Azienda agricola incassava fondi Ue per coltivazioni inesistenti all'interno della base militare
Il reparto Carabinieri tutela agroalimentare di Messina ha eseguito un decreto emesso dall’ufficio del giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Catania, su richiesta della procura europea – ufficio dei procuratori europei delegati per la Sicilia con sede in Palermo. Il decreto dispone il sequestro preventivo di denaro e disponibilità finanziarie, o equivalenti beni e utilità, per oltre 441 mila euro, a carico di tre soggetti legati a una ditta individuale operante nella provincia di Catania.
Il provvedimento scaturisce da un’indagine avviata dai carabinieri del Reparto tutela agroalimentare di Messina, che ha portato alla scoperta di una presunta truffa ai danni dell’Unione Europea. La ditta in questione, aggiudicataria di una gara per il servizio di “sfalcio d’erba” nel sedime aeroportuale militare di Sigonella, avrebbe richiesto contributi europei utilizzando surrettiziamente il contratto per il servizio come prova del possesso titolato delle aree (368,76,13 ettari tra le province di Siracusa e Catania).
I presunti autori del reato avrebbero sfruttato un’apparente ambiguità del termine “concessione” per legittimare il possesso titolato dell’area, pur essendo consapevoli che la concessione dei terreni demaniali era a vantaggio dell’Aeronautica Militare per fini istituzionali e che il contratto legittimava solo il servizio di sfalcio d’erba, non attività agricole finanziabili con fondi comunitari.
Gli indagati sono due fratelli, un ex responsabile di sede del Caa (Centro assistenza agricola), il titolare dell’impresa individuale e la convivente di quest’ultimo, operatrice del Caa. Quest’ultima, incaricata di verificare la veridicità delle dichiarazioni, avrebbe contribuito a ingannare l’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), permettendo alla ditta di percepire indebitamente contributi pubblici per 375.452,57 euro tra il 2020 e il 2023.
I carabinieri hanno inoltre accertato che la truffa ha permesso alla ditta di ottenere 317 titoli di pagamento dall’Agea, per un valore complessivo di 65.726,76 euro, a partire dal 2020.
L’operazione evidenzia l’impegno dei carabinieri per la tutela agroalimentare nella lotta alle truffe ai danni dei bilanci dello Stato e dell’Unione Europea. Essa testimonia anche l’efficacia dell’azione di contrasto della procura europea, che ha coordinato le indagini portando all’adozione del provvedimento per impedire la prosecuzione dell’attività illecita e recuperare le somme indebitamente percepite.