Pianeta rifiuti e partecipate, ecco l'altro fardello di debiti che il Comune si trascina sulle spalle

Pianeta rifiuti e partecipate, ecco l’altro fardello di debiti che il Comune si trascina sulle spalle

Francesca Stornante

Pianeta rifiuti e partecipate, ecco l’altro fardello di debiti che il Comune si trascina sulle spalle

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lunedì 15 Settembre 2014 - 23:33

Continua l'approfondimento sui debiti fuori bilancio e potenziali certificati dai Dirigenti comunali al 31 dicembre 2013. Dopo aver analizzato la situazione generale e quella sulla mobilità, ecco tutti i numeri delle partecipate e dei rifiuti.

Nel grande calderone dei debiti di Palazzo Zanca non potevano mancare le società partecipate. Non è certo una novità che proprio le società “figlie” del Comune rappresentino un fardello pesantissimo per la già precaria situazione economica, ma il problema non sono solo le enormi partite debitorie che quasi tutte le partecipate si trascinano dietro. In molti casi, infatti, sono proprio loro a batter cassa al Comune e ad essere creditori. Come se non bastasse la lunghissima sfilza che figura nel report aggiornato al 31 dicembre 2013 dai Dirigenti comunali. Ieri, da un’approfondita analisi di questo documento, è emerso che i debiti fuori bilancio censiti nel piano di riequilibrio ammontano a 109.768.130,12 euro, mentre i debiti potenziali dell`ente ruotano sul mezzo miliardo di euro (vedi articolo correlato).

Per provare a mettere qualche pezza ed uscire da questo tunnel buio che rischia di condurre direttamente al dissesto, l’amministrazione Accorinti e il Consiglio comunale hanno esitato il piano di riequilibrio decennale che adesso è stato inviato al vaglio della Corte dei Conti che nel giro di qualche mese darà il suo responso: o concedere al Comune di Messina l’appiglio al cosiddetto “salvacomuni”, che darebbe un po’ di respiro grazie al prestito di 60 milioni di euro per coprire parte di questi debiti, oppure cassare quel piano e dire addio a qualsiasi ipotesi di salvezza.

Scorrendo la tabella si scopre che sotto la voce “partecipate, a spiccare è l’Ato3. E’ proprio la società oggi in liquidazione ad essere tra i più importanti creditori del Comune.

Da cosa sono composti questi debiti? Naturalmente compaiono una serie di cifre che si riferiscono a servizi resi negli anni scorsi e per i quali il Comune non ha versato il giusto corrispettivo. Vediamo dunque che c’è 1.998.398,02 euro per i servizi di igiene ambientale, smaltimento rsu e raccolta differenziata relativi ai mesi di novembre e dicembre 2007. Altri 4.336.815,17 euro rispondono alla differenza tra l'importo del Piano Industriale approvato dall’assemblea dei soci e lo stanziamento previsto poi nel bilancio di previsione. 2009 dal Comune di Messina. La stessa circostanza si è verificata anche nel 2010 e 2011, da quando cioè l’Ato 3 è in liquidazione: il Piano industriale della gestione rifiuti prevedeva una cifra, ma lo stanziamento del Comune non corrispondeva e dunque differenza di importo da 3.722.006,13 euro (2010) e 1.780.385,3 euro.(2011). Nei debiti fuori bilancio del Comune con l’Ato3 ad un certo punto compaiono anche 2.800.000 euro di cui però nel report non si spiega alcun dettaglio. Basta rispolverare la memoria per qualche minuto e tornare indietro per ricordare che quei 2, 8 milioni si riferiscono al 2007 e non sono altro che somme che il Comune aveva "tagliato" all'Ato3 per mancanza di liquidità e che avevano portato l'Ato a presentare un ricorso contro lo stesso Comune. Ne scaturì un contenzioso che lo scorso anno aveva attirato l’attenzione del Consiglio comunale che proprio in questo periodo si trovò ad esaminare la delibera con tutti i debiti Cmune-Ato3, delibera che avrebbe dovuto portare all’accesso al fondo di rotazione regionale per chiudere tutta la partita debitoria dell’Ato3. Quella delibera non ha mai visto la luce, è stata poi inserita con un escamotage nel Piano di riequilibrio decennale.

In totale in debiti fuori bilancio che il Comune ha maturato nei confronti delll’Ato3 ammontano a 14.637.604,62.

Poi ci sono i debiti con l’Ato idrico, giusto per non farsi mancare nulla. Anche in questo caso si tratta di differenze nelle quote di riparto delle spese di funzionamento della struttura. Ci sono 1.723.067,67 euro, relativi agli esercizi dal 2005 al 2010; 294.771,06 euro relative agli esercizi dal 2005 al 2010; altri 369.303,81 euro per il bilancio 2012.

Tra le partecipate c’è anche Messinambiente che attende dal Comune .744.596,53 euro per un debito di utenze e canoni. Alla fine il totale dei debiti fuori bilancio per il Comune, alla voce partecipate si attesa sui 18.769.343,69.

Oltre a quelli attestati e riconosciuti come fuori bilancio, ci sono poi i debiti potenziali. Il più sostanzioso è con l’E.A.S., l’Entre acquedotti siciliani che per il servizio di vettoriamento del flusso idrico proveniente dall'acquedotto Bufardo e dai pozzi Moio nel periodo 1979-1998, quasi vent’anni fa, reclama 12.474.432,03 euro.

In fila anche l’Atm che chiede altri 1.539.632 euro grazie ad una sentenza che si è espressa in suo favore. Alla fine il totale complessivo risponde a 32.988.372,25 euro. Questi i debiti che oggi il Comune deve saldare con le sue partecipate.

Come abbiamo visto la mole più consistente riguarda l’Ato3, dunque il martoriato settore dei rifiuti. Quelli con le società partecipate non sono gli unici debiti seminati. Ci sono 7.858.191,19 euro di debiti, fuori bilancio e potenziali, che fanno capo al Dipartimento Ambiente e Sanità, quello che dunque si occupa anche di rifiuti. Vediamo che ad esempio il Comune deve pagare a Tirrenoambiente, società che gestisce la discarica di Mazzarrà S. Andrea e che proprio un anno fa chiudeva i cancelli a Messina perché non pagava le spese, 620.045,9 euro di ammortamento costo di costruzione discarica del comune di Tripi da versare alla Regione; 5.583.727,42 euro per la discarica di Tripi per il periodo dicembre 2002 e ottobre 2003; infine tributo speciale da 930.074,71 euro.

Il pianeta rifiuti costringe dunque il Comune a fare i conti anche con i debiti, oltre che con tutti i problemi quotidiani da affrontare. Debiti che di fatto sono stati inseriti nel Piano di riequilibrio decennale senza quasi batter ciglio, mentre lo scorso anno per quella delibera di accesso al fondo di rotazione si solleveranno dubbi e polemiche. Ad oggi la fotografia è chiara. E a dirlo sono i numeri.

Francesca Stornante

10 commenti

  1. Al signor consigliere ( di cui non ricordo il nome )che vorrebbe che il comune si facesse carico anche dei dipendenti di ATO3:
    Se li porti a casa Lei e continui a dargli da mangiare stavolta con i suoi soldi e non con i nostri.
    Esilarante la richiesta di saldo per il servizio do differenziata del 2007 credo.
    Altro discorsetto alla magnifica Barrile.
    Gentilissima lady provi a ribadire adesso quanto detto sui dipendenti di Messina Ambiente nei confronti dei quali non ha mai avuto altro che parole di stima.
    Voleva che venissero adeguati gli stipendi o sbaglio?
    Anche lei elegantissima nel saltare da um partito ad in altro, faccia così, integri con i suoi soldi tutto quanto vorrebbe fare pagare a noi.
    In ultimo una domanda a Renato:
    Perché non ci spieghi il perché del cambio di rotta nella decisione sul dissesto?
    Io la rispetto come scelta da amministratore, ma voglio sapete cosa ti ha fatto cambiare idea.
    Ti stimo ma voglio una risposta e tu ce la devi.

    Salvatore

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  2. Al signor consigliere ( di cui non ricordo il nome )che vorrebbe che il comune si facesse carico anche dei dipendenti di ATO3:
    Se li porti a casa Lei e continui a dargli da mangiare stavolta con i suoi soldi e non con i nostri.
    Esilarante la richiesta di saldo per il servizio do differenziata del 2007 credo.
    Altro discorsetto alla magnifica Barrile.
    Gentilissima lady provi a ribadire adesso quanto detto sui dipendenti di Messina Ambiente nei confronti dei quali non ha mai avuto altro che parole di stima.
    Voleva che venissero adeguati gli stipendi o sbaglio?
    Anche lei elegantissima nel saltare da um partito ad in altro, faccia così, integri con i suoi soldi tutto quanto vorrebbe fare pagare a noi.
    In ultimo una domanda a Renato:
    Perché non ci spieghi il perché del cambio di rotta nella decisione sul dissesto?
    Io la rispetto come scelta da amministratore, ma voglio sapete cosa ti ha fatto cambiare idea.
    Ti stimo ma voglio una risposta e tu ce la devi.

    Salvatore

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  3. Angelo Silipigni 16 Settembre 2014 06:22

    Dissesto!

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  4. Angelo Silipigni 16 Settembre 2014 06:22

    Dissesto!

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  5. subito il dissesto e chi deve pagare paga……………..non è possibile continuare a fare debiti su debiti e pagare poi gli avvocati per contenziosi perrsi in partenza.

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  6. subito il dissesto e chi deve pagare paga……………..non è possibile continuare a fare debiti su debiti e pagare poi gli avvocati per contenziosi perrsi in partenza.

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  7. TEMPOSTRETTO come giornale economico da la possibilità IN ANTEPRIMA MONDIALE di intrufolarsi nei bilanci di ATO3,il carrozzone regionale cui spetta elaborare i piani finanziari e le perizie dei costi,le firme sono del liquidatore ing.Michele TRIMBOLI e dell’ing.Benedetto ALBERTI.Spero che certe zucche vuote abbiamo capito che non spetti questo compito ai liquidatori di MessinAmbiente,Alessio CIACCI oggi,Armando DI MARIA ieri.Il toscano non vedendoci chiaro ha posto il timbro della sua RISERVA al piano 2014,a mia mu dici.
    http://www.atome3.it/images/stories/bilanci/bilancio2009.pdf
    http://www.atome3.it/images/stories/bilanci/bilancio2010.pdf
    http://www.atome3.it/images/stories/bilanci/bilancio2011.pdf
    http://www.atome3.it/images/stories/bilanci/bilancio2012.pdf
    Romanziamo il bilancio 2012 per renderlo più avvincente.Cari messinesi cosa urlereste a RENATO sindaco se in data 16/04/2012,pochi giorni prima di scappare a gambe levate per rifiugiarsi nelle braccia ricche dell’Assemblea Regionale Siciliana,avesse individuato nel potenziamento dei servizi di spazzamento manuale i servizi più idonei a garantire maggiore igiene e decoro al territorio,sic!sic!In particolare se avesse richiesto di provvedere ad effettuare lo spazzamento manuale del centro urbano e nelle zone turistiche e balneari della città di Messina anche nelle ore pomeridiane,costringendo il carrozzone ATO3 ad adeguare il costo complessivo da €42.689.428 del 26/03/2012 a €44.824.201 del 16/04/2012,un aumento di €2.134.773 in un battibaleno,in soli 20 giorni:il regalo ai messinesi prima di fuggire.Al sognatore concreto,al tibetano scalzo,urlereste PESTE E CORNA.Poi a luglio del 2012 arrivò il cavaliere bianco Luigi CROCE,già procuratore della repubblica,uomo che procuri tremarella,infatti ci salva e costringe i due ingegneri,in fretta e furia,a rimodulare il piano al 30/11/2012 assestandolo per tutto l’esercizio a €42.417.262,addirittura un risparmio superiore rispetto all’aumento di aprile pari a €2.406.939,per tenere la città pulita basta ramazzare furiosamente la strada invece di accarezzarla lentamente.Il cavaliere bianco ha messo tutti in riga e cu susciava era mottu.E’ tutto scritto in linguaggio burocratico non romanzato alla buona nella relazione sulla gestione del bilancio 2012(pag.32).In quei bilanci troverete i nomi dei nostri concittadini che bevono alla fonte ricca della munnizza, sunnu cchiù’ssai di cani i Brasi.AL PROSSIMO EPISODIO.

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  8. TEMPOSTRETTO come giornale economico da la possibilità IN ANTEPRIMA MONDIALE di intrufolarsi nei bilanci di ATO3,il carrozzone regionale cui spetta elaborare i piani finanziari e le perizie dei costi,le firme sono del liquidatore ing.Michele TRIMBOLI e dell’ing.Benedetto ALBERTI.Spero che certe zucche vuote abbiamo capito che non spetti questo compito ai liquidatori di MessinAmbiente,Alessio CIACCI oggi,Armando DI MARIA ieri.Il toscano non vedendoci chiaro ha posto il timbro della sua RISERVA al piano 2014,a mia mu dici.
    http://www.atome3.it/images/stories/bilanci/bilancio2009.pdf
    http://www.atome3.it/images/stories/bilanci/bilancio2010.pdf
    http://www.atome3.it/images/stories/bilanci/bilancio2011.pdf
    http://www.atome3.it/images/stories/bilanci/bilancio2012.pdf
    Romanziamo il bilancio 2012 per renderlo più avvincente.Cari messinesi cosa urlereste a RENATO sindaco se in data 16/04/2012,pochi giorni prima di scappare a gambe levate per rifiugiarsi nelle braccia ricche dell’Assemblea Regionale Siciliana,avesse individuato nel potenziamento dei servizi di spazzamento manuale i servizi più idonei a garantire maggiore igiene e decoro al territorio,sic!sic!In particolare se avesse richiesto di provvedere ad effettuare lo spazzamento manuale del centro urbano e nelle zone turistiche e balneari della città di Messina anche nelle ore pomeridiane,costringendo il carrozzone ATO3 ad adeguare il costo complessivo da €42.689.428 del 26/03/2012 a €44.824.201 del 16/04/2012,un aumento di €2.134.773 in un battibaleno,in soli 20 giorni:il regalo ai messinesi prima di fuggire.Al sognatore concreto,al tibetano scalzo,urlereste PESTE E CORNA.Poi a luglio del 2012 arrivò il cavaliere bianco Luigi CROCE,già procuratore della repubblica,uomo che procuri tremarella,infatti ci salva e costringe i due ingegneri,in fretta e furia,a rimodulare il piano al 30/11/2012 assestandolo per tutto l’esercizio a €42.417.262,addirittura un risparmio superiore rispetto all’aumento di aprile pari a €2.406.939,per tenere la città pulita basta ramazzare furiosamente la strada invece di accarezzarla lentamente.Il cavaliere bianco ha messo tutti in riga e cu susciava era mottu.E’ tutto scritto in linguaggio burocratico non romanzato alla buona nella relazione sulla gestione del bilancio 2012(pag.32).In quei bilanci troverete i nomi dei nostri concittadini che bevono alla fonte ricca della munnizza, sunnu cchiù’ssai di cani i Brasi.AL PROSSIMO EPISODIO.

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  9. DISSESTO DISSESTO DISSESTO DISSESTO,che paghino FINALMENTE chi ha bevuto e beve alla fonte di Palazzo Zanca restituendo scarsi e spesso inutili servizi ai messinesi.Il SECONDO EPISODIO sui bilanci ATO3 non è romanzato è fatto di numeri.BILANCIO ANNO 2009 in data 29/01/2009 il piano prevede un costo complessivo di € 47.178.471, assestato il 28/04/2010 a € 41.336.040.
    BILANCIO ANNO 2010 in data 29/04/2010 previsto un costo di € 42.999.028, assestato il 19/04/2011 a € 40.193.070.BILANCIO ANNO 2011 in data 19/04/2011 € 42.960.963, assestato in data 23/03/2013 a € 40.712.176.BILANCIO ANNO 2012 in data 26/03/2012 € 42.689.428, in data 16/04/2012 € 44.824.201(prima della fuga del barcellonese o pozzogottese e del silenzio di Felice Calabrò), assestato dal cavaliere bianco Luigi Croce il 31/11/2012 a € 42.417.262.Come leggete i costi complessivi sono sempre stati altissimi nel silenzio di tutti.I lor signori facevano affidamento sulla TARSU pagata puntualmente dai messinesi PANTALONE,sulla spesa corrente cui attingere o ancora meglio sui debito sotto il tappeto.AL PROSSIMO EPISODIO

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  10. DISSESTO DISSESTO DISSESTO DISSESTO,che paghino FINALMENTE chi ha bevuto e beve alla fonte di Palazzo Zanca restituendo scarsi e spesso inutili servizi ai messinesi.Il SECONDO EPISODIO sui bilanci ATO3 non è romanzato è fatto di numeri.BILANCIO ANNO 2009 in data 29/01/2009 il piano prevede un costo complessivo di € 47.178.471, assestato il 28/04/2010 a € 41.336.040.
    BILANCIO ANNO 2010 in data 29/04/2010 previsto un costo di € 42.999.028, assestato il 19/04/2011 a € 40.193.070.BILANCIO ANNO 2011 in data 19/04/2011 € 42.960.963, assestato in data 23/03/2013 a € 40.712.176.BILANCIO ANNO 2012 in data 26/03/2012 € 42.689.428, in data 16/04/2012 € 44.824.201(prima della fuga del barcellonese o pozzogottese e del silenzio di Felice Calabrò), assestato dal cavaliere bianco Luigi Croce il 31/11/2012 a € 42.417.262.Come leggete i costi complessivi sono sempre stati altissimi nel silenzio di tutti.I lor signori facevano affidamento sulla TARSU pagata puntualmente dai messinesi PANTALONE,sulla spesa corrente cui attingere o ancora meglio sui debito sotto il tappeto.AL PROSSIMO EPISODIO

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