L'Epifania al Comune della scuola Leopardi, la soluzione di Accorinti: riaprire l'istituto

L’Epifania al Comune della scuola Leopardi, la soluzione di Accorinti: riaprire l’istituto

Francesca Stornante

L’Epifania al Comune della scuola Leopardi, la soluzione di Accorinti: riaprire l’istituto

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venerdì 06 Gennaio 2017 - 23:29

La scuola di Minissale era stata chiusa dall'Ispettorato del Lavoro lo scorso 22 novembre per motivi di sicurezza. A breve partiranno i lavori ma lunedì 9 gli alunni non avranno la sistemazione alternativa dell'ex Corelli perché servono ancora degli interventi. Per tre giorni i genitori hanno assediato il Comune, compreso ieri. Ecco la nuova soluzione del sindaco.

Tre giorni di passione. In barba alle feste, al calendario, all'Epifania: anche ieri mattina l'aula del consiglio comunale è stata assediata dai genitori degli alunni della scuola Giacomo Leopardi di Minissale. Una protesta a oltranza in attesa di soluzioni, uno scontro fortissimo con il sindaco Renato Accorinti che in questi giorni è stato messo con le spalle al muro da genitori e consiglieri comunali per l'inefficienza dell'amministrazione nella gestione della questione che coinvolge un istituto scolastico, 440 alunni e centinaia di famiglie che per giorni hanno aspettato di capire in quale scuola torneranno dal prossimo lunedì i propri figli. E cosi, dopo tre giorni di dibattiti, viaggi in Prefettura, telefonate andate a vuoto, mancate risposte e commissioni a oltranza, ieri è arrivata una fumata grigia. Non è stata trovata la soluzione immediata che si sperava, serviranno altri giorni, ma il sindaco Accorinti ha tirato fuori dal cilindro un'ipotesi che non era stata presa in considerazione nei giorni scorsi ma che potrebbe essere un rimedio tampone per limitare i disagi. Il primo cittadino ha infatti chiesto ad un tecnico esterno una nuova relazione sullo stato della scuola Leopardi, dichiarata fuori norma per motivi sismici dall'Ispettorato del Lavoro lo scorso 22 novembre. L'incarico è stato dato ad un docente dell'Università di Catania che adesso in pochi giorni dovrà stilare una relazione che, se positiva, potrebbe aprire la strada ad un'ordinanza per la riapertura del plesso Leopardi di piazza Stella Maris. La riapertura consentirebbe agli alunni di svolgere regolare lezione in orario antimeridiano in attesa dei lavori necessari per il trasferimento al plesso ex Corelli, individuato a seguito della ricerca di mercato legata agli interventi di messa a norma che inizieranno nei prossimi giorni nell'istituto. In attesa della relazione tecnica che dovrebbe arrivare entro sabato prossimo, l'assessore alla Pubblica Istruzione Daniela Ursino ha programmato un calendario di attività extra scolastiche per gli alunni della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di Primo Grado a partire da lunedì, giorno di rientro a scuola dalle vacanze di natale.

Una soluzione che lascia un po' di amaro in bocca ma che sembra l'unica percorribile per evitare i doppi turni che genitori e docenti hanno contestato a muso duro. Ieri in aula anche il consigliere comunale Daniele Zuccarello che ha seguito passo dopo passo la vicenda Leopardi, stigmatizzando la mancanza di programmazione dell'amministrazione Accorinti che avrebbe potuto evitare di arrivare a questo punto semplicemente organizzando in tempi utili le procedure di trasferimento in vista degli interventi di sistemazione della struttura di Minissale.

Non bisogna dimenticare infatti che il finanziamento di 2,3 milioni è stato assegnato al Comune per l'adeguamento della Leopardi nel novembre del 2015, cioè un anno prima rispetto al 22 novembre 2016, giorno in cui si è pubblicata la ricerca di mercato che doveva concludersi il 15 dicembre e consentire agli alunni di accedere nella nuova sistemazione il 9 gennaio. Giorno in cui, tra l'altro, arrivò il provvedimento dell'Ispettorato del Lavoro. Ciò che i genitori e i docenti hanno contestato in questi giorni è stato proprio il fatto che a Palazzo Zanca la situazione della Leopardi era a conoscenza di tutti già da tempo: la richiesta del finanziamento risale al 2014, il via libera arrivó nel novembre 2015, ma non si è mosso nulla fino al 22 novembre di quest'anno. È stata posta attenzione sui 2.300.000€ tralasciando completamente il problema di dove 450 alunni inclusi 30 portatori di handicap sarebbero andati. Un problema che ovviamente è esploso in questi giorni e che ha trovato solo soluzioni tampone, con il rischio che a pagare fossero ancora una volta i cittadini.

Francesca Stornante

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