Teatro, i consiglieri alla Regione: Messina non è Cenerentola, si cambi passo

Teatro, i consiglieri alla Regione: Messina non è Cenerentola, si cambi passo

Rosaria Brancato

Teatro, i consiglieri alla Regione: Messina non è Cenerentola, si cambi passo

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mercoledì 03 Gennaio 2018 - 17:00

Sette consiglieri comunali chiedono a Musumeci ed all'assessore Pappalardo di revocare la bocciatura del Furs, adeguare i contributi regionali al Teatro Vittorio Emanuele e modificare le tariffe applicate.

L’appello è rivolto direttamente al governo regionale, che tiene i cordoni della borsa e che, di anno in anno, ha trasformato il Vittorio Emanuele nella Cenerentola dei teatri. I destinatari quindi del messaggio sono il presidente Musumeci e l’assessore regionale Pappalardo, che tra l’altro dovrebbe essere a Messina la prossima settimana.

Pappalardo in realtà aveva programmato una visita in riva allo Stretto, con tappa al teatro, a fine 2017, ma per una serie di impegni nella stessa giornata, è stato costretto a rinviare.

La bocciatura del FURS 2017 destinato all’Ente Teatro ha quindi spinto un gruppo trasversale di consiglieri comunali (Pippo Trischitta, Piero Adamo, Franco Mondello, Daniela Faranda, Mario Rizzo, Rita La Paglia e Libero Gioveni) ad organizzare una conferenza stampa per sollecitare un immediato cambio di rotta.

Le emergenze del Teatro sono state al centro di numerose battaglie portate avanti in questi anni da Piero Adamo, che nella sua qualità di presidente della Commissione cultura ha dedicato intere sedute, da Daniela Faranda, ex vicepresidente dell’Ente che conosce bene le criticità, soprattutto economiche e da Franco Mondello, dipendente del Vittorio Emanuele ed a conoscenza delle tante vicissitudini affrontate in questi anni.

Dobbiamo pretendere un cambio di passo sia dal governo regionale che dall’assessore- commenta Piero Adamo– In questi anni abbiamo assistito ad un progressivo taglio dei contributi destinati all’Ente Teatro. Chiediamo che si ponga fine alle riduzioni nei contributi. A proposito di questo ricordo al sindaco che da ben 4 anni il Comune non eroga al Teatro il contributo annuale di 100 mila euro. In 4 anni si raggiunge una cifra considerevole….”.

Il Vittorio è di fatto sull’orlo del disastro perché oltre alla progressiva riduzione dei contributi ed alla bocciatura del FURS 2017 per vicende legate all’interpretazione della norma ed alla presentazione delle istanze negli anni scorsi, c’è da aggiungere anche la mancata erogazione dei contributi di Palazzo Zanca, pari ormai a 400 mila euro. Infine, ed è quanto evidenziato da Franco Mondello c’è l’applicazione delle tabelle per Messina fortemente discriminatoria rispetto a Palermo e Catania: “La Regione eroga i contributi in base al rapporto euro-abitante. A Palermo sono destinati 26 euro ad abitante, a Catania 24 ed a Messina 14…….Il conto è fatto”.

La prossima settimana o comunque entro la fine del mese è prevista la visita dell’assessore Sandro Pappalardo a Messina ed una tappa fondamentale sarà sicuramente quella del Vittorio Emanuele. L’assessore peraltro ha annunciato di voler affrontare anche il nodo della Fondazione di Taormina Arte.

Ultima proposta, quella del consigliere Adamo, relativa all’ampliamento degli spazi messi a disposizione dell’Ente: “Sto pensando al Palacultura ed all’ Arena di Villa Dante, in modo da aprire davvero tutti i luoghi possibile all’arte ed alla cultura e poter consentire a chi opera di avere maggiori disponibilità”.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. In uno stato di diritto tutti i cittadini hanno uguali doveri e stessi diritti.
    E’ provato, che i messinesi hanno diritti dimezzati rispetto agli altri siciliani.
    Non è minimante accettabile.
    Anche chi formula simili disparità dovrebbe sentire sulla sua pelle un senso di ribellione all’ingiustizia.
    Questa città viene massacrata ad ogni occasione, forse per mancanza di validi paladini tra i politici locali, forse per mancanza di ribellione da parte dei cittadini.
    E’ giunto il momento di porre fine. Finalmente ci sono degli appelli.
    Sarebbe opportuno che tutta la politica messinese, senza badare al colore di bandiera, pretenda uguali diritti per i messinesi, equità e giustizia, fermamente.
    Senza compromessi.

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