Per l’ufficialità sarà necessario attendere la pubblicazione dell’ordinanza, ma le notizie apprese dal direttore tecniche dell’Autorità Portuale, lasciano pochi margini di dubbio. Nessuna notizia sulla nomina del commissario dell'Autorità Portuale
Per attendere l’ufficialità, quella “bollata”, sarà necessario attendere ancora qualche giorno (pubblicazione dell’ordinanza), ma le notizie che giungono da Roma sono positive. Il Consiglio di Stato riunito oggi per esprimersi sul al ricorso presentato dalla Codemar contro l’aggiudicazione dell’appalto da 80 milioni per i lavori di realizzazione della piattaforma logistico intermodale di Tremestieri – primo stralcio, aggiudicati alla Sigenco di Catania, ha infatti respinto la richiesta di sospensiva del ricorrente. Un po’ per scaramanzia, un po’ per eccessivo zelo, il Rup del progetto, nonché direttore tecnico dell’Autorità Portuale, l’ing. Francesco Di Sarcina, utilizza il condizionale, ma il tono di voce è di chi sa di avere superato l’ultimo scoglio prima della firma del contratto: «Il Cga sembra aver respinto la richiesta di sospensiva avanzata dalla Codemar (dopo il responso negativo dal Tar, ndr) e ha fissato per i prossimi mesi la data di udienza di merito innanzi al Tribunale amministrativo. Di fatto questo per noi significa la possibilità di procedere alla firma del contratto».
Approfittando del “contatto”, abbiamo chiesto all’ing.Di Sacina notizie sulla nomina del commissario dell’Autorità Portuale (attesa per oggi, ndr) ma su tale fronte nessuna comunicazione ufficiale: «Ho telefonato in ufficio fino alle 16 ma non è arrivato alcun provvedimento. Sarà questione di ore». Di fatto, dunque, dalla mezzanotte di ieri a capo dell’Autorità il segretario generale e quattro funzionari che fino a giorno 12 febbraio, nel caso (poco probabile) che il nome tardi ad arrivare, si occuperanno dell’ordinaria amministrazione.
Sul fronte degli interventi, invece, proseguono i lavori di palificazione al molo Tremestieri, mentre al pontile Metromare (Molo Rizzo) sarà necessario attendere ancora qualche settimana: il ritardo come spiegato da Di Sarcina è legato alla decisione di aver voluto ordinare i materiali necessari non in acciaio normale, bensì inox, più resistente anche più difficile da reperire sul mercato. (ELENA DE PASQUALE)