L'INTERVISTA. L'attore e regista ha portato in scena "Il principe felice" e "Il Razzo eccezionale". L'intervista di Marina Romeo
Al Tindari Festival , prod Taoarte, Gabriele Lavia ha incantato gli spettatori con la lettura di due favole di Oscar Wilde, “ Il principe felice” e” Il Razzo eccezionale”. Fiabe che l’eccentrico e geniale scrittore irlandese scrisse per i figli,con l’intento di narrare agli adulti la sua visione ironica e poetica della vita. Al teatro greco, l’attore e regista dopo aver raccontato la turbolenta storia del drammaturgo, ha interpretato con maestria la vicenda triste ma foriera di speranza della statua del principe e della rondine, insieme a quella più scoppiettante e divertente del petardo tracotante. Con la stessa ironia e arguzia dello scrittore da lui brillantemente incarnato in scena, ha risposto alle nostre domande.
Teatro di Tindari e a seguire Teatro di Taormina, due luoghi magici dell’isola che le è tanto cara, considerando le sue origini siciliane.
“Sono contento di ritornare in questi due siti antichi, dove ho avuto la possibilità di lavorare in passato. Oltre alla bellezza dei posti, in entrambi i teatri la partecipazione emotiva del pubblico è sempre stata intensa, gli spettatori hanno regalato a me sensazioni benefiche.
Per la prima volta nel corso della sua lunga e sfavillante carriera, il confronto con uno scrittore dal talento straordinario, elegante e tranchant insieme.
“ E’ stata una gioia, allestire questo piccolo recital con le favole di Oscar Wilde. Autore controverso, scomodo, che attraverso le storie per bambini racconta se stesso. Un uomo che ha sfidato i benpensanti e le istituzioni del suo tempo in nome dell’amore, pagando un prezzo salatissimo: la condanna ai lavori forzati per omosessualità. Uno scrittore coraggioso e malinconico che decise di andare incontro alla rovina. Visse a Parigi in assoluta povertà, destando sconcerto in una società che non gli perdonò la sua caratteristica più peculiare: essere solo e sempre Oscar Wilde a qualunque costo”.
La chiacchierata con Gabriele Lavia è stata divertente, all’inizio si è preso gioco del nostro ruolo aspettandosi domande banali e parole noiose pronunciate con un forte accento siciliano. Non è andata così, a giudicare dal suo divertito e benevolo apprezzamento. Prossimo appuntamento,il 16 agosto, al Teatro antico di Taormina, dove Il principe Felice farà riaccendere le atmosfere magiche di una statua dal cuore di piombo che si commuove a causa della povertà degli uomini. Il pubblico sorriderà ascoltando le parole di Oscar Wilde nel Razzo eccezionale, che seppur scritte nel 1888, ci sembrano attuali e perfette per descrivere la personalità solare di Gabriele Lavia “ Io penso sempre a me e mi figuro che gli altri facciano altrettanto. Questo è ciò che si chiama simpatia. E’ una splendida qualità, che io possiedo in sommo grado”. (Marina Romeo)
Una interpretazione semplicemente geniale