Duro sfogo del primo cittadino Vincenzo Pulizzi: "Non è tollerabile, prenderò provvedimenti". Il suo vice D'Aprile: "La misura è colma"
FRANCAVILLA DI SICILIA – “Un paese, senz’acqua. In ginocchio. Per ripristinare il servizio si è dovuto attendere che il sindaco tornasse da Messina per eseguire delle semplici manovre al serbatoio. Compito che spettava ai dipendenti del Comune. Non è tollerabile, la misura è colma”.
Il primo cittadino di Francavilla, Vincenzo Pulizzi, sprizza rabbia. Sono le 21 di un martedì autunnale trasformatosi nell’ennesimo incubo per i cittadini, per quanti hanno una attività e con l’acqua ci lavorano.
Ci sono volute cinque ore per far tornare il prezioso liquido nelle abitazioni. “Eppure dal pomeriggio mi ero messo in contatto con i responsabili del servizio…” chiosa il sindaco. “Chiederò conto e ragione e prenderò i necessari provvedimenti” aggiunge.
La rete idrica è fatiscente, si registrano perdite. In base ai consumi capita che si svuotino le “vasche” e i rubinetti, specie in determinati quartieri, restano all’asciutto.
Per far ripartire i motori sono necessarie delle manovre, indispensabili al fine di aumentare il flusso idrico. Bisogna recarsi in un dei due serbatoi che sorgono sul monte “Cucco”, uno in alto e l’altro a circa 600 metri dal centro abitato. Ed è quello in cui si è recato il primo cittadino. “Altre volte – interviene il vicesindaco, Gianfranco D’Aprile – mi sono recato io, ma ieri ero fuori per motivi familiari. Altre volte ancora la manovra è stata eseguita dall’assessore alla rete idroelettrica Salvatore Malatino”.
L’amaro sfogo del primo cittadino
Il sindaco si è sfogato sulla sua pagina facebook. “Non è stato uno show – taglia corto D’Aprile – il discorso è un altro. E’ da due anno e mezzo che l’Amministrazione comunale va incontro alle esigenze dei dipendenti, degli operai. Si verificano problemi per una rete idrica fatiscente e tra la gente monta la protesta. Come è giusto che sia. Il sindaco è andato su tutte le furie perché dalle 16,30 a dopo le 21 non era stato ancora eseguito l’intervento che avrebbe consentito di riportare l’acqua nelle case della gente. La manovra l’ha dovuta fare Pulizzi, che era a Messina per motivi istituzionali. La misura è colma – conclude D’Aprile – il motivo dello sfogo è proprio questo…”.