Neri & C.: messa in sicurezza e ammodernamento "reali" passano per la progettazione di un'arteria a 4 corsie, che però costerebbe 4 miliardi. Come trovarli?
REGGIO CALABRIA – Statale “106” Reggio-Taranto, fino a quando soltanto parole?
Questo sembra essere il senso di una nota congiunta dell’intero gruppo consiliare di Fratelli d’Italia a Palazzo Campanella (il capogruppo Peppe Neri, consigliere reggino, e poi Luciana De Francesco e Antonio Montuoro, insieme agli assessori Fausto Orsomarso e Filippo Pietropaolo) con cui si chiede d’avviare una discussione già in occasione della prossima seduta d’Assemblea per «chiedere al Governo nazionale, all’interno della sua agenda politica, di rendere prioritario il tema dell’ammodernamento della Statale 106».
Una richiesta «improrogabile» che dovrebbe arrivare unitariamente da tutta la politica calabrese. E – fermo restando il «lungo elenco di vittime» sul tracciato dell’arteria jonica – non solo per motivi di viabilità e sicurezza, ma pure per aprire una «prospettiva strategica per l’intera infrastrutturazione» calabrese.
In sostanza, è «impensabile che nessuna grande opera infrastrutturale calabrese venga finanziata con il Pnrr». Ma d’altro canto, una messa in sicurezza e un ammodernamento “effettivi” passano dalla progettazione della “106” «come strada a due carreggiate, e dunque a quattro corsie» che costerebbe, però, oltre 4 miliardi di euro. «Risorse purtroppo che non saranno neanche parzialmente attingibili dal Piano nazionale di ripresa e resilienza», si rileva.
Ecco perché la ricerca di «un impegno politico ed istituzionale, affinché un intervento atteso da quasi un secolo possa avere una definizione concreta».