maggio e che dovevano essere ricollocati: a dicembre finiranno tutti gli ammortizzatori sociali.

Un nuovo bando, una nuova trattativa privata. Questa volta solo per due mesi, giusto il tempo per chiudere l’anno. A fine ottobre Casa Serena potrebbe ritrovarsi a dover cambiare nuovamente gestione, il 31 scade l’affidamento vinto dalla cooperativa Genesi e quindi il Dipartimento servizi sociali ha bandito una nuova gara per la gestione della struttura di Montepiselli. Solo due mesi perché in questo momento il Comune non ha approvato il bilancio di previsione 2015, in realtà manca anche il consuntivo 2014, dunque sarebbe stato impossibile poter fare una programmazione di più ampio respiro. E così Casa Serena continua a vivere sul filo della precarietà.

Per i mesi di novembre e dicembre Casa Serena sarà affidata attraverso una trattativa privata da 266.060,64 euro, di cui 183.560,64 euro come spesa irriducibile per il personale, indennità varie e convenzioni, non soggetta a ribasso, e 82.500 euro per oneri relativi alle spese generali di gestione che invece sono l’importo a base d’asta. Saranno ammesse solo offerte al ribasso.

Il bando conferma la pianta organica da 40 lavoratori: 1 direttore, 1 economo, 1 assistente sociale coordinatore, 1 assistente sociale, 1 infermiere professionale, 2 cuochi, 1 animatore qualificato, 1 autista, 3 addetti alla centrale termica, 2 operai manutentori specializzati, 21 ausiliari, 3 portieri, 2 addetti alla lavanderia. Tutti a 38 ore settimanali. Sono queste le figure ritenute necessarie «in considerazione delle dimensioni e caratteristiche, dei lavori attualmente in corso, nonché della complessità e varietà delle prestazioni, al fine di garantire un'elevata qualità del servizio erogato». Una ripartizione del personale calibrata su una struttura che prevede un massimo di 50 anziani ospiti e che era stata definita nei mesi scorsi, quando a Casa Serena vennero dichiarati 12 lavoratori in esubero. Una ripartizione che aveva sollevato anche alcune perplessità poiché stride con alcuni servizi che poi vengono inseriti nelle attività che il Comune chiede di garantire, come il segretariato sociale, l’assistenza infermieristica h24, il servizio giornaliero di giardinaggio.

Se però per Casa Serena arriva questo nuovo bando che è l’ennesima soluzione tampone per assicurare la continuità dei servizi, resta aperta e anzi si fa sempre più preoccupante la questione dei lavoratori rimasti fuori, gli 11 operatori che dallo scorso 1 maggio sono stati licenziati in attesa di una ricollocazione. A dicembre scadranno tutti gli ammortizzatori sociali e per loro potrebbe davvero aprirsi il baratro della disoccupazione. L’amministrazione comunale aveva garantito loro una sistemazione, lo scorso 26 marzo la giunta Accorinti aveva esitato una delibera per dare mandato al Dipartimento servizi sociali di predisporre gli atti amministrativi per realizzare i servizi di segretariato sociale e centro diurno per anziani da assegnare con regolare gara d’appalto. Nello stesso atto l’amministrazione diceva anche al Dipartimento all’epoca retto da Giovanni Bruno che le risorse per realizzare questi progetti c’erano, alla luce del fatto che le risorse per il 2015 sarebbero state le stesse dell’anno scorso. E si precisava che il personale utilizzato per l’attivazione e il funzionamento deli servizi doveva essere quello risultato in esubero da Casa Serena. In teoria dunque l’amministrazione aveva dettato l’indirizzo da seguire, ma nel frattempo nulla si è mosso e gli 11 lavoratori adesso temono il peggio. Nei giorni scorsi sono tornati a Palazzo Zanca per chiedere un incontro con l’assessore Nina Santisi e con il vicesindaco Guido Signorino per capire quali sono le intenzioni politiche e soprattutto se esistono ancora risorse economiche da destinare alla loro ricollocazione. Sul piede di guerra anche la segretaria dell’Orsa Francesca Fusco. Il tempo stringe e all’orizzonte si intravede un dramma occupazionale che al momento è ancora possibile scongiurare. Prima che sia troppo tardi.

Francesca Stornante

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