Interventi di miglioramento sulle 8 vetture in linea e di recupero su altre 4. La frequenza diminuirebbe a soli 6 minuti
11 milioni per il “revamping” delle vetture tranviarie e per alcuni interventi sulla linea. Sono stati finanziati nella riunione di ieri del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, in accoglimento della domanda del Comune di Messina.
Il revamping, termine settoriale ferroviario, indica interventi di ristrutturazione generale sulle carrozze, strutturali e sugli impianti. Riguarderanno le 8 vetture attualmente in linea e altre 4 al momento fuori servizio. “Oggi andiamo in linea con sei vetture e una frequenza di circa 15 minuti più altre due vetture agli orari di ingresso e uscita dalle scuole, diminuendo in quegli orari la frequenza a 7 minuti – spiega l’assessore alla mobilità, Gaetano Cacciola -. Non possiamo permetterci di tenerle tutte e 8 sempre in linea per problemi di manutenzione. Con 12 vetture faremmo un grande passo in avanti, portando sempre la frequenza a 6 minuti”.
I miglioramenti riguarderanno anche l’elettronica e una parte della linea. “Le vetture saranno aggiornate e più affidabili – prosegue l’assessore -. Poi s’interverrà sul tratto della cortina del porto compreso tra il Municipio e Boccetta, lì dove è ceduto il basamento ed il tram è costretto a rallentare”.
Nota dolente la mancata attivazione dei semafori intelligenti su tutto il percorso. Se ne parla sin dal 2003, anno dell’inaugurazione, ma l’obiettivo non è mai stato raggiunto. In pratica i semafori dovrebbero diventare verdi al passaggio del tram, che quindi interromperebbe la corsa solo alle fermate, velocizzando il transito. In quel momento, il semaforo diventerebbe rosso all’incrocio per il traffico automobilistico, che comunque avrebbe i suoi vantaggi perché, al momento, accade di dover restare fermi al rosso pur in assenza di vetture tranviarie. “Spero che l’obiettivo si raggiunga entro il nostro mandato – conclude Cacciola -. Ce ne stiamo occupando con altri progetti del Poc Metro”.
Ma prima i soldi ATM dove finivano?
Non credere o che Accorinti sia un genio della finanza capace di reperire fondi la dove gli altri fallivano. Quindi il balzo in avanti ATM da dove salta fuori? Un “incapace” sta compiendo un piccolo miracolo. Segno che la volontà prima mancava eccome. Bravi.
Ne furono comprati 17.
Gli altri 5, ormai, sono dei rottami, essendo stati cannibalizzati per ricavare pezzi di ricambio, causando un danno gravissimo in termini economici e di gestione.
Ma perchè la Magistratura a Messina non interviene?
Perchè è assente?
In una parola, perchèe se ne FREGA?
E’ possibile che a questa Giunta facciano fare ciò che vogliono, infischiandosene delle leggi?
Con molto, molto ma molto meno si asfalta tutto e si usano bus a metano, restituendo alla città un aspetto semidecente.