Si teme l'isolamento. E le preoccupazioni non mancano, soprattutto nel caso in cui dovessero intervenire dei mezzi di soccorso
ROCCELLA VALDEMONE – “Abbiamo già provveduto ai primi interventi urgenti e giovedì saremo a Palermo presso il Dipartimento regionale di Protezione civile per definire altri interventi per non lasciare isolata la comunità”. A parlare è il sindaco della Città metropolitana, Cateno De luca, al termine della riunione che ha avuto luogo all’ex Provincia con i tecnici della Città metropolitana e dell’ex provincia. Una corsa contro il tempo per dare seguito all’unica soluzione alternativa al momento possibile per bypassare la frana lungo la Provinciale 2, ovvero la sistemazione della strada rurale Manganelli-Gutupazzi in modo da assicurare il collegamento con il centro abitato del paese alcantarino.
La Frana di ampie proporzioni ha interessato la via che collega Mojo Alcantara a Roccella Valdemone. Si erano già notati segni di cedimento del terreno con dei dislivelli e per questo motivo sabato pomeriggio era stato eseguito un sopralluogo con i tecnici della Città metropolitana, i Vigili del fuoco e la Protezione civile. L’arteria era stata transennata. Nella notte tra sabato e domenica la strada è “collassata”, al Km 7,5. I disagi non mancano, in particolare per pendolari e studenti. E’ possibile percorrere una strada alternativa, almeno in auto, la Manganello Gudupazzi, per lo più in terra battuta. Nel pomeriggio di ieri la delicata situazione è stata al centro di un vertice convocato alla Città metropolitana.
“Abbiamo notato grande sensibilità e attenzione – ha spiegato il sindaco Pippo Spartà – affinché possa essere attuata l’unica soluzione al momento possibile”. Per quanto concerne invece i lavori di ripristino della Provinciale 2 i tempi sembrano piuttosto lunghi. Al momento l’arteria è transennata. Al momento Roccella Valdemone è raggiungibile, ufficialmente, solo da Randazzo. Sulla strada rurale presa in considerazione quale soluzione alternativa, vige infatti il divieto di transito per motivi di sicurezza in virtù di una ordinanza firmata dal primo cittadino.
I disagi, insomma, ci sono. E le preoccupazioni non mancano, soprattutto nel caso in cui dovessero intervenire dei mezzi di soccorso.