Proiettati due filmati commissionati dalla Regione. Donata agli amministratori intervenuti una monografia sui due Guerrieri riemersi dallo Jonio nel ‘72
REGGIO CALABRIA – Questa mattina, nell’Aula consiliare “Francesco Fortugno” di Palazzo Campanella, il focus Bronzi reggino già ampiamente annunciato dal presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso.
Incontro coi sindaci. Quasi una convention…
Cinquant’anni di Bronzi di Riace e molto di più… Valorizziamo il patrimonio culturale calabrese il tema specifico di quella che per molti versi ha incarnato una convention dedicata agli amministratori della cosa pubblica in Calabria.
Non che la parte emozionale non abbia avuto il suo peso: sono stati, anzi, due i filmati (commissionati rispettivamente dalla Giunta e dal Consiglio regionale, e) proiettati per l’occasione. Una sorta di tirar le somme in chiave preventiva su ciò che l’agognato cinquantenario dal ripescaggio dei due Guerrieri bronzei dalle acque joniche di Riace potrebbe schiudere in termini d’opportunità per il Reggino ma, in verità, per l’intera Calabria della cultura, del turismo, dei servizi avanzati.
E l’idea-chiave di Calabria… casa tua, spot voluto appunto dai vertici di Palazzo Campanella come strumento di marketing territoriale e propulsione turistica dell’intera Calabria, è che a differenza del pur “complicato” omerico ritorno a Itaca di Ulisse narrato nell’Odissea, s’immagina l’astuto eroe ‘catturato’ dalle meraviglie calabresi, tanto da non voler tornare, considerandosi “a casa sua”.
Riace chiede più attenzione
«Ci voleva il cinquantenario dei Bronzi affinché un direttore del Museo che li custodisce venisse, per la prima volta, a Riace. I riacesi non hanno avuto ricadute benefiche dalle centinaia di migliaia di visitatori che hanno ammirato i Guerrieri: sarebbe ora che in termini turistici ed economici si riuscisse a capitalizzare anche da noi la meraviglia che ha avuto luogo da quando i Bronzi sono riemersi», è la riflessione del sindaco di Riace Antonio Trifoli.
Una mission talmente ardua ed elevata che, per contrasto, facevano un po’ sorridere i ‘cavalierini’ orizzontali in grafica anni Sessanta, in perfetto Tribuna politica-style con quel nonsoché kitsch che, quando si parla di Regione Calabria, ahinoi, non guasta mai.
Mancuso ricorda il restauro ‘ospitato’ a Palazzo Campanella
E non poteva mancare, il presidente Mancuso, di rammentare nel suo intervento il celebre – e celebrato – restauro en plein air delle magnifiche statue ammirate dal mondo intero, svoltosi fra il 2009 e il 2012 nell’aula “Federica Monteleone” di Palazzo Campanella.
Un racconto ammantato di una novella credibilità – dopo il ‘teatrino’ non proprio edificante su questo o quell’invito di quest’Ente o di quella figura istituzionale alla conferenza stampa romana di presentazione del ‘cartellone’ delle iniziative celebrative dei 50 anni dal ritrovamento dei due Guerrieri – anche mediante gesti simbolici, come la proiezione serale dell’immagine delle due meravigliose opere d’arte sul prospetto di Palazzo Campanella.
Princi e Malacrino: una Calabria moderna, una Calabria delle opportunità
La parte istituzionale che attiene alla Giunta tuttavia non ha riguardato Roberto Occhiuto, assente, ma Giusi Princi, vicepresidente della Giunta e coordinatrice del Comitato interistituzionale per le iniziative celebrative di questo primo mezzo secolo in cui il mondo ha potuto guardare ‘bronzo A’ e ‘bronzo B’.
Coralmente, davanti ai sindaci giunti da ogni angolo della regione, la Princi e il direttore del MarRc (il Museo nazionale archeologico di Reggio Calabria che ‘custodisce’ i Bronzi di Riace) Carmelo Malacrino, coautore insieme al docente dell’Università di Messina Daniele Castrizio di una monografia sui Bronzi donata a tutti gli amministratori che hanno preso parte al focus odierno, hanno sottolineato ciò che in prospettiva quest’attesissimo appuntamento – se ben messo a frutto – può significare.
La narrazione (finalmente!) di una Calabria delle opportunità, di una Calabria moderna che c’è, di una terra che può “fare notizia” anche per motivi meravigliosi, per motivi legati ad arte e cultura. Per motivi altri, rispetto al crimine organizzato e alle mille, pluridecennali tregende politico-burocratiche.