REDAZIONALE Possono essere di varia natura e tipologia
Redazionale
I benefit aziendali sono una forma di retribuzione integrativa che si aggiunge al normale salario, ma viene erogato sotto forma di pagamento in natura attraverso la fruizione di servizi, da parte dei dipendenti, “offerti” dall’azienda per cui lavorano.
I fringe benefit sono sempre più apprezzati da tutti coloro che svolgono un’attività lavorativa, perché contribuiscono a incrementare il loro potere d’acquisto, li supportano nella ricerca di un equilibrio tra lavoro e vita privata e nell’incremento della qualità della vita propria e della famiglia.
D’altro canto, i benefit sono strumenti di welfare aziendale a cui sempre più imprese ricorrono per incrementare la produttività dei dipendenti, generando in loro maggiore soddisfazione, aumento delle performance e attaccamento ai valori aziendali.
Quali sono i fringe benefit più apprezzati
I benefit aziendali possono essere di varia natura e tipologia.
Da una parte, di fatto, si distinguono i flexible benefit, quei vantaggi riconosciuti ai dipendenti per favorire il work-life balance, con ricadute positive sia sulla vita familiare che sul benessere generale di chi ne beneficia. Ne sono un esempio i servizi di baby-sitting o asilo nido per i figli al di sotto dei 18 anni, gli abbonamenti a palestre, borse di studio e abbonamenti ai trasporti pubblici.
I fringe benefit, invece, in senso stretto fanno riferimento a compensi in natura che rappresentano soluzioni alternative al corrispettivo monetario. Tra quelli introdotti più di recente ci sono i buoni benzina, o la possibilità da parte dei dipendenti aziendali di ricevere un rimborso delle bollette relative alle utenze domestiche di luce, gas e acqua. Questi sono stati introdotti nelle recenti Leggi di Bilancio, per far fronte all’inflazione e permettere all’economia di ripartire.
Precedentemente, tra i benefit più diffusi, si distinguevano l’auto aziendale a uso promiscuo, il telefono aziendale, l’assistenza sanitaria, le stock option, la possibilità di acquistare quote societarie, ma anche polizze assicurative, finanziamenti agevolati, alloggi messi a disposizione dei dipendenti, rimborso di interessi passivi sui mutui o prestiti.
Convengono davvero i fringe benefit?
I vantaggi dei benefit aziendali concessi ai dipendenti sono da leggere su un duplice aspetto. Il primo riguarda il clima aziendale, con un incremento del livello di soddisfazione del personale, l’attaccamento all’azienda, la riduzione dell’assenteismo e turnover, un migliore posizionamento di brand reputation.
Accanto ai benefici soft, si posizionano quelli legati agli aspetti fiscali.
L’erogazione dei benefit aziendali, infatti, permette alle imprese di accedere a numerose agevolazioni fiscali, che consentono di abbattere il costo del lavoro rendendo di fatto i fringe benefit deducibili dal reddito d’impresa. Nello specifico l’agevolazione concessa può abbattere il costo del lavoro fino al 30-40%.
Non è possibile, invece, godere di una fiscalità agevolata, qualora i dipendenti ricevano nello stesso tempo sia fringe benefit che buoni per l’acquisto di beni fisici.
Anche i dipendenti, inoltre, possono beneficiare di agevolazioni fiscali. I fringe benefit, infatti, pur concorrendo a costituire reddito d’impresa, entro un certo limite, fissato dall’ultima legge di bilancio a 600 euro, sono esenti dall’applicazione delle tasse relative a contributi INPS e IRPEF. In caso di superamento di questo limite, la tassazione viene applicata solo alla somma eccedente.