La giunta ha approvato e trasmesso al Collegio dei revisori dei conti la nota informativa sulle partecipate, dalla quale emerge che il disallineamento delle contabilità è una costante . Non mancano le prime polemiche, sollevate dal consigliere del Pd Santalco, che ancora una volta punta i riflettori su Messinambiente
A Palazzo Zanca il fronte finanziario resta caldo, anzi caldissimo. Più che la stagione estiva –la quale peraltro continua a fare i capricci- a mantenere le temperature bollenti è quel buco nei conti che tiene in ansia l’amministrazione Accorinti e rende il Comune ancora a forte rischio dissesto. Per non soccombere al fallimento, l’ente ha un’unica possibilità: adottare il Piano di riequilibrio, la cui versione definitiva tarda a venire alla luce. Il termine ultimo per l’approvazione del piano è fissata 2 settembre, mentre la legge ha concesso una proroga al 30 settembre per l’approvazione del bilancio di previsione 2014 e dei regolamenti e piani tariffari relativi alle nuove imposte locali.
E’ invece già abbondantemente scaduto il termine per l’approvazione del bilancio consuntivo 2013, a cui solo pochi giorni fa la giunta Accorinti ha allegato la nota informativa sulle società partecipate, più volta richiesta dal Collegio dei revisori dei conti per poter redigere il parere obbligatorio ma non vincolante da apporre al documento economico-finanziario.
Nella nota informativa, che ha già suscitato le perplessità del Consigliere comunale del Pd Giuseppe Santalco, vengono “cristallizzati” debiti e crediti reciproci tra ente controllore e società controllate al 31/12/2013. Dal documento contabile emerge in maniera chiara che i conti non tornano ed il disallineamento tra la contabilità dell’ente e quella delle sue principali partecipate è praticamente una costante.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio quanto riportato nella delibera n.568 e relativi allegati, partendo dall’unica partecipata del Comune che può chiudere il bilancio in attivo: l’Amam. Secondo quanto riportato nella tabella riepilogativa, il Comune ritiene di avere crediti pari a 20.718.611,22 euro, mentre per l’Amam la somma da riconoscere all’ente proprietario sale addirittura a 28.109.321, 42 euro. Palazzo Zanca sostiene inoltre di non avere debiti nei confronti dell’Azienda Meridionale Acque, mentre dalla sede di viale Giostra dicono di vantare dal Comune poco più di 6,2 milioni di euro.
Passiamo adesso all’Ato3. Sintonia perfetta sull’inesistenza di crediti da parte del Comune.. Sui debiti, invece, la discrasia è evidente. Palazzo sostiene di essere in debito nei confronti dell’Ato3 per 4.613.796,52 euro, la società d’ambito- in liquidazione- da Palazzo Zanca “pretende” per l’esattezza 17.496.861,80 euro , di cui 14.637.604,62euro si riferiscono ai servizi dall’anno 2007 all’anno 2011
Per quanto riguarda l’Atm, coincidono le posizioni circa i crediti a favore del Comune, in totale 4,7 milioni di euro, ma sui debiti di palazzo Zanca c’è discordanza. Nel bilancio del Comune viene riportata la cifra di quasi 6 milioni di euro, esattamente 5.984,669,29 euro, mentre all’Atm sostengono che i debiti dell’ente ammontano a 3.269,471.56 euro «quale arretrati 2006-2012 per il 12,5% di multe Ztl..»
Anche con Messinambiente persiste il disallineamento Per la società di via Dogali i crediti verso il Comune arrivano a quasi 2 milioni di euro (1.956.187,50 euro ), ma nel rendiconto del Comune il calcolo dei debiti fa zero. I numeri non tornano anche per quanto riguarda i debiti verso Messinambiente, che per Palazzo Zanca si fermano a quasi 2,5 milioni di euro (2.476.648,76 euro) mentre per la partecipata che si occupa delle gestione dei rifiuti arrivano sino a quota 9,2 milioni di euro.
Meno “travagliato” risulta il rapporto contabile con le società partecipate minori. A parte la Neptunia spa (in liquidazione), nei confronti della quale il Comune ha un debito di 4 milioni di euro, la contabilità di Palazzo Zanca è allineata, con zero crediti e zero debiti, con Sogepat srl, Il Tirone spa , Messinasviluppo Scpa (in liquidazione). Anche con Innovabic srl c’è concordanza sui crediti del Comune, pari a zero, ma c’è una differenza irrisoria, di 60 euro, per quel che riguarda i debiti :ammontano 2.880,00 euro quelli riconosciuti da Palazzo Zanca contro i 2.941,18 euro che la partecipata sostiene di vantare.
La nota informativa approvata dalla Giunta fotografa anche i rapporti Feluca spa. In questo caso, il Comune non vanta crediti, ma ha un debito di 1.442,08 euro «L’amministrazione comunale – si legge testualmente – si riserva di valutarne l’ammissibilità per l’eventuale inserimento nel redigendo bilancio di previsione 2014»
C’è infine la Polisportiva Città di Messina srl (in liquidazione), che non ha fornito al Comune alcuna documentazione.
Sin qui abbiamo snocciolato i dati più significativi della nota informativa sulle partecipate allegata al conto consuntivo e immediatamente trasmessa ai revisori dei conti. Ma , come dicevamo pocanzi, il documento ha già suscitato le prime polemiche.
In una nota inviata al vice-sindaco Signorino, al segretario/direttore Le Donne, al ragioniere generale Cama, agli assessori ed al Collegio revisori dei conti, il consigliere Santalco sottolinea che i dati relativi all’asseverazione dei debiti/crediti di Messinambiente sono aggiornati al 31/ 12/2012 e non al 31/12/2013. Il rappresentante del centro-sinistra parla sarcasticamente di «mera svista» ed invita la giunta Accorinti a revocare autotutela la delibera 568 , al fine di approvare un nuovo provvedimento con documenti contabili di Messinambiente relativi all’esercizio finanziario 2013.
Danila La Torre
Cara Danila LA TORRE mi riesce più difficile commentare da Ravenna, ricca città romagnola, sul punto di essere proclamata Capitale Europea della Cultura, quindi un fiume di turisti da tutta europa, con il suo grande porto commerciale aperto da poco alle navi da crociera per riversare su tutto il centro storico, isola pedonale permanente, migliaia di turisti, infatti la Giunta, rigorosamente del PARTITO DEMOCRATICO da sempre, ha deliberato di eliminare l’unico parcheggio rimasto ai confini del centro, era una grande piazza e ritornerà, da dicembre, una grande piazza attrezzata, di cui godranno i ravennati e i loro visitatori. I commercianti di Ravenna non hanno posto resistenza, rispettano le decisioni politiche nell’interesse generale, hanno chiesto soltanto un aumento delle navette da e per i parcheggi fuori dal centro, è gente brava a commerciare a differenza dei nostri. Cara Danila sto per dare i numri: mq90x0,58=€25,89(quota variabile) €168,86:2=€83,74(quota fissa) 5%di 109=€5,49, in totale per il primo semestre 2014 €115,12, in cambio una città pulitissima e un centro dove puoi banchettare per terra, strade e piazze vengono lavate accuratamente ogni mese, ripeto lavate, mentre i nostri OPERATORI ECOLOGICI accarezzano la strada ivece di ramazzarla, ritornano a casa freschi come una rosa appena colta. La crisi sta mordendo anche Ravenna, ma il senso di comunità e dell’interesse generale fa superare ai ravennati momenti difficilissimi. La loro MessinAmbiente è la HERAS, un colosso aziendale di energia e ambiente capace di tenere basso il costo, come cavolo faranno? Noi siamo PRESUNTUOSI, presuntuosi siamo!
Cara Danila LA TORRE mi riesce più difficile commentare da Ravenna, ricca città romagnola, sul punto di essere proclamata Capitale Europea della Cultura, quindi un fiume di turisti da tutta europa, con il suo grande porto commerciale aperto da poco alle navi da crociera per riversare su tutto il centro storico, isola pedonale permanente, migliaia di turisti, infatti la Giunta, rigorosamente del PARTITO DEMOCRATICO da sempre, ha deliberato di eliminare l’unico parcheggio rimasto ai confini del centro, era una grande piazza e ritornerà, da dicembre, una grande piazza attrezzata, di cui godranno i ravennati e i loro visitatori. I commercianti di Ravenna non hanno posto resistenza, rispettano le decisioni politiche nell’interesse generale, hanno chiesto soltanto un aumento delle navette da e per i parcheggi fuori dal centro, è gente brava a commerciare a differenza dei nostri. Cara Danila sto per dare i numri: mq90x0,58=€25,89(quota variabile) €168,86:2=€83,74(quota fissa) 5%di 109=€5,49, in totale per il primo semestre 2014 €115,12, in cambio una città pulitissima e un centro dove puoi banchettare per terra, strade e piazze vengono lavate accuratamente ogni mese, ripeto lavate, mentre i nostri OPERATORI ECOLOGICI accarezzano la strada ivece di ramazzarla, ritornano a casa freschi come una rosa appena colta. La crisi sta mordendo anche Ravenna, ma il senso di comunità e dell’interesse generale fa superare ai ravennati momenti difficilissimi. La loro MessinAmbiente è la HERAS, un colosso aziendale di energia e ambiente capace di tenere basso il costo, come cavolo faranno? Noi siamo PRESUNTUOSI, presuntuosi siamo!
E stattene a RAVENNA così non rompi più!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E stattene a RAVENNA così non rompi più!!!!!!!!!!!!!!!!!!
CUMPARI, UNA PROPOSTA ONESTA. I € 14.637.604,62 di debito per servizi di igiene ambientale di cui nessuno si è accorto, resi da ATO ME3 dall’anno 2007 all’anno 2011, chiediamoli al barcellonese Peppino BUZZANCA, a cui il CENTRODESTRA affidò il governo di Messina, di cui purtroppo ci siamo accorti amaramente, e al coordinatore dell’opposizione di CENTROSINISTRA Felice CALABRO’, di cui nessuno si è accorto, oppositore che tutti i sindaci ambirebbero ad avere. I € 2.476.648,76 o i 9,2 milioni di Palazzo Zanca verso MessinAmbiente facciamoli pagare agli OPERATORI ECOLOGICI che accarezzano la strada invece di ramazzarla, per i quali propongo un decreto ingiuntivo sul loro stipendio per una somma mensile pari a €100 fino all’azzeramento del debito.
CUMPARI, UNA PROPOSTA ONESTA. I € 14.637.604,62 di debito per servizi di igiene ambientale di cui nessuno si è accorto, resi da ATO ME3 dall’anno 2007 all’anno 2011, chiediamoli al barcellonese Peppino BUZZANCA, a cui il CENTRODESTRA affidò il governo di Messina, di cui purtroppo ci siamo accorti amaramente, e al coordinatore dell’opposizione di CENTROSINISTRA Felice CALABRO’, di cui nessuno si è accorto, oppositore che tutti i sindaci ambirebbero ad avere. I € 2.476.648,76 o i 9,2 milioni di Palazzo Zanca verso MessinAmbiente facciamoli pagare agli OPERATORI ECOLOGICI che accarezzano la strada invece di ramazzarla, per i quali propongo un decreto ingiuntivo sul loro stipendio per una somma mensile pari a €100 fino all’azzeramento del debito.