Fsc. Se Messina soccombe, tocca ai parlamentari farsi sentire

Fsc. Se Messina soccombe, tocca ai parlamentari farsi sentire

Marco Olivieri

Fsc. Se Messina soccombe, tocca ai parlamentari farsi sentire

lunedì 17 Giugno 2024 - 07:16

Qualunque sia la causa, spetta ai rappresentanti nazionali e regionali lavorare per fare sentire la "voce" della Città metropolitana

di Marco Olivieri

MESSINA – Continua a far discutere la marginalizzazione nei Fondi sviluppo e coesione, Fsc 2021-27, della Città metropolitana di Messina. Un patto tra governo nazionale e regionale da 6.8 miliardi di euro, con 580 interventi in Sicilia. Solo 457 milioni di euro nel territorio messinese. Un tema su cui ci siamo soffermati e che non smette di fare discutere. Come riportava ieri la Repubblica – edizione di Palermo, il Comune di Messina ha ottenuto 74 milioni di euro, mentre i Comuni delle due città siciliane viaggiano su cifre ben più alte. 944 milioni Palermo e 768 Catania.

19 milioni per il completamento del porto di Tremestieri; 16,8 milioni per la Cittadella della cultura all’ex “Margherita” e 40 milioni per la realizzazione dello svincolo di Monforte San Giorgio, tra gl interventi previsti nel territorio. Forte Gonzaga e l’asilo nido di Sperone, a Messina, rientrano come conferme dai fondi 2014-20. E ha fatto discutere la scelta di destinare 1,3 miliardi al progetto della costruzione del ponte sullo Stretto.

“Il 60% dei Comuni messinesi non riceverà finanziamenti”

Quanto alle proteste, ha sottolineato il sindaco metropolitano Federico Basile: “Solo il 40% dei Comuni della provincia di Messina riceverà finanziamenti, mentre il restante 60% è stato completamente ignorato. Questo, nonostante i progetti presentati fossero già esecutivi e cantierabili. Anche la Città metropolitana di Messina, unica tra le tre metropoli siciliane, non ha ricevuto alcun finanziamento, in netto contrasto con quanto avvenuto per Palermo e Catania. I sindaci denunciano una totale mancanza di concertazione con i territori durante il processo di selezione dei progetti”.

Dal settore idrico, per 60 milioni, alle discariche di Portella Arena e Vallone Guidari, tante le proposte non accolte. C’è chi imputa questo a una debolezza sul piano progettuale dell’attuale amministrazione messinese, ad esempio, ma si ribatte che “i progetti erano esecutivi e cantierabili”. E c’è chi pensa a una decisione politica del centrodestra.

Tocca alla politica trovare soluzioni

In ogni caso, la priorità è la Città metropolitana, il suo capoluogo e la sua provincia. E spetta ai parlamentari farsi sentire. I rappresentanti nazionali e regionali, di qualsiasi colore siano, devono avere un’attenzione costante nei confornti di luoghi così pieni di problemi ed emergenze. E tocca alla politica, a tutti i livelli, individuare nuove soluzioni per affrontare i bisogni del territorio.

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9 commenti

  1. francesco garreffa 17 Giugno 2024 08:02

    MA PERCHE’ ABBIAMO POLITICI?

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  2. Cosa diranno i consiglieri che appartengono al partito del presidente del consiglio e che hanno definito propaganda l’operato dell’amministrazione comunale?

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  3. Antonio cosa vuole che dicano i consiglieri di opposizione!?!
    Sperano solo che in pochi si accorgano della eterna contraddizione nella quale vivono, parlano e qualche volta votano.
    Campicchiano va pensando che noi si sia tutti “distratti”.

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  4. La realtà è che abbiamo sindaco e giunta scarsi e fuori dai giochi regionali e nazionali ecco cosa accade quando si conta quanto il 2 di spade con briscola a coppe

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  5. E ancora dobbiamo provare l’autonomia differenziata….

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  6. Ci trattano così a pesci in faccia perchè non abbiamo alcun valore politico! A Messina non ci sono personalità politiche in grado di alzare l’attenzione sui gravi problemi che affliggono ormai da decenni la città. Tutto viene fatto per ottenere il consenso con una politica non affronta i veri problemi del territorio bensì mira solo a raggiungere i propri interessi di bottega. Solo 74 milioni di euro per Messina contro i 700 di Catania e i 900 di Palermo. Questa è la realtà di una regione autonoma che continua a sperperare fiumi di denaro per accaparrarsi i voti delle clientele, senza mai fare quel salto di qualità che una regione a Statuto Speciale dovrebbe aver già fatto da molto tempo. Corruzione, sperperi, ladronigi è questo il sistema che governa la Sicilia da 50 anni e passa. Ne volete un esempio? Presto detto. In Trentino, regione a Statuto Speciale come la nostra, ci sono 1.000.000 di ettari di bosco controllati da 2.500 forestali. In Sicilia con 300 mila ettari ne abbiamo 22/23 mila di forestali Questo vi fa capire che razza di regione è la nostra! Clientele spaventose per scopi elettorali sono state create ad arte per mantenere questa classe politica. E il bello è che non se ne esce! E poi ci lamentiamo! Ma chi ti lamenti a fari? Pigghia lu bastuni e tira fori li denti!

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  7. L’effetto trainante del ponte comincia a farsi sentire…

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  8. … mi piacerebbe conoscere il pensiero di Libero Giovenì e quello del senatore della provincia di Messina sull’argomento, speriamo che quest’ultimo si faccia sentire come quando era in campagna elettorale e soprattutto rilanci.

    Fino ad ora silenzio, e il ponte? Che fine ha fatto?

    Libero Giovenì e Lei che ci dice del ponte? Si deve fare o no? Ci dica se sì può fare, non abbia timore, si esprima sinceramente, non si tiri fuori.

    Avranno sicuramente qualcosa da dire!

    Tutto questo per dire che a Messina non c’è una rappresentanza politica forte, facciamocene una ragione.

    Però quando si avvicinano le elezioni i pesci abboccano, e come se abboccano.

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  9. Alessandro Orlando 17 Giugno 2024 14:26

    Sarebbe grave se qualcuno pensasse che è normale, vista la diversa appartenenza politica del sindaco di Messina. Non si possono giustificare così i mancati finanziamenti, in un paese serio.
    Noto un assordante silenzio dei rappresentanti regionali e nazionali, la Vedetta del Ponte, per esempio, sen. Germanà è sparito oltre l’orizzonte?

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