Pit Alcantara, 10 condanne per la gestione dei progetti

Pit Alcantara, 10 condanne per la gestione dei progetti

Alessandra Serio

Pit Alcantara, 10 condanne per la gestione dei progetti

martedì 10 Dicembre 2013 - 21:55

Quattro anni di condanna all'ex sindaco di Graniti, Vincenzo Lo Monte, fratello dell'esponente politico centrista. Altre 9 condanne e parecchie assoluzioni alla fine del processo sui progetti destinati alle aree rurali dell'Alcantara. Imputati amministratori e tecnici comunali della zona.

Sei anni dopo I provvedimenti della magistratura, è arrivato a sentenza il processo sulla gestione dei fondi destinati al Pit32, il Patto Territoriale della Valle dell’Alcantara. Dieci le condanne, dai 2 ai 4 anni, con pesanti sanzioni accessorie. E un gran numero di assoluzioni. I giudici della I sezione Penale, alla fine di un lungo pomeriggio, servito anche ad ascoltare le ultime arringhe difensive, hanno emmesso la sentenza. Condannato a 4 anni l’ex sindaco di Graniti, Vincenzo Lo Monte, fratello del più noto esponente politico Carmelo; 3 anni e 8 mesi per il responsabile tecnico Antonino Spitaleri, 3 anni e 10 mesi al project manager Francisco Calderon Vasquez,; Due anni di reclusione ai tecnici e dipendenti comunali Elio Reale (Santa Domenica vittoria), Carmelo Blancato (Graniti), Giuseppe Di Natale (Novara), Carmela Torre, Daniele Nucifora e Stefania Lo Monte. Assolti i tecnici comunali Angelo Parisi (Mongiuffi Melia), i collaboratori Pit Tiziana Puglisi, Santi Tomio, infine Salvatore Pennisi, impiegato di Roccella, gli allora sindaci Antonio Pinzone ( Santa Domenica) Michele Tuscello (Novara) e la dirigente Lucrezia Ricciardi. I giudici hanno inoltre disposto l’interdizione perpetua dei pubblici per i due Lo Monte, Nucifora, Vasquez e Torre. Spitaleri è stato inoltre assolto da tutte le contestazioni ad eccezione di quella contestata al primo capo. L’accusa, rappresentata dal pm Antonella Fradà, aveva chiesto condanne per tutti, fino ai 6 anni. Hanno difeso gli avvocati Carlo Mastroeni, Antonio Pillera, Salvatore Stroscio, Alfio Cuzzumbo, Michele Russo. L’inchiesta dei Carabinieri sulla gestione dei fondi si riferisce alla metà del decennio scorso ed ipotizzava i reati, contestati a vario titolo, di falso, truffa e peculato. A dare il via agli accertamenti era stato l’allora responsabile della caserma di Villafranca, il maresciallo Nicola Santamaria, sotto il coordinamento dell’allora pm di Messina, Giuseppe Farinella. La svolta dell’inchiesta arrivò con le conversazioni intercettate negli uffici del Pit. E’ così che nel 2007 vennero sospesi Lo Monte, Vasquez e Spitaleri.

Un commento

  1. Ho sempre saputo e ne sono ancora convinto che il maresciallo Nicola Santamaria sia un uomo con gli attributi quadrati!
    Mi spiace solo che sia stato “costretto” ad andar via dalla caserma di Francavilla di Sicilia, non ne conosco i motivi ma, malignando, posso solo immaginare che era un personaggio scomodo agli “affari locali”!!!

    Onore e gloria a Santamaria!

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