Il candidato sindaco Alessandro Tinaglia spara a zero sui suoi avversari politici in apertura della conferenza stama di presentazione del progetto del movimento per rivoluzionare i servizi sociali. Pronta anche la candidatura alla presidenza della sesta circoscrizione.
Il gruppo di Reset continua gli incontri programmatici per presentare idee e progetti per quella che dovrebbe essere la loro “città possibile”. Oggi al centro del dibattito i servizi sociali, ma prima di entrare nel vivo del dibattito il candidato sindaco di Reset Alessandro Tinaglia non ha potuto trattenere alcune frecciate indirizzate ai suoi rivali in questa corsa verso Palazzo Zanca. “ Non troverete più i nostri programmi sul sito internet perché ci siamo accorti che qualcuno stava prendendo un po’ troppi spunti per la sua campagna elettorale. Ci colpisce sentir parlare oggi Enzo Garofalo di un marchio Messina o Felice Calabrò di una squadra dei sindaci, slogan e idee di cui Reset parla da mesi. Non vorrei esprimere giudizi su chi tornerà a votare ancora una volta queste stesse persone, ma non ce la faccio a non dire che per me sono cittadini poco intelligenti”.
Spara a zero Alessandro Tinaglia che, archiviata l’ipotesi di unione con Renato Accorinti, oggi ha presentato insieme all’assessore designato all’Integrazione e ai Servizi Sociali Franco De Luca le idee di Reset per cambiare un settore che soprattutto negli ultimi mesi ha regalato pagine tristissime. Il punto di partenza è rimettere al centro della storia l’utente. Forse negli anni, presi da altri problemi, ci si è dimenticati che lo scopo principale dei servizi sociali è l’assistenza a chi ha bisogno. Dunque bambini, disabili, anziani al primo posto. Reset ritiene sia giunto il momento di rivedere integralmente il sistema, riedificando attraverso un nuovo Piano Strategico Sociale, l’intero sistema di servizi sociali e non solo assistenziali offerti dal Comune a tutta la cittadinanza. In che modo? Intanto ripensare totalmente il sistema delle cooperative che, così come strutturato oggi, ha dimostrato la sua inefficienza. Reset pensa ad un modello di cui già si è parlato in questi mesi in città e che altre realtà italiane hanno già sperimentato: il voucher. In questo modo il finanziamento non è più dato direttamente all’impresa ma passa attraverso la scelta del beneficiario, che ha l’opportunità di utilizzarlo presso qualsiasi soggetto economico che offra il servizio richiesto, rispondendo ad un preciso capitolato indicato nel bando comunale. “Per intenderci, non esisterebbero più asili nido finanziati e non finanziati, ma un gruppo di asili nido, rispondenti agli standard e certificati dal comune, tra i quali gli aventi diritto potranno scegliere ed iscrivere il proprio bambino utilizzando il voucher comunale. Analogo discorso può essere utilizzato per la fruizione del servizio di assistenza agli anziani o ai disabili” hanno spiegato oggi Tinaglia e De Luca.
Questo sistema, spiegano, non creerebbe problemi neanche ai tantissimi lavoratori che oggi operano nel settore. “Secondo noi sono addirittura pochi rispetto alle esigenze della città, quindi potrebbe esserci nuovo lavoro e per quelli che ci sono già abbiamo pensato un percorso di riqualificazione nei casi in cui non abbiano le competenze che servono”.
Tra i punti principali della nuova gestione dei servizi sociali ci sono anche la rifunzionalizzazione dell’ex ospedale Margherita e del Piemonte, c’è la creazione della Banca del Tempo in cui ognuno potrebbe mettere a disposizione della collettività qualche ora della sua giornata, c’è l’idea di avviare la raccolta solidale di alimenti e farmaci, c’è la Carta dei Servizi che offre convenzioni e sconti alle fasce disagiate, e poi ancora l’apertura e attivazione di uno sportello della disabilità per offrire una rete assistenziale completa anche alle famiglie, la creazione asili nido, centri per bambini ed anziani nei Quartieri, centri diurni per disabili, scuole dell'infanzia che tengano conto della multietnicità.
Durante l’incontro di oggi Reset ha parlato anche delle Circoscrizioni. Il Movimento ha puntato gli occhi sul VI quartiere dove propone la candidatura alla presidenza di Giovanni La Rosa. Nel presentare questo nome Reset ha rispolverato provocatoriamente il programma elettorale del 2008 di un altro candidato alla presidenza dello stesso quartiere. Si parlava di rifacimento delle coste, di rendere efficiente il servizio di bus Atm in quella che è l’estrema riviera nord, di abbattimento delle barriere architettoniche. Sono trascorsi cinque anni, ma nulla è cambiato.
(Francesca Stornante)
In estrema sintesi,una Città metropolitana come Messina,ha bisogno di decentralizzare i servizi, pertanto il piano strategico dovrebbe iniziare dalle circoscrizioni, con un’ufficio del segretariato sociale per ogni circoscrizione,monitoraggio dei bisogni della popolazione e da lì dividere il budget per ogni circoscrizione,proporzionalmente rispetto alle risorse che può mettere il comune,fattore importante è la progettazione che mettendo insieme in un piano di coesione sociale tutti gli attori in un percorso di rete può attrarre ulteriori risorse, ma è fondamentale partire dai quartieri, questo è anche il ruolo sociale primario delle circoscrizioni, benissimo il percorso dei voucher,con il sistema dell’accreditamento.