Ieri a Condofuri l’Assemblea consortile “aperta”. Gallo: attrezzi o denaro, ma risolveremo il problema. Versace: useremo la leva del lavoro in convenzione
REGGIO CALABRIA – Lo dice chiaro, l’assessore regionale alle Politiche agricole Gianluca Gallo: «Non è pensabile il futuro dell’agricoltura in Calabria senza i Consorzi di bonifica».
Il contesto è l’Assemblea consortile “aperta”, in contrada Lugarà di Condofuri, del Consorzio di bonifica “Basso Jonio reggino” dopo l’ingentissimo furto subìto.
Riconoscimento non scontato
Non era scontato: come scriveremo altrove, poco prima a Palazzo Campanella aveva avuto luogo una seduta per certi versi anche drammatica della Sesta Commissione consiliare “Agricoltura e foreste” (presidente la forzista Katya Gentile, poi attesa invano a Condofuri). Tema unico: indagine ricognitiva sullo stato dei Consorzi di bonifica calabresi.
Una sessione di lavori con tanto d’audizioni di tre dg di Dipartimento regionale: Giacomo Giovinazzo (Politiche agricole), Salvatore Siviglia (Forestazione) e Filippo De Cello (Finanze). I primi due, hanno poi preso parte pure all’Assemblea consortile open.
Rimediare ai danni tempestivamente
A introdurre, il presidente del Consorzio – che ha a Reggio città la sua sede legale, ma che ha il “cuore” nelle colture bergamotticole della jonica meno distante – Giandomenico Caridi. Pochi i giri di parole: la governance consortile, si sa, fa capo agli agricoltori stessi. E gli agricoltori della zona hanno assolutamente bisogno dei servizi del Consorzio “Basso Jonio reggino”, che però non potranno essere erogati se prima non si rimedia a un danno da 150-200mila euro.
Chiaro da sùbito, nello svolgimento dell’Assemblea, che il nodo insomma sta proprio nella necessità di rimediare e in fretta, visto che i tempi per reperimento e acquisto dei nuovi strumenti agricoli necessari non saranno strettissimi.
Accanto a Caridi “l’altro padrone di casa”, ovvero il vicesindaco di Condofuri Leonardo Filippo Manti (problemi di salute hanno impedito la partecipazione del primo cittadino, Tommaso Iaria).
Ma a parte Gallo, Giovinazzo e De Cello c’erano anche tre consiglieri regionali del Reggino: Giacomo Crinò (capogruppo di Forza Azzurri), Giuseppe Gelardi (Lega, presidente della Commissione consiliare anti-‘ndrangheta), e Giuseppe Mattiani (Forza Italia, presidente della Quinta Commissione consiliare “Riforme”). E poi tanti sindaci – specialmente della Jonica reggina –, rappresentanti delle associazioni dei produttori e anche d’altri Consorzi di bonifica.
Tra i conti dei Consorzi
Alquanto complicato riportare tutte le singole posizioni, anche perché i temi sono stati parecchi.
Diversi amministratori non si son fatti sfuggire l’opportunità di tornare a sollevare il tema degli indennizzi per gli incendi estivi alla presenza di un componente della “squadra” di Roberto Occhiuto.
Peraltro, Siviglia ha fatto sapere che a giorni arriveranno le missive affinché i sindaci dei Comuni interessati procedano alla quantificazione dei danni subiti dagli imprenditori agricoli.
Sullo sfondo, la grande questione dell’attività dei Consorzi. Anche perché parecchi avrebbero una posizione debitoria imponente.
Caridi però fa sapere che soltanto per le attività legate alla forestazione, i Consorzi calabresi vantano complessivamente dalla Regione un credito 2001/2015 pari a 56 milioni di euro. E 14 milioni mancano all’appello del solo “Basso Jonio reggino”, che sul fronte dell’organico conta 28 dipendenti e 3 apprendisti e fa perno poi sulle prestazioni di 22 acquaioli a termine e 286 operai idraulico-forestali assunti a tempo indeterminato.
Gli scenari
Rimane l’esigenza assoluta di contromisure, anzi: di contromisure rapide.
Come già anticipato a Tempostretto dallo stesso presidente del “Basso Jonio reggino” Giandomenico Caridi, gli scenari all’atto pratico sono tre: mettere il Consorzio in brevissimo tempo nelle condizioni economiche di ricomprare i macchinari rubati, operazione che comunque richiederà del tempo; utilizzare beni confiscati ai clan, previa assegnazione all’organismo consortile; procedere con una delle due ipotesi già elencate ma – nel frattempo – ottenere strumentazioni analoghe già in uso ad altri Enti strumentali, per esempio a Calabria verde, in comodato d’uso.
Queste tre ipotesi sono state sviscerate più volte, con accenti diversi. Chiaramente sull’utilizzo dei beni confiscati una parola qualificante avrebbe potuto dirla il prefetto Massimo Mariani.
In sua assenza, ha ugualmente detto qualcosa chi se ne sta occupando in altra veste istituzionale: il presidente della Commissione Anti-‘ndrangheta Gelardi ha sconsigliato «di pensare a beni confiscati alle ‘ndrine come ipotesi realistica, viste le condizioni nelle quali solitamente vengono lasciati» a chi dovrebbe recuperarli a usi sociali.
Versace: convenzione imminente. Gallo: risolveremo il problema
Due però sono gli interventi più incisivi, anche in relazione agli Enti di riferimento.
Il sindaco metropolitano facente funzioni Carmelo Versace ha fatto sapere che, «per dare una mano concreta», con le risorse umane dell’organo consortile jonico non si effettueranno più «interventi-spot», ma «si procederà attraverso una convenzione pluriennale» per dare continuità a una sinergia preziosa.
L’assessore Gallo, come sempre molto attento anche all’ascolto delle istanze sul territorio, ha chiuso la partecipata Assemblea consortile “aperta” rispondendo a tutte le questioni “laterali” snocciolate nel corso dell’appuntamento.
L’ex sindaco di Cassano Jonio non ha mancato di evidenziare la massima vicinanza al “Basso Jonio reggino” da parte di tutta la Giunta e del presidente Roberto Occhiuto, a Roma per appuntamenti istituzionali. (Lo stesso Governatore ha comunque inviato un messaggio, di cui Giandomenico Caridi ha dato lettura).
E Gianluca Gallo ha ribadito con pacatezza, ma con fermezza: «I prossimi giorni saranno utili per definire una misura a favore del Consorzio, ossia a favore degli agricoltori dell’area. Per il momento, non so dirvi se interverremo con una somma di denaro per l’acquisto delle nuove attrezzature o fornendo direttamente i macchinari in comodato d’uso da qualche Ente subregionale, ma una cosa è certa: risolveremo il problema con la massima tempestività».