A dichiararlo Pasquale Stracuzzi, un ristoratore del luogo, che avanza dubbi sulla nota fatta pervenire al Presidente del Consiglio e dichiara di non essere stato informato della mobilitazione che sarebbe stata messa in atto dai colleghi commercianti
A Forza d’Agrò si infiamma la vicenda relativa alla chiusura delle Chiese. La questione è finita in consiglio comunale dove è stata approvata una mozione per garantire l’apertura degli edifici religiosi e scongiurare la fuga dei turisti. Per l’amministrazione ciò potrebbe provocare un danno alle attività commerciali del territorio, molte delle quali hanno sottoscritto un documento (letto durante i lavori consiliari del 3 marzo scorso) per chiedere al civico consesso di intervenire. Ma è proprio dall’ambiente dei ristoratori che si leva una voce di disaccordo con la linea intrapresa.
Pasquale Stracuzzi, titolare di un ristorante del luogo, avanza dubbi sulla nota fatta pervenire al Presidente del Consiglio e dichiara di non essere stato informato della mobilitazione che sarebbe stata messa in atto dai colleghi commercianti. Per Stracuzzi “tutto questo polverone è stato creato esclusivamente per attaccare il parroco Don Luciano per mere motivazioni personali di conflittualità”. Una “messa in scena” creata ad hoc “per intraprendere una guerra personale”, mentre esistono problemi ben più importanti. Ad esempio, la messa in sicurezza della strada provinciale che conduce a Forza d’Agrò, una questione, quella sì – spiega Stracuzzi – che rischia di compromettere l’economia locale e meritevole di essere al centro di un’azione dimostrativa intrapresa da tutti i commercianti: “Se la strada franasse, i numerosi turisti e visitatori non potrebbero raggiungere il paese”.
Giusy Briguglio