Riflettori puntati sull’ex canile di Santa Lucia Sopra Contesse. Un anno fa la segnalazione dalla Polizia Decoro che chiedeva al Comune la messa in sicurezza, poi il bando, l’affidamento dei lavori ad una ditta catanese e l’erogazione di 170mila euro. Dopo 10 mesi, la photo-gallery testimonia la realtà.
Forte Schiaffino è l’ennesimo emblema di una città sotterrata da degrado e sprechi.
Degrado, come testimoniato dalla photo-gallery, che si traduce in immondizia, rame, amianto, incuria e abbandono.
Sprechi, che si traducono invece in 170mila euro erogati lo scorso febbraio dal Dipartimento Patrimonio e Demanio di Messina verso una ditta privata catanese per “lavori di manutenzione dei beni confiscati alla mafia e lavori urgenti di messa in sicurezza dell’area esterna a Forte Schiaffino”.
Lavori affidati a seguito di una gara d’appalto che, a distanza di 10 mesi, sembrano essere al palo.
La storia è complessa e trae origine un anno fa quando la Polizia Decoro, coordinata dal comandante Biagio Santagati, eseguì un sopralluogo in quel Forte che fino a qualche mese prima era stato adibito a canile.
Da lì, la segnalazione al Comune di Messina sulla necessità di mettere in sicurezza l’intera zona in quanto i cancelli d’ingresso erano stati portati via e l’area appariva già in degrado.
Gara d’appalto, nomina della ditta vincitrice, erogazione di 170mila euro e affidamento dei lavori.
Tutto filava liscio, almeno sulla carta.
Nella realtà, infatti, la situazione era decisamente differente: segnalazioni di materiale quale amianto, fili di rame bruciati di notte, nessuna messa in sicurezza e immondizia di tutti i generi.
Il Dipartimento Sanità del Comune di Messina ha così ordinato che venisse eseguita un’ispezione per accertare meglio l’entità delle segnalazioni.
La squadra Decoro di Santagati insieme all’Asp di Lombardo e Florio si è così recata nel forte di Santa Lucia Sopra Contesse ed ha immortalato “una situazione tremenda”.
Adesso la palla torna all’Amministrazione Comunale che dovrà di certo far luce sull’iter di quei 170mila euro di lavori e tentare, al contempo, di salvare un altro dei tanti pezzi storici della città finiti in disgrazia.
Veronica Crocitti
@VCrocitti
Non ho capito bene e forse sono diventato incapace di intendere!Vengono erogati,cioè consegnati, perchè comunque non sembra siano piu’ nella disponibilità del Comune,ben 170.000,00 euro ad una ditta vincitrice di gara d’appalto e nessuno ha l’incarico o semplicemente il dovere istituzionale di controllare cosa è stato fatto!! Siamo alla farsa piu’ grottesca!! Da quando in qua’ si erogano fondi senza un riscontro sull’operato che era stato appaltato. Qualcosa non torna!Dove è andata a finire questa somma se non c’è riscontro dell’avvenuta esecuzione dei lavori? Ennesima dissipazione di fondi pubblici a beneficio di …fantasmi?!!E’ indispensabile ancora una volta che vengano accertate le responsabilità e se dovessero emergere fatti di rilevanza penale… nessuna attenuante!!L’ennesimo probabile spreco di denaro pubblico diventa un boccone sempre più indigesto da parte della popolazione laboriosa e onesta che deve svenarsi per pagare tributi sempre più esosi non contraccambiati da buona amministrazione.