Le rivelazioni degli avv. Calafiore e Amara ai pm di Messina incastrerebbero il carabiniere, all'epoca dei fatti in servizio all'Aisi.
Nuovo capitolo della scottante inchiesta sul Caso Siracusa, condotta dalle procure di Roma e Messina e sfociata negli arresti eccellenti del febbraio scorso.
Oggi la Guardia di Finanza di Roma ha arrestato un ex carabiniere, individuato come una delle "talpe" che gli avvocati aretusei Amara e Calafiore avevano all'interno dei servizi segreti. Il carabiniere all'epoca dei fatti era in servizio all'AISI, il servizio centrale di intelligence militare con sede a Roma.
In passato era stato in servizio anche a Messina, dove aveva ricoperto delicati incarichi investigativi.
Si è dimesso a luglio, dopo la perquisizione delle fiamme gialle nella sua abitazione. E' accusato di concorso in corruzione in atti giudiziari.
Sono stati proprio i due legali d'affari a indicare i loro contatti negli apparati dello Stato, offrendo le loro rivelazioni agli investigatori messinesi – in particolare il GICO ai comandi del colonnello Josè Pace e il sostituto procuratore Antonio Carchietti, titolare dell'inchiesta.
L'indagine, dopo le rivelazioni dei legali, che lo scorso luglio hanno riguadagnato la libertà, si sta allargando a macchia d'olio ad alti rappresentanti istituzionali e politici.