Anticipato di una settimana rispetto alla data prevista, che coincideva con l'anniversario della morte dei fratellini Francesco e Raniero Messina
MESSINA – Il gay pride a Messina si farà, ma con una settimana di anticipo rispetto al previsto, cioè sabato 8. La decisione, presa di comune accordo col sindaco Cateno De Luca, nasce dalla volontà di osservare nella giornata del 15 la commemorazione delle vittime della tragedia che esattamente un anno prima ha drammaticamente visto protagonista la famiglia Battaglia-Messina.
Il 15 giugno 2018 i due fratellini Francesco e Raniero di 13 e 10 sono deceduti in un incendio scoppiato durante la notte. Il gesto generoso ed eroico del fratellino maggiore, rientrato in casa per cercare Raniero, gli è costato la vita, ma ha commosso la città intera che si è stretta con affetto attorno alla famiglia.
I genitori dei due bambini si sono detti vicini alle istanze del Pride, ma nel rispetto del loro dolore e della memoria dei piccoli si è comunque deciso di spostare la data.
Sul gay pride a Messina interviene il sindaco Cateno De Luca dalla sua pagina Fb, dove ieri si sono registrati numerosi commenti omofobi. Il primo cittadino si dissocia dagli insulti ma fa alcune puntualizzazioni in merito all’evento, per il quale, tra l’altro, non ritiene di dover concedere il patrocinio del Comune.
“Esprimo la mia solidarietà a chi subisce insensati attacchi e gratuite minacce come è successo ieri su questa pagina nei confronti dell’associazione ARCIGAY: nei miei valori cristiani e di uomo delle istituzioni c’è anche la tolleranza ed il rispetto per le diversità altrui”.
“Preciso – continua De Luca – che il Sindaco non ha alcun potere di vietare manifestazioni di pensiero se non minano l’ordine pubblico: compete al Questore, in base alla tipologia di manifestazione, prescrivere tutte le precauzioni imposte dalle normative di settore per tutelare la pubblica e privata incolumità”.
“Stamattina ho telefonato a Rosario Duca, coordinatore della manifestazione, per invitarlo a spostare la data dell’evento in considerazione che il 15 giugno è’ la vigilia della festa di Sant’Antonio (padre Mario mi ha chiamato per farmelo presente) ed è’ il triste anniversario della tragica morte dei due fratellini Francesco e Raniero. Rosario Duca ha subito accolto la mia richiesta e mi ha precisato che la manifestazione si svolgerà l’8 giugno”.
“Non ritengo di dover concedere alcun patrocinio comunale a questa manifestazione tranne che gli organizzatori decidano di concordare con me ogni dettaglio partendo dal presupposto che non condivido i profili goliardici che rasentano l’oscenita’ in luogo pubblico ed il fanatismo. Odio i pregiudizi e non Condivido il fanatismo nelle diversità!”
“Mi auguro che si tratti di una manifestazione sobria finalizzata a richiamare l’attenzione contro ogni forma di discriminazione. Nelle prossime settimane l’assessore alle pari opportunità Carlotta Previti si incontrerà con gli organizzatori per verificare la portata dell’evento e le forme e modalità della manifestazione”.
Non sono omofobo e neanche contrario all’omosessualità e al lesbismo, ognuno è libero di professare l’amore che vuole. Ma sono fermamente contrario ai gay-pride, quando queste manifestazioni diventano volgari oscenità, esibizionismo inutile e perversione spettacolarizzata. Una sfilata composta, seria, senza travestitismi e inutili provocazioni, certamente farà un buon servizio al movimento gay e sarà da tutti apprezzata
Sono dell’idea che fin quando esiste omofobia devono esistere manifestazioni come i Pride. Le manifestazioni sono un urlo contro ogni discriminazione. Ho letto tantissimi commenti omofobi nel post di De Luca e mi rincresce molto vedere che nel 2019 esistono ancora persone che fanno ragionamenti discriminatori ed anche offensivi.
Purtroppo viviamo in un paese con una cultura e tradizione fortemente patriarcale filo-maschilista e con forte matrice cattolica. Abbiamo una politica ancora troppo legata alle vecchie generazioni con annessi vecchi modi di vedere le cose.
Quindi andare in giro mezzi nudi, con intimo femminile, tenute da BDSM e altre simili soluzioni alquanto volgari e ridicole, svolgendo talvolta anche atti osceni in luogo pubblico, secondo te è indispensabile per combattere l’omofobia e a ottenere diritti? A posto siamo.
Rispondendo a CC, esattamente a quali e quanti gaypride ha partecipato? Io più di uno, e non ho mai visto atti osceni. In quanto all’ abbigliamento si, all’interno del mondo omosessuale vi sono delle sottoculture, ma vi sono anche nel mondo degli eterosessuali, d’altronde il bsdm l’ha citato lei, suppongo che sappia anche cosa è. Parole come perversione, oscenità, esibizionismo, usate dall’utente Nino Principato sono del tutto fuori luogo in un commento su una manifestazione del genere, se uno è orgoglioso di ciò che è lo deve dimostrare per come si sente di doverlo fare, e forse chi ci vede della perversione allora non è così gay friendly come millanta di essere. Io ai gay pride ho sempre visto tanto amore, e delle persone felici di poterlo dimostrare apertamente, cosa che non gli è sempre concessa di fare. Ci spaventa solo ciò che non conosciamo, venite a camminare insieme a chi parteciperà e non vi sembreranno persone diverse da voi.
Mi sembra non adeguato ai tempi il fatto che la propria sessualità debba essere presentata e difesa. Mi sembra che sia una delle poche cose di cui una persona possa decidere ed essere responsabile. La manifestazione? Alla luce di quanto detto inutile ma visto che si farà mi auguro sia sobria serena e priva di qualsiasi esibizione estremista.