Operazione Clone, gli arrestati scelgono il silenzio

Operazione Clone, gli arrestati scelgono il silenzio

Al. Ser.

Operazione Clone, gli arrestati scelgono il silenzio

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lunedì 23 Giugno 2014 - 07:20

Tacciono, agli interrogatori di garanzia, i componenti della banda sgominata dalla Polizia. I capi erano già stati coinvolti nell'operazione Pistole d'Argento. Gli altri nomi coinvolti.

Hanno scelto di fare scena muta le 5 persone finiti in carcere la scorsa settimana nel blitz Clone. Salvatore Ferrara, Luca Lo Turco, Silvio Santoro, Caterina Bitto e Angela Augliera, sentiti per l’interrogatorio di garanzia, hanno quasi tutti scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Soltanto Luca Lo Turco, tra quelli in carcere, è detenuto a Messina. Accompagnato dal difensore, l’avvocato Giovanni Villari, è comparso davanti al Gip Monica Marino, ed ha opposto un muro di silenzio.

Insieme a Ferrara, é tra i principali protagonisti della lunga sequela di furti e truffe messe a segno dalla banda, ora sgominata dalla Polizia, nel 2012. Banda che operava sostanzialmente tra Santa Teresa e Letojanni. Proprio a Letojanni, ad esempio, che Lo Turco, Ferrara ed altri due indagati, a marzo di quell’anno, hanno svaligiato la scuola elementare, portandosi via 20 computer. Nel mirino anche il chiosco Capo Schisó di Giardini Naxos, completamente depredato, qualche giorno dopo, come una gioielliera di Santa Margherita a Messina. Lo Turco ed un altro indagato, ancora, erano i protagonisti delle truffe agli autonoleggi attraverso i documenti falsati.

Oltre alle 5 persone arrestate, l’indagine del pm Federica Rende conta altri 8 indagati. Si tratta di Fabrizio Ceccio, Placido Ventura, Giovanni Santoro e Carmelino Saitta, di Roccalumera; Giovanni Luca Pollicina, di Fiumefreddo; Francesco Sisti, di Acquedolci; Andrea Crastì Saddeo, di Randazzo; Giovanni Longo, di Letojanni. In corso di identificazione un quattordicesimo indagato.

Lo Turco e Ferrara sono due vecchie conoscenze degli investigatori: qualche mese fa sono stati condannati per la brutale rapina con sequestro ai danni del più noto gioielliere di Letojanni.

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