Fondazione "Messina per la cultura", piccoli passi avanti: "Ora il programma". Ma in aula è scontro

Fondazione “Messina per la cultura”, piccoli passi avanti: “Ora il programma”. Ma in aula è scontro

Giuseppe Fontana

Fondazione “Messina per la cultura”, piccoli passi avanti: “Ora il programma”. Ma in aula è scontro

mercoledì 06 Marzo 2024 - 13:40

Gioveni e Carbone attaccano gli assessori: "In un anno non è stato fatto niente". Finocchiaro: "A giorni dal notaio per le formalità, poi il via"

MESSINA – A distanza di oltre un anno dall’approvazione della delibera, la FondazioneMessina per la cultura” torna in aula consiliare e lo fa in quinta commissione. Il presidente Raimondo Mortelliti ha invitato gli assessori competenti, Enzo Caruso e Massimo Finocchiaro, e i componenti del consiglio di indirizzo già designati (ma non ancora formalizzati) Domenica Vicidomini e Francesco La Fauci. Il prossimo passaggio formale sarà la costituzione reale davanti al notaio, come hanno spiegato i presenti durante un dibattito lungo e, in alcuni tratti, acceso.

Vicidomini e La Fauci i primi due componenti

Dopo le presentazioni di rito, a parlare sono stati i due componenti designati. Domenica Vicidomini ha spiegato: “Sono un editore e lavoro in città e per la città da anni. Quello che mi auguro è che il percorso fatto da me possano farlo tanti giovani, nel senso che dobbiamo prepararli alla città, far conoscere loro le radici e l’identità di Messina. Auspichiamo che di possa operare non solo in città ma in tutta la provincia. Siamo aperti a ogni proposta”. E così Francesco La Fauci: “Intanto ringrazio tutti, ho visto molto interesse intorno a questa struttura. Perché è importante la Fondazione? Intanto perché si può strutturare con l’aiuto di tutti, perché è un contenitore molto vasto, un multi level. Qui a Messina si potrebbe proporre di tutto a livello culturale e la fondazione non ha limiti. Ora bisogna predisporre un programma che sia non solo di idee. Chi è cittadino di Messina lo è anche della provincia di Messina. Se noi facciamo qualcosa qui ne beneficia la provincia e viceversa. Ricordiamoci che siamo la porta della Sicilia”.

L’attacco di Gioveni: “Assessore, non avete fatto niente”

Ma in dibattito Libero Gioveni, capogruppo in Consiglio di Fratelli d’Italia, è passato all’attacco: “Non ci stiamo quando vengono creati dei doppioni. Faccio un esempio: non ho votato la Patrimonio Spa perché per me il suo lavoro poteva essere svolto dal dipartimento. Questa fondazione per me è in una situazione diversa. La delibera è stata esitata nel gennaio 2023 e soltanto un anno dopo ci siamo ritrovati. Abbiamo perso tempo per 12 mesi. L’amministrazione ha dovuto trovare 200mila euro senza contare i fondi aggiuntivi che serviranno, come quello per l’eventuale sovrintendente, e a quelli che servono per la promozione della cultura. Ricordiamoci che nel bilancio 2024 per la cultura l’amministrazione ha messo praticamente niente, con il budget che va a diminuire negli anni successivi. Ma come si intende pianificare ciò che anche per noi è fondamentale? La cultura porta benefici, anche economici, ma senza le risorse necessarie come si fa? Assessore in un anno non avete fatto niente”. Il clima si è inasprito, con un diverbio verbale tra lo stesso Gioveni e l’assessore Finocchiaro.

Le domande di Carbone

Carbone ha difeso il collega e poi ha chiesto: “Se torniamo alla delibera, ricordo un emendamento approvato che prevedeva che il sindaco e i dipartimenti inviassero una Pec ai comuni della provincia, entro 15 giorni, per chiedere l’adesione in qualità di soci partecipanti. È stato fatto? Inoltre vorrei chiedere se è stata convocata la prima riunione e quando saranno convocati gli altri membri e organi, come il sovrintendente”. Al termine della seduta di commissione, sarà poi lo stesso Carbone a chiedere formalmente a Mortelliti di convocare la commissione di mercoledì prossimo sullo stesso tema, per un’analisi approfondita della delibera.

Finocchiaro: “Fondazione non è doppione di nulla”

Finocchiaro, intanto, ha risposto ai due membri di FdI: “Ricordo a tutti che ognuno di noi ha dei fondi già spendibili in termini di esecutività. Ricordo i 220mila euro di fondi del Pon Plus. L’assessorato alla Cultura ha preso risorse per Antonello da Messina, io ho altri fondi per sport, musica e altri settori. Ho avuto la fortuna di ritrovarmi in una armonia, in un gruppo, con cui stiamo mettendo in atto attività immediatamente tangibili. E se queste attività portano in città centinaia di migliaia di persone vuol dire che qualcosa è stata fatta. La fondazione un doppione? Non capisco di cosa. Ha una prerogativa, una leggerezza che gli permette di muoversi all’interno di una macchina amministrativa spesso farraginosa. La fondazione è uno strumento che tante città usano, non è uno strumento della giunta, di Finocchiaro o di Caruso. Ho sempre difeso la fondazione perché la reputo uno strumento utile. A giorni saremo dal notaio per le formalità di rito. La fondazione ancora non ha un fondo, ma queste somme sono state sistemate in bilancio. A giorni sarà costituita fiscalmente, poi tutti i passaggi successivi. Le Pec? Non ricordo questo passaggio”.

L’idea Cortellesi a Messina

Gioveni ha poi chiesto spiegazioni su collaborazioni, “anche internazionali”, di cui si parla nel bando, così come delle borse di studio e dell’idea di acquisire immobili. A rispondere è stato Finocchiaro: “Collaboreremo anche in tal senso. Faccio un esempio: siamo stati contattati dal Salina Film Fest e pensiamo di unirlo al premio Adolfo Celi, per cui puntiamo ad avere Paola Cortellesi in città visto il successo del suo film. Per la fondazione sarà fatto un piano industriale e capiremo come muoverci via via”.

I saluti finali: “Siamo qui solo per la città”

La Fauci ha concluso: “La Fondazione oggi non c’è, formalmente ci sarà dopo le firme dal notaio. Le nostre nomine non sono ufficiali, ma sono designazioni, e così quella del revisore dei conti. Concordo che il primo passo sarà quello di andare a bussare a tutte le porte delle varie amministrazioni, per collaborare e far crescere questo strumento. Ma dire oggi cosa faremo è incauto”. E Vicidomini: “Le idee sono tante ma vogliamo concentrarci su cose che non sono state ancora fatte. L’internazionalità? Ci lavoreremo, è un’arma per far conoscere Messina, che merita un’altra considerazione anche a livello nazionale dove si conosce poco, al di là dei grandi eventi. Noi vogliamo lavorare con tutti, il nostro non è un ruolo politico, siamo qui per voi, per la città e per tutti”.

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