Indagini chiuse per Corica e Ferlito: cade l'ipotesi di peculato, restano in piedi le accuse di falso e truffa per i 35 casi di circa di presenze-assenze.
E’ arrivata a conclusione l'indagine della Procura di Messina sui casi di assenteismo al presidio 118 di Letojanni, sfociata nell’arresto dei medici Antonino Corica di Messina e l’angiologo Antonino Ferlito di Santa Venerina.
Alla fine degli accertamenti, la magistratura ha "aggiustato il tiro" rispetto alle accuse inizialmente ipotizzate. Nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari siglato dal Pm Anna Maria Arena, infatti, restano in piedi le contestazionidi falso e truffa, mentre non compare l'orginaria ipotesi di peculato, e i due camici bianchi restano gli unici indagati per gli oltre 35 episodi a testa.
Trentacinque notti, tra il 2014 e il 2016, in cui l'uno avrebbe "coperto" l'altro, consentendogli di apporre firma postuma, risultando in servizio al presidio mentre in realtà era altrove.
Attraverso telecamere piazzate all’esterno del presidio e tramite intercettazioni telefoniche ed ambientali, la Polizia di Taormina ha ricostruito circa 2 anni di attività effettiva prestata dai professionisti nel delicato servizio del 118.
In manette nel febbraio 2017, i due avevano ottenuto la scarcerazione qualche settimana dopo, su istanza dei difensori, gli avvocati Filippo Mangiapane, Maria Lembo e Michele Ragonese.
Uno “scarabocchio”, così gli indagati si riferivano alle firme da apporre, postume, al registro presenze che avrebbe dovuto attestare la loro presenza per la reperibilità notturna.
La "travagliata" vita al 118 della riviera jonica aveva sollevato una vera e propria guerra sfociata anche sul piano sindacale.
Alessandra Serio
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Semplicemente vergognoso uno schiaffo alla disoccupazione.