La proposta approderà nel consiglio comunale convocato per lunedì 16 febbraio. La mobilitazione si prefigge di richiamare l’attenzione del Governo regionale e nazionale sulle difficoltà degli Enti siciliani
L’Associazione dei Comuni Siciliani ha indetto una mobilitazione per protestare “contro la gravissima situazione economica e finanziaria” degli Enti insulari a cui hanno già aderito duecento amministrazioni. Un numero che sembra in continua crescita. A breve anche Fiumedinisi si pronuncerà sulla questione. Il presidente del consiglio comunale Mario Puglisi ha convocato su richiesta del sindaco Alessandro Rasconà il civico consesso per lunedì 16 febbraio. Tra i punti all’ordine del giorno anche la proposta di adesione all’iniziativa lanciata dall’Anci che ha inviato giorni fa una bozza della delibera a tutti i Comuni siciliani. Il documento evidenzia le problematiche economiche che vessano i centri siciliani, costretti, in misura sempre maggiore, a sopravvivere sull’orlo del baratro quando non costretti a dichiarare dissesto finanziario. Tra le cause i ritardi nell’erogazione dei trasferimenti regionali che costringono le amministrazioni ad anticipazioni di tesoreria continue e, soprattutto, i tagli che hanno avuto come conseguenza anche l’aumento delle aliquote dei tributi locali come Imu, Tari e Tasi, rendendo “ancora più problematica la tenuta minima del rapporto tra Amministrazioni e cittadini, innescando forti tensioni sociali”.
“Tale situazione rappresenta il sintomo evidente di una profonda crisi del sistema delle Autonomie locali ed ha come suo più grave effetto quello di determinare l’impossibilità di potere offrire servizi efficienti ai cittadini”, si legge nella nota redatta dall’Anci, la cui iniziativa serve a dare un segnale forte, di scontento, e richiamare l’attenzione del Governo regionale e nazionale perché diano risposte al territorio, a cominciare dall’istituzione dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane e la definitiva dismissione delle province. Nella provincia jonica, tanti sono i Comuni che non godono di ottima salute e che hanno aumentato le tasse locali per sopperire alla mancanza di fondi. Fiumedinisi, in questo senso, sta procedendo al recupero dei tributi evasi negli anni passati. Un’azione presentata come una necessità, proprio a causa del taglio dei trasferimenti statali, che ha messo i Comuni nella posizione di contare sulle risorse finanziarie che riescono ad acquisire autonomamente.
Giusy Briguglio