Edipower, continua la protesta mentre la Prefettura convoca le parti

Edipower, continua la protesta mentre la Prefettura convoca le parti

Serena Sframeli

Edipower, continua la protesta mentre la Prefettura convoca le parti

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giovedì 15 Gennaio 2015 - 16:44

Lunedì 19 si terrà l’incontro tra CMIS, i sindacati e il dirigente dell’Ufficio del Lavoro. Manca l’Edipower, richiesta dai segretari del sindacato: senza di loro, l’incontro salta. Intanto Padre Trifirò e le associazioni sono pronti per andare a Palermo da Crocetta, vista l’assenza di risposte alla lettera inviata il mese scorso

Continua la protesta dei lavoratori Edipower. Qualche giorno fa, dopo l'incontro avuto con il primo cittadino di San Filippo del Mela per segnalare il grave stato di incertezza per il futuro della centrale, i lavoratori hanno occupato la stanza del sindaco, in attesa di risposte. I sindacati erano intervenuti per chiedere alla Prefettura un urgente tavolo di mediazione e chiarire i motivi dell’esasperazione dei lavoratori. Sembra che tutto si colleghi al tentativo della CMIS ( azienda che ha ottenuto un appalto all’interno dell’industria) di far entrare al lavoro degli addetti estranei al bacino occupazionale dell’area Edipower; anche il giorno prima la CMIS aveva aggirato la manifestazione dell’indotto davanti ai cancelli della centrale, facendo entrare di nascosto da un varco secondario un mezzo di trasporto contenete materiale da depositare nel cantiere di lavoro.

La Prefettura però non tarda a rispondere e così lunedì 19 ha convocato la CMIS, nuova aggiudicataria nell'appalto, i sindacati di categoria ed il dirigente dell'Ufficio del Lavoro.
Dopo i giorni di tensione sembra più vicina una risoluzione.

I segretari di Filctem-Cgil Femca-Cisl Uiltec-Uil chiedono però che all’incontro prenda parte anche l’Edipower/A2A, affinché si evitino ulteriori proteste e scontri.

“Lavoratori e sindacati sono stanchi dei colpi bassi di questi giorni e senza la presenza della committente- hanno sottolineato in una nota inviata al prefetto i segretari di Filctem-Cgil Femca-Cisl Uiltec-Uil- la prefettura non avrà nessuno spazio di manovra nella trattativa e sarà costretta a prendere atto o a rinviare assumendosi così per intero responsabilità non sue, e provocando logicamente la ripresa della protesta.”

“La furbata- continuano i segretari- di continuare a restare fuori dalla trattativa come se la cosa non gli riguardasse è, per lavoratori e sindacato, una ennesima provocazione ed una plateale mancanza di rispetto nei confronti della persona del prefetto che non può essere accettata”.
Senza la presenza di Edipower quindi lavoratori e sindacato non parteciperanno all’incontro.

Anche Padre Trifrò, il battagliero sacerdote che da anni porta avanti la battaglia per la tutela della salute dei cittadini, aspetta risposte per un’incontro, chiesto un mese fa al Presidente della Regione Crocetta per discutere delle problematiche della Valle del Mela, anche in vista della trasformazione di un gruppo della CTA, Centrale Termoelettrica proprietà Edipower /A2A, da olio combustibile in CSS (derivati dei rifiuti).

A quasi un mese dalla lettera di Padre Peppe Trifirò, scritta a nome delle Associazioni Ambientaliste del territorio, e indirizzata al Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta per chiedere un incontro con l'obiettivo di poter discutere sulle gravi problematiche ambientali che investono il comprensorio della Valle del Mela, tutto tace. Crocetta non ha risposto in nessun modo al battagliero sacerdote. Padre Peppe non si perde certo d’animo e ha deciso, insieme alle Associazioni, di mobilitarsi per recarsi direttamente a Palazzo D'Orleans e all'Assemblea Regionale Siciliana per chiedere garanzie sulla salute dei cittadini.

Padre Trifirò chiede poi l'intervento della Corte dei Conti per analizzare la spesa dell'assessorato alla Salute sul territorio, ritenuta maggiore rispetto ad altre aree siciliane dove non insistono poli industriali; chiede anche l'immediato intervento della Procura della Repubblica in quanto “si ritiene che esistano eventuali profili di reato in quanto la popolazione residente, dopo quasi tredici anni dalla dichiarazione di Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale, attende l'approvazione e il finanziamento del Piano di Risanamento Ambientale”.

Serena Sframeli

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