Licenza sospesa e processo per un camionista di Santa Teresa accusato di aver tamponato 2 giovani ed essere fuggito. Ma non solo
MESSINA – Era stato accusato di aver investito un’auto, provocando lesioni ad uno dei due passeggeri, per poi fuggire senza prestare soccorso. In più durante il processo i poliziotti chiamati a testimoniare avevano parlato di lui come di un furbetto incallito del Telepass.
Tutto infondato. Tanto che il processo si è chiuso adesso con un’assoluzione totale per un sessantenne di Santa Teresa di Riva, alla fine del dibattimento davanti al giudice monocratico di Messina Francesca Capone che ha usato la formula: “il fatto non sussiste”.
La denuncia risale a quasi tre anni fa ed è costata la patente all’uomo, che fa il camionista. L’Accusa aveva chiesto per lui la condanna a 9 mesi di reclusione ma il suo difensore, l’avvocato Antonio Centorrino, ha dimostrato che le accuse erano del tutto infondate.
A sporgere denuncia erano stati gli occupanti di una Mini Cooper Clubman, due giovani. Lei era finita in ospedale con lesioni di vario genere, non gravissime ma serie e lui, alla guida, aveva denunciato notevoli danni all’auto. A causare il tamponamento che li ha messi ko, secondo la loro versione, una Ford Focus che è stata identificata come quella del camionista sessantenne. Il conducente pirata, secondo la ricostruzione, dopo averli tamponati aveva innescato la retromarcia, compiuto inversione ed era fuggito, ai caselli di Tremestieri.
In prima battuta nel 2020 era scattata la multa oltre 7 mila euro e la sospensione della licenza di guida. Ma il legale si è opposto e la vicenda è arrivata davanti al giudice. Durante il dibattimento gli agenti chiamati a testimoniare hanno sostenuto che più volte la stessa Focus era stata notata di casellanti a passare dalla corsia del Telepass senza apparecchio.
Le presunte prove, però, non hanno retto al giudizio e dopo tre anni il camionista può tirare un sospiro di sollievo.
L’ennesima dimostrazione che essere onesti non paga.