Si torna a parlare del progetto. L'architetto Celona: "Naturalizzare il paesaggio sfruttando le peculiarità di Messina"
MESSINA – A oltre 2 mesi dalla presentazione all’interno dei locali dell’Ingv, nel cuore di Parco Aldo Moro, si torna a parlare di ForestaMe. Il progetto ha al suo interno 8 diverse opere e sono 4 quelle già in fase esecutiva. Se n’è parlato in terza commissione consiliare, presieduta da Emilia Rotondo, con l’architetto Carmelo Celona e l’agronomo Roberta Andaloro, in rappresentanza del team di esperti che guida ForestaMe ormai da mesi.
Celona: “La logica è rivalorizzare il territorio”
“Oggi si stanno attivando cantieri per 4 dei progetti di ForestaMe – spiega Celona -. La logica è la naturalizzazione del paesaggio, il presupposto è individuare i marcatori del territorio messinese che possano essere valorizzati. Una peculiarità è avere 55 km di costa, che ha valore storico, è piena di mitologia. E poi ci sono diverse aste fluviali, un sistema che ha diversi nuclei urbani ed extraurbani al suo interno. Bisogna riforestare le aree dove non è rimasto nulla e che sono a rischio desertificazione. Vogliamo rinaturalizzare le aste fluviali, recuperare l’equilibrio delle cose e implementare le aree a verde nel centro città”. Celona prosegue: “Tra gli effetti ci sarebbe anche il calo delle temperature di 2 o 3 gradi, oltre al favorire l’impermeabilizzazione del suolo. I progetti sono 8, non soltanto Parco Aldo Moro”.
Andaloro: “ForestaMe è su tutto il territorio”
Se ne parlerà nel dettaglio nelle prossime commissioni, perché tra le tante domande e un problema tecnico, il tempo a disposizione è stato poco. La dottoressa Andaloro ha sottolineato, inoltre, che “vogliamo lanciare un messaggio, ForestaMe non è solo i 4 progetti già partiti. Il lavoro per noi è stato importante e su tutto il territorio di Messina. In generale si prevedono corridoi ecologici e infrastrutture verdi per tutta l’area. È un progetto all’avanguardia e dobbiamo esserne orgogliosi. Poche sono le città che stanno rispondendo come Messina sul tema della transizione ecologica. E non si parla del singolo albero ma di un ecosistema da rigenerare e rispettare che passa dalla gestione delle acque e da una visione complessiva. L’albero ci permette di gestire meglio l’acqua e creare ombra, e quindi di far scendere le temperature”.