Era stato condannato in primo e secondo grado ma la Cassazione l'ha assolto
MESSINA – Assolto “oltre ogni ragionevole dubbio”. Dopo sette anni, la Corte di Cassazione ha assolto l’ex sindaco Giuseppe Buzzanca perché il fatto non sussiste.
Nel 2016, il tribunale di Messina l’aveva condannato a un anno e otto mesi, senza condizionale, poi la Corte d’Appello aveva ridotto la pena a un anno, per il reato di abuso d’ufficio, mentre il pubblico ministero aveva chiesto per lui quattro anni.
“Anche in questo caso, è la quarta assoluzione – ricorda Buzzanca -, avendo rispetto e fiducia nella Magistratura, ho aspettato in silenzio, difendendomi nei processi. Dopo aver attraversato il tunnel infernale dei processi sono ancora vivo. Restano l’amarezza ed il dolore che ho dovuto sopportare per tanti anni. Ringrazio la mia famiglia, che mi é stata vicina, e chi mi ha difeso (Marcello Scurria, Tommaso Autru Riolo e Giorgio Perroni che ieri ha discusso in Cassazione)”.
FINALMENTE, GIUSTIZIA E’ FATTA. ED ORA, CARO PEPPINO, PASSIAMO A QUERELARE TUTTI COLORO CHE HANNO INFANGATO IL TUON NOME, IL TUO ONORE ED IL TUO PRESTIGIO.
Ma sopratutto, dobbiamo riflettere attentamente su questa vicenda. Dobbiamo chiederci : cosa c’e’ di tanto destabilizzante, di tanto scomodo, nel volere, come ha fatto il Buzzanca, una viabilità migliore la per la sua città e per suo hinterland ? Perchè un uomo politico non puo porsi questo genere di obiettivi concreti ? Chi o cosa glielo vieta ? La legge, evidentemente, no . In altri termini : perchè desta così inquietudine la politica quando diventa propositiva, attuativa e vicina agli interessi degli elettori ? Non è per caso che c’è chi vorrebbe, invece una politica, assente, farraginosa, inconcludente, come paravento per fare solo e soltanto i propri interessi particolari ed egoistici ???? Insomma : CUI BONO ?