I Iavoratori del settore pubblico in protesta di fronte la Prefettura dalle 10 alle 12. In programma iniziativa per tutta la settimana. Presenta all’appuntamento anche il segretario nazionale della Fp Cgil Adriano Sgrò. Per Clara Crocè «è arrivato il momento di alzare la voce»
I drastici tagli della manovra varata dal ministro dell’Economia Giulio Temonti, come prevedibile, mandano in subbuglio il mondo del lavoro. Ad essere colpiti, soprattutto i dipendenti del settore pubblico/statale. Sono loro che a Messina faranno sentire la loro voce con una protesta organizzata per lunedì davanti alla Prefettura, cui prenderà parte anche il segretario Nazionale del settore Adriano Sgrò. I lavoratori, con in testa la segretaria della Fp Cgil Clara Crocìè, saranno protagonisti di un sit-in, dalle 10 alle 12, attraverso cui rendere evidente tutto il proprio dissenso verso la soluzione economica adottata. Il giorno della protesta non è stato scelto a caso, visto che proprio lunedì, la manovra approderà in commissione senato. L’obiettivo è quello di continuare la mobilitazione non cambierà le norme varate dal governo.
Per i due rappresentanti sindacali, i correttivi finanziari stabiliti dall’esecutivo «aumenteranno le diseguaglianze, impoveriranno i lavoratori pubblici, apriranno alle privatizzazioni, senza colpire gli evasori e i grandi patrimoni. I continui tagli ai finanziamenti agli Enti locali comporteranno – continuano Crocè e Sgrò – meno asili nido , meno assistenza domiciliare agli anziani, meno assistenza ai disabili . I Comuni non potranno mantenere più gli stessi servizi e gli stessi livelli occupazionali si licenzieranno i lavoratori che erogano i servizi sociali. Ai minori trasferimenti si aggiunge l’ennesimo blocco alle assunzioni per tutte le pubbliche Amministrazioni anche per la sostituzione del turn-over».
Tutto ciò, sottolineano poi Sgrò e Crocè, non consentirà la stabilizzazione dei precari storici degli Enti Locali e della Sanità che ormai da più di vent’anni erogano servizi ai cittadini. Alla scadenza dei contratti i precari saranno licenziati. Non ci saranno più risorse né per la contrattazione aziendale né per l’integrazione oraria ai precari. Con i provvedimenti varati governo si diminuiscono le detrazioni fiscali quindi si potranno meno rimborsi sanitari, meno detrazioni per i figli a carico, sugli interessi dei mutui. «A ciò aggiungiamo – continuano – il sequestro del TFR/TFS , il blocco delle tredicesime, dei rinnovi contrattuali fino al 2014, l’innalzamento dell’età pensionabile delle donne, tutte misure inique che mortificano i dipendenti pubblici La crisi non può essere scaricata sulle spalle dei lavoratori che hanno sempre pagato le tasse e che in media, percepiscono stipendi cha vanno dai 600 ai 1200 euro».
In vista della mobilitazione di lunedì, interviene anche Lillo Oceano Segretario Generale della CGIL di Messina: «Il decreto varato dal governo non contiene una sola misura per sostenere i consumi e rilanciare l produzione. Si approfitta della crisi per perseguitare i dipendenti pubblici, diminuire i diritti di tutti i lavoratori con l’attacco al contratto collettivo nazionale e eliminando la tutela dell’art. 18 dal licenziamento illegittimo, cancellare i valori fondanti della nostra democrazia con la cancellazione delle festività che celebrano, la liberazione dal nazifascismo, la proclamazione della Repubblica e la festa dei lavoratori. La CGIL chiede, con la mobilitazione dei lavoratori, che queste norme vengano radicalmente modificate dal Parlamento».
L’azione di protesta messa in atto dalla Fp Cgil non si fermerà alla giornata di lunedì, ma nel corso della settimana proseguirà con iniziative di volantinaggio nei posti di lavoro nelle aziende, con manifestazioni pubbliche per coinvolgere i cittadini fruitori dei servizi pubblici. «Per i dipendenti del settore pubblico – conclude la Crocè – è arrivato il momento di alzare la voce».