Saranno solo i risultati dell'autopsia, tra qualche settimana, a chiarire se un arrivo tempestivo dell'ambulanza del 118 avrebbe potuto salvare la vita al 52enne
La Chiesa della Madonna del Rosario di Furci Siculo, ieri pomeriggio, era gremita di gente. In tantissimi, infatti, hanno voluto ricordare Carmelo Giannetto, 52enne dipendente del Consorzio Autostrade Siciliane morto lo scorso 23 agosto scorso e sulla cui scomparsa sta adesso indagando la Procura di Messina.
Al centro del fascicolo aperto dalla magistratura, infatti, vi sarebbe l’ipotesi di un collegamento tra il decesso dell’uomo ed i ritardi nell’arrivo dell’ambulanza del 118. Secondo una prima ricostruzione fatta dai militari dell’Arma e secondo quanto denunciato dal cognato, quella sera di venerdì, Giannetto sarebbe stato colto da un infarto e, nonostante la chiamata d’emergenza al 118, i soccorsi sarebbero giunti troppo in ritardo. Per questo la Procura aveva già disposto il sequestro nonché l’autopsia sul corpo dell’uomo.
Dopo i funerali di ieri pomeriggio, infatti, la salma è stata poi trasportata all’Istituto di medicina legale del Policlinico di Messina in attesa del conferimento dell’incarico al medico legale. Saranno solo i risultati dell’autopsia, tra qualche settimana, a chiarire eventuali responsabilità.