Era il 15 gennaio del 2007 quando, alle 17:54, nello Stretto si verificava la collisione che commosse messinesi e reggini. Oggi, dopo esattamente 5 anni, qualche centinaio di chilometri più a nord un dramma ben peggiore, quello della "Costa Concordia".
La tragedia della nave “Costa Concordia” intorno all’isola del Giglio sta facendo rivivere a messinesi e reggini le ore di grande angoscia di quel tragico pomeriggio di cinque anni fa. Era, infatti, proprio il 15 gennaio 2007 quando, alle 17:54 il Segesta Jet, un aliscafo di linea che collega in modo veloce le due città dello Stretto veniva speronato dal mercantile portacontainer Susan Borchard.
La grossa nave battente bandiera di Antigua, si stava dirigendo verso il porto israeliano di Ashod: lo scontro fu devastante e l’aliscafo, che trasportava 154 pendolari (in prevalenza Messinesi che tornavano a casa dopo la tipica giornata di studio/lavoro a Reggio) venne squarciato.
Quattro corpi senza vita furono ritrovati incastrati tra le lamiere del ponte di comando del Segesta, la parte più alta dell’aliscafo e quindi quella colpita in modo più violento: si trattava dei cadaveri del comandante Sebastiano Mafodda, del direttore di macchina Marcello Sposito, del motorista Domenico Zona e del marinaio Lauro Palmiro, tutti messinesi. Da non dimenticare mai.
Le foto del disastro intorno all’isola del Giglio:
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