Tutti i locali saranno rifunzionalizzati con la realizzazione di una sala polivalente, spazi per esposizioni, caffetteria e ascensore panoramico
MESSINA – Sono stati aggiudicati alle aziende Consorzio Stabile Acreide e Sirimed i lavori di restauro, rifunzionalizzazione e valorizzazione turistico-culturale del Forte Gonzaga. L’importo a base di gara era di 3.446.911,55 euro, risorse che l’amministrazione comunale ha ottenuto e programmato nell’ambito dei Fondi europei Fsc Masterplan Città di Messina. Responsabile unico del procedimento è l’architetto Francesco Falcone. Situato sulle colline di Montepiselli, Forte Gonzaga o, più correttamente, Castel Gonzaga costituiva il fulcro del sistema difensivo di Messina nel Cinquecento. Ha una pianta stellare irregolare con sei bastioni che seguono la conformazione del suolo. Lo scorso mese di giugno, la Direzione regionale dell’Agenzia del Demanio e l’amministrazione Basile hanno firmato il contratto di concessione gratuita del bene, per un periodo di 10 anni, in favore del Comune di Messina. Un accordo che ha riguardato anche Forte Ogliastri, ma per 7 anni.
L’intervento progettuale
Il progetto esecutivo 1° stralcio è stato desunto dal progetto generale definitivo (per un importo totale di 4 milioni e 650mila euro) e prevede, così come si legge nell’elaborato tecnico, il restauro e il recupero di tutte le coperture a terrazzo: quelle soprastanti i locali del primo piano e piano terra del Forte, e quelle soprastanti tutti i locali del secondo piano (l’ex cappella e i vani contigui), che risultano non più funzionali a proteggere dalle infiltrazioni delle acque meteoriche e che hanno provocato e continuano a provocare gravi danni alle murature interne e perimetrali, oltre che agli intonaci interni ed esterni.
In conseguenza della rifunzionalizzazione delle pavimentazioni della coperture a terrazzo, è stato previsto di di recuperare e rifunzionalizzare tutti i locali posti al secondo piano, destinando a sala polivalente e conferenze l’ex cappella, ad uffici i vani attigui posti ad ovest, il vano ad est a mostre temporanee, e gli altri vani a caffetteria, oltre alla creazione di idonei locali per servizi igienici da destinare ai visitatori anche per disabili e ai dipendenti del servizio bar. Tra gli interventi, è prevista anche la demolizione delle “superfetazioni” rappresentate da edifici di epoca recente che non si armonizzano con il contesto storico e ne alterano il carattere monumentale.
Gli interventi nell’area esterna
Tutta l’area esterna al piano terra del Forte Gonzaga sarà sistemata con piccoli livellamenti. Attigua al fossato si prevede una staccionata a croce di S. Andrea in legno di castagno. Sarà realizzato un nuovo accesso, con strutture in profilati di acciaio, passerella in tavoloni in legno massello e parapetti in lastre di cristallo di sicurezza, in sostituzione dell’ ex ponte levatoio oggi inesistente e costituito da una struttura precaria in pannelli metallici e struttura in ferro a tubi e giunti. Un ascensore panoramico fungerà da collegamento verticale fino al piano terrazzo.
Primo piano
Gli interventi al piano primo di Castel Gonzaga si limiteranno al chiusura della chiostrina, che verrà coperta da un lucernaio in cristallo che ne garantirà l’illuminazione diurna e il mantenimento dell’areazione tramite griglie.
Secondo piano (le terrazze)
Nei locali posti al secondo livello è prevista la rifunzionalizzazione dell’ex antica Cappella e del relativo abside, ad ala unica di epoca settecentesca, che sarà adibita per esposizioni temporanee, eventi e piccoli congressi (gli arredi però non rientrano in questo stralcio progettuale). Nella porzione ovest sarà collocata una piccola caffetteria, con saletta attigua come sala da the con alcuni tavoli. Le zone limitrofe del terrazzo saranno dedicate a spazi per eventi all’aperto, con il rifacimento di una nuova pavimentazione in cocciopesto.
era ora che quest’opera fosse valorizzata, al nord basta che abbiano due sassi, ci fanno una storia
Speriamo che non abbiano i soliti tempi biblici…
Qualcuno pensa alla sistemazione della strada e della viabilità per raggiungere il Forte?
Forse c’è da augurarsi che il progetto di restauro sia un buon progetto,
raffinato, colto, di qualità; come ci si dovrebbe augurare, sempre, non di fare le cose, ma di farle “bene e belle” e quindi dare “meriti” o “demeriti” all’autore, che è il massimo responsabile.
Speriamo sia previsto anche il rifacimento del manto stradale, in stato precario da oltre un ventennio