Intensa attività di contrasto della Polizia Stradale di Messina, in collaborazione con la Sottosezione A20 e il distaccamento di Barcellona Pozzo di Gotto, che negli ultimi periodi ha già sequestrato 20 scooter elettrici sequestrati, controllato 6 gli esercizi commerciali e denunciato 3 venditori per frode commerciale.
Il rischio è quello di pagare oltre 5mila euro di multa e vedersi confiscata la propria biciclettina elettrica senza neanche sapere di star commettendo una vera e propria violazione del codice stradale. Perché nel giro illecito degli scooter camuffati da “bici a pedalata assistita” possono incappare davvero tutti, chi con la consapevolezza di star commettendo un reato e chi, invece, con l’ingenua convinzione di aver semplicemente acquistato una comoda bici per muoversi in città.
La realtà è che, in entrambi i casi, si tratta di un illecito e se si viene beccati a girare con questi motorini “travestiti” le sanzioni sono davvero alte: 841 euro per mancata assicurazione, 1600 euro per mancata immatricolazione, denuncia (con multa fino a 1800 euro) per mancata patente, 80 euro per mancanza di casco e confisca del mezzo. A livello legislativo, infatti, chi non usa una bici elettrica bensì un motorino (seppur camuffato) ha l’assoluto obbligo di fare l’immatricolazione, provvedere alla copertura assicurativa, essere in possesso della patente A1 o del certificato d’idoneità alla guida, ed indossare un casco protettivo.
Un “vizietto”, quello di vendere scooter camuffandoli da bici, che sembra stia prendendo sempre più piede in città e provincia e su cui si sta concentrando l’intensa attività di contrasto della Polizia Stradale di Messina, in collaborazione con la Sottosezione A20 e il distaccamento di Barcellona Pozzo di Gotto. Sono già 20 gli scooter elettrici sequestrati, 6 gli esercizi commerciali controllati a Messina e Barcellona e 3 i venditori denunciati all’autorità giudiziaria per frode commerciale. In 14 casi, i motorini sono stati sequestrati direttamente su strada. La prova del nove, in questi contesti, è semplicissima: se la bici continua a girare anche senza pedalata, allora vuol dire che è stata modificata.
A livello materiale, infatti, al limite tra il lecito e l’illecito vi è soltanto un “potenziometro”, ossia un aggeggino manuale che viene montato sul manubrio della fantomatica bici per consentirle di superare la potenza limite di 0,25 Kw ed arrivare addirittura a toccare velocità oltre i 50 Km/h. Come accertato dagli agenti, nella maggior parte dei casi questi “potenziometri” vengono venduti separatamente (il che lascerebbe presupporre la complicità dell’acquirente) mentre in altri casi le bici vengono date in consegna già modificate e, talvolta, con esposto in bella vista il cartello “non è necessario possedere patente o assicurazione per la guida di questo mezzo”.
Insomma, se da un lato a molti può far comodo guidare un motorino senza aver la necessità di possedere la patente, magari perché ritirata, per molti altri onesti cittadini ritrovarsi a spendere cifre considerevoli per una biciclettina (dai 900 ai 1300 euro), con il rischio di esser poi fermati e multati, è una vera e propria truffa.
“L’unico modo per tutelarsi – ha affermato il comandante della Polstrada, Sergio Iannello – è controllare la presenza o meno del potenziometro sul manubrio, e levarlo. Talvolta non è neanche possibile immatricolare tali mezzi perché la maggior parte sono di origine cinese e, pertanto, non presentano certificazione europea. L’appello ai cittadini è di stare attenti e, per qualsiasi dubbio o informazione, rivolgersi ai nostri uffici chiamando il numero 0906402811. La Polstrada sarà sempre a loro disposizione”. (Veronica Crocitti)
Complimenti per la brillante operazione.
Così agevoliamo la pista ciclabile per motorini che invece di scorazzare senza regole la potranno utilizzare ufficialmente.
Forza Cacciola, inventane un’altra: questa ti è andata male.
Complimenti per la brillante operazione.
Così agevoliamo la pista ciclabile per motorini che invece di scorazzare senza regole la potranno utilizzare ufficialmente.
Forza Cacciola, inventane un’altra: questa ti è andata male.