Sull'episodio denunciato dal primo cittadino Bruno Miliadò indagano i carabinieri
FORZA D’AGRO’ – Il presidente del Consiglio Piero Bartolone, i consiglieri comunali di maggioranza e la Giunta del Comune di Forza d’Agrò hanno espresso “piena solidarietà al sindaco Bruno Miliadò (nella foto) per i gravi fatti di violenza subiti nell’esercizio delle sue funzioni”. Al contempo hanno espresso “sdegno e rammarico per i gravissimi fatti di violenza che macchiano nell’onore tutta la comunità di Forza d’Agrò, facendo scrivere una pagina buia e triste nella storia della cittadina forzese che si è sempre contraddistinta per il gran senso di accoglienza e solidarietà, dove da anni convivono tradizioni culturali diverse nel reciproco rispetto e tolleranza”.
Il documento fa riferimento alla presunta aggressione denunciata dal sindaco Miliadò ai carabinieri – si tratta di una querela – da parte di un uomo e ad un altro episodio di danneggiamento della propria auto (è stata rigata la fiancata).
Ad aggredirlo sarebbe stato il padre di un giovane escluso dal servizio civile nel centro collinare, marito di una consigliera di minoranza. I ragazzi esclusi sono due. “Ma ad escluderli – spiega Miliadò – non è stato il Comune bensì il Ministero”.
Il presunto aggressore ha smentito alla stampa l’accaduto sostenendo che non ci sia stato alcun diverbio.
La vicenda è al vaglio dei carabinieri, che stanno indagando sull’accaduto.
“La violenza, di qualunque natura essa sia – sostiengono i consiglieri di maggioranza e gli assessori nel documento diramato questa mattina – non va mai tollerata e giustificata, ma al contrario combattuta e biasimata, per questo la compagine di maggioranza condanna fortemente tali atteggiamenti non consoni ad una comunità civile fatta di uomini e donne per bene, e auspica al più presto un ritorno al buon senso, al rispetto delle regole, al dialogo sano e costruttivo, per la crescita di Forza d’Agrò, offuscati negli ultimi mesi da odi, rancori e pregiudizi, che ricadono tristemente su tutta la comunità”.
Il sindaco Miliadà ha fatto sapere che le controdeduzioni al provvedimento che ha portato all’esclusione del progetto presentate dal giovane (con un certificato medico a giustificazione delle assenze fatte) sono oggetto di una interlocuzione con la presidenza del Consiglio dei ministri.
