Oliviero Diliberto in città per Pietro Currò: «Votateci a testa alta. Noi siamo onesti»

Oliviero Diliberto in città per Pietro Currò: «Votateci a testa alta. Noi siamo onesti»

Oliviero Diliberto in città per Pietro Currò: «Votateci a testa alta. Noi siamo onesti»

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sabato 20 Ottobre 2012 - 11:38

Il leader del Pdci, intervenuto questa mattina al Salone delle Bandiere di palazzo Zanca per promuovere la candidatura di Pietro Currò, non ha mancato di riservare duri affondi a Crocetta e Grillo. «In Sicilia - ha aggiunto - si gioca una partita nazionale»

«Se domenica (28 ottobre, ndc), quando entrerete in cabina elettorale, deciderete di votare per il nostro candidato, Pietro Currrò, vi chiedo solo di farlo a testa alta, perché il nostro è un partito fatto di persone oneste». Queste le parole con cui Oliveiro Diliberto, leader del PdCI (Partitio dei Comunisti Italiani), ha chiuso l’incontro tenutosi questa mattina nel salone della Bandiere di palazzo Zanca, per sostenere il “compagno” Currò, in corsa per la conquista di un seggio all’Ars nella formazione che sostiene Giovanna Marano. Vale la pena di ricordare che in passato Currò è stato esponente di primo piano del Partito Repubblicano ricoprendo anche l’incarico di assessore al risanamento in una giunta comunale di centrodestra. Un’analisi ad ampio raggio quella di Diliberto, preceduta dagli interventi di Francesco Napoli (anche nella veste di moderatore dell’incontro) e Orazio Licandro, entrambi esponenti locali del partito.

Napoli, dopo aver puntatio il dito contro la gestione fallimentare delle amministrazioni, ciascuna per le proprie competenze, Buzzanca e Lombardo, ha effettuato una panoramica sulla condizione di difficoltà vissuta dal mondo del lavoro nella provincia messinese. I dati “snocciolati”, sono stati quelli contenuti nel dossier presentato qualche giorno fa dalla Cgil, che evidenzia una situazione occupazionale a dir poco disastroso, dove l’unica ancora di salvezza è rappresentata dall’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Spazio poi ad Orazio Licandro: «Stiamo affrontando una delle campagne elettorali più complesse degli ultimi anni – ha commentato – in cui si deve cercare di battere l’alleanza Pd-Udc e annientare la forza che mina l’unità della sinistra». Si è invece detto felice dell’esperienza elettorale vissuta nell’ultimo mese, il diretto interessato, ovvero Pietro Currò «perché ho avuto la fortuna di conoscere persone oneste, che mi hanno dimostrato affetto ed amicizia».

Nella parte finale dell’incontro, la scena è stata tutta per l’ “ospite d’onore”. La prima fase dell’analisi dilibertiana, è stata dedicata alla situazione politico-economica nazionale. Con un linguaggio preciso e chiaro, il leader del PdCI ha spiegato come e perché «in questo momento sia in corso un battaglia violenta all’interno della classe dirigente del Paese. E’ uno degli scontri più duri cui abbia mai assisistito – ha aggiunto – perché finalizzato anche all’acquisizione dei grandi mezzi di informazione di massa che veicolano il consenso e finiscono per confondere i cittadini». Duro l’attacco nei confronti del governo tecnocratico targato Mario Monti, «che sta seriamente mettendo in discussione la vera essenza di una democrazia rappresentativa».

Terminate le “premesse”, Diliberto ha concentrato l’attenzione sulla campagna elettorale siciliana, «dove si gioca una partita politica nazionale. La Sicilia, si sa, – ha aggiunto – è una terra splendida ma per certi aspetti “bizzarra”, dove le parti si invertono». Il rappresentante del PdCI si sofferma sul diverso equilibro di alleanze, nazionali e regionali: «Nel primo caso, il Pd ha deciso di non allearsi con l’Udc, in Sicilia, invece, sta avvenendo l’opposto». La frecciata successiva non può che essere rivolta a colui che di questo “matrimonio politico” è figlio: «E’ un paradosso che un uomo come Rosario Crocetta – ha sottolineato Diliberto – che ha costruito tutta la sua carriera politica sull’antimafia, nel precedente governo abbia appoggiato il governo Lombardo». Immancabile poi, tornando all’alleanza con l’Udc, il riferimento alla vicenda di Totò Cuffaro «che nelle scorse settimane ho interrogato promuovendolo con trenta e lode. Sì, ma l’ho incontrato a Rebibbia», ha evidenziato il politico in versione professore universitario. Una decisione evidentemente infelice, dunque, per Diliberto, quella di Rosario Crocetta, ex uomo del partito comunista «che per fare carriera, stare in parlamento europeo è bello – ha commentato – ha preferito cambiare casacca e passare al Pd».

Parole dure anche quelle spese per Grillo, che, tuttavia, nei numeri della piazza, in riva allo Stretto è riuscito ad incassare il maggior successo: «Dopo il televisionario (Berlusconi, ndc), è arrivato il comico – ha affermato –. Prima di sparare a zero contro tutti perché non rende pubblico il suo reddito. So che devo stare attento a ciò che dico – ha poi aggiunto Diliberto – ma di fronte ad un pagliaccio miliardario che attraversa lo Stretto a nuoto mi viene da ridere». (E.DEP.)

6 commenti

  1. Ma perche si pensa sempre a guardare cosa fanno gli altri ?
    Ma perche nessuno si vanta di quello che ha fatto e non di quello che fara ?
    Ma perche il fatto che non si ha un avviso di garanzia si pensa di essere onesti ?
    Ma perche il concetto di onesta viene legato esclusivamente a cio che dice la magistrutara ?
    Ma perche la colpa e sempre degli altri ? Eppure sono tutti li da anni ……………..
    Mah………

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  2. diliberto rendi pubblico anche quanto hai guadagnato tu in tutti questi DECENNI che fai politica. l’unica arma che hai contro grillo è quella di quanto guadagna? se uno guadagna 100 si deve sentire attaccato da te soltanto perkè è stato capace di guadagnare 100? non hai altre argomentazioni? allora sei più comico di lui. riguardo il candidato currò mi pare che una volta fosse nel PRI. esiste ancora il partito repubblicano o è lui che ha cambiato?

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  3. ” Terra splendida e i siciliani un popolo meraviglioso “, stucchevole frase di circostanza di chi è di passaggio dalla nostra isola, amara e bedda. Ho un grande rispetto per la storia del PARTITO COMUNISTA ITALIANO, giovani e meno giovani comunisti che sacrificarono la loro vita nelle prigioni di Mussolini e nella RESISTENZA al nazifascismo, si deve anche a loro la Repubblica e la Democrazia. Come non ricordare i sindacalisti comunisti, che lottarono con coraggio, spesso uccisi per conquistare la terra ai contadini. Alzi la mano chi non si emozionò per la morte di Enrico Berlinguer che parlava alla sua gente,il primo segretario di partito che denuncio con forza la questione morale riferita alla politica. Essere eredi non significa meritarsi quella grande storia di popolo ovvero si è fatto di tutto per meritarla. Oggi sulla scia del MOVIMENTO 5 STELLE anche la SINISTRA COMUNISTA s’impegna a ridursi l’indennità del 50%, da due decenni gli eredi arrivono sempre in ritardo. Comunque auguro sinceramente alla SINISTRA COMUNISTA di rientrare e fare opposizione a palazzo Dei Normanni, rientrare e non governare.

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  4. 'NDDRIA CAMBRIA 21 Ottobre 2012 06:21

    VERGOGNA

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  5. Ma il Currò di cui si parla è lo stesso repubblicano che appoggiò le giunte di destra al Comune?
    Va bene tutto, ma i candidati cosa pensano, che siamo tutti degli imbecilli smemorati?
    Giuseppe Vallèra.

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  6. Diliberto? Non è forse un altro di quelli che da sinistra hanno consegnato l’Italia al grande imbonitore B.?
    Incapaci di governare godono a stare all’opposizione: possono dire sempre che le cose non vanno e come dovrebbero andare, ma mai che si assumano la responsabilità di farle andare!

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