Questa mattina la firma della convenzione col sindaco metropolitano Falcomatà: concessione da 19 anni per il centro sportivo nella periferia Sud della città
«Non è una semplice firma – ha affermato Falcomatà –. Per noi, rappresenta un tassello importante nella crescita dell’intero territorio, oltre che un’ulteriore dimostrazione dei rapporti di sinergia» tra Reggina e Metroamministrazione.
Il tutto, mentre Gallo continuava a sventolarsi per il caldo con la mascherina antiCoronavirus: un piccolo sintomo della mancanza d’aria condizionata alla quale il presidente amaranto è parso insofferente.
Investimenti non scontati
«Il rapporto che hai instaurato con la città ormai è patrimonio collettivo – ha proseguito il sindaco metropolitano, dando del “tu” in modo molto diretto a Gallo –. Da sindaco, vorrei aggiungere che ci sono stati, ci sono ora con questa convenzione e ci saranno per volere del presidente Gallo investimenti importanti nella nostra città, che potranno solo farla crescere. Investimenti nello sport, ma con un indotto notevole. Bello che questo avvenga, è significativo che questo sia fatto da un cittadino onorario di Reggio Calabria. E però non è scontato che questo fosse fatto da chi non è un reggino e il nostro territorio ha imparato ad apprezzarlo: a differenza di chi, nella nostra città, invece ci è nato e magari preferisce investire altrove». Una punta d’arsenico che, sinceramente, può anche starci, considerato che – per fare giusto un esempio, sempre in àmbito calcistico – il presidente della Fiorentina Rocco Commisso è un (abbiente) figlio della Locride.
Autoironia a iosa
Luca Gallo non ha smentito la sua proverbiale autoironia. «Intanto, ringrazio la Città metropolitana per una convenzione così importante e lunga. Diciannove anni sono tanti: considerata la mia età, magari muoio prima…», ha ridacchiato.
L’importanza del “Sant’Agata” per il club? «Tale che è stata la prima cosa che ho pensato di prendere – ha argomentato Gallo –. Io spero, con gli anni, puntando molto sul settore giovanile, di riuscire a formare giocatori che possano essere molto importanti per il club amaranto in futuro. Epperò mi auguro pure che i ragazzi lo frequentino come “scuola di vita”; e spero pure che tutti i reggini vengano a vederlo, davvero bello per com’è adesso. Ci saranno investimenti importanti che farò sul “Sant’Agata”, anche per renderlo più grande e più bello: questo è solo l’inizio. Naturalmente, tutto questo dev’essere foriero di successi sportivi: senza quello, tutto è più difficile».
Il fascino di un Reggina Stadium
Ma è tempo pure di fascinazione e, perché no?, di sogni. E naturalmente – sebbene con brevità – è anche il momento di sottoporsi alle domande dei giornalisti. Così Luca Gallo, dopo la real politik sfoggiata alla conferenza stampa di presentazione del neoallenatore Alfredo Aglietti, si lascia un po’ andare. «Tu immaginati la Reggina, finalmente in un posto dove tutti speriamo in cui possa stare. Uno stadio tutto amaranto, tipo Reggina Stadium… e il Centro sportivo, e la città intorno… A me, parlandone, viene in mente solo qualche club europeo d’alto livello che potrebbe essere d’esempio per Reggio. Se ci pensi bene, siamo a metà strada».
Il ritiro? «Non è questione di soldi»
C’è pure un breve scambio per il ritiro. E spiega il presidente della Reggina che ancòra non s’è deciso se sarà interno, al Sant’Agata, o fuori Reggio. «Non è certo un problema economico, è bene precisarlo: se lo fosse, altro che stadio…», sorride ancòra Gallo. Il punto allora è di capire se per il neotecnico Aglietti un certo tipo di temperatura e di location potrebbero risultare pregiudizievoli per la preparazione oppure no. Poi, si deciderà insieme.
