Ha riportato un'ustione di secondo grado ad un braccio il dipendente della struttura dove stamattina si è sprigionato il rogo. All'interno del locale erano presenti anche bombole di argon e altro materiale altamente infiammabile
Se la caverà in 15 giorni il dipendente ustionatosi stamattina mentre lavorava all’interno dell’officina di Canneto dove si è sprigionato un incendio di grosse dimensioni. Ha riportato un’ustione di secondo grado ed è già tornato a casa dopo essere stato medicato. Ma il bilancio del rogo poteva essere più grave, perché all’interno dell’officina di Lipari c’erano anche bombole di argon. Il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco ha evitato che la situazione degenerasse. Alle 12.30 l’incendio è stato domato e la struttura è stata messa in sicurezza così come le bombole di gas e ogni altro materiale infiammabile presente all’interno dell’officina. Secondo i primi rilievi eseguiti dai vigili del fuoco, a far scoppiare l’incendio è stata l’autocombustione di uno dei macchinari che viene utilizzato per le riparazioni dei veicoli. Cosa abbia provocato questo aumento di temperatura e quindi l’autocombustione è ancora da chiarire, ma va accertato per evitare il verificarsi di simili episodi.
(S.A.)