Cosa sono il Maschile ed il Femminile? Il terzo millennio ci consegna uno spazio di pensiero che li considera feticci del costruttivismo cognitivo.
Se qualche reminiscenza delle scuole elementari ogni tanto vi sfiora, senza dubbio uno dei ricordi più faticosi di uno studente, pre – era digitale, è di sicuro quello delle tante enciclopedie e dizionari usati, per imparare ed approfondire la lingua italiana nella sua forma e nelle sue concettualizzazioni.
Treccani
L’Enciclopedia di scienze, lettere ed arti, comunemente nota come “La Treccani”, è di sicuro la più famosa enciclopedia in lingua italiana, edita a cura dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, fondato a Roma il 18 febbraio 1925 da Giovanni Treccani e Giovanni Gentile. Pubblicata per la prima volta in 35 volumi, tra il 1929 ed il 1937, la Treccani è considerata la massima impresa editoriale italiana in ambito culturale, nonché una delle più importanti enciclopedie del XX secolo.
Le regole
Alla voce “concordanza”, inerentemente alla grammatica, si trova testualmente: “per concordanza (o accordo) si intende l’insieme di norme che regolano la connessione tra le parti variabili del discorso (articolo, nome, aggettivo, pronome, verbo) quando sono sintatticamente collegate tra di loro. La concordanza può riguardare: il genere (maschile / femminile), il numero (singolare / plurale), la persona (1a, 2a, 3a singolare e 1a, 2a, 3a plurale). Starete pensando…cosa mai ci sarà di strano in una citazione così basilare ed immediata?
Genere e identità
Caro lettore, ed anche cara lettrice, ma perché mai alla fine distinguervi così? In fondo, cosa cambia se chi sta leggendo questo articolo è maschio o femmina? E’ utile considerarla come cosa e rappresentarla? Basterebbe dire…caro tu che leggi, senza dover “concordare” alcun genere. Il genere…ancora la grammatica italiana, così desueta, continua ad individuare la necessità di declinarlo. Come fa notare Stephen Mitchell, oltremodo, non esiste la voce “Genere” nell’Enciclopedia della psicoanalisi di Jean Laplanche e Jean-Bertrand Pontalis (1967), e lo stesso concetto di “Identità di Genere”, apparentemente, sembra in forte contraddizione con il vincolo che la psicoanalisi classica pone tra identità e biologia.
Maschio e femmina
Cosa è maschile e cosa è femminile allora? Ed ancora…esiste il maschile ed il femminile? Due note di cronaca di questi giorni, assolutamente asincrone per consistenza e contenuto, mi hanno sollecitato questa riflessione: 3 giorni fa il programma televisivo “Detto Fatto” di Raidue è stato cancellato dal palinsesto – «Fuori dal carrello: programma tv italiano cancellato dopo il bizzarro tutorial per fare la spesa sexy», ha titolato il The Sun, e la stessa notizia è stata riportata dal Daily Mail e dal Guardian;
Il fatto
5 giorni fa, a Torino, una maestra d’asilo veniva licenziata dopo che un suo video hard era arrivato a conoscenza di alcuni genitori dei suoi alunni, mandato in rete dall’ex nella chat del “gruppo di calcetto”.
Revenge porn
Provate ora ad accostare concettualmente queste due note di cronaca: viriamo dall’ormai riconosciuta negazione di attribuzioni culturali di genere predefinite (spesa-donna-sexy), alla voragine interpretativa di comportamenti culturalmente di genere da giudicare (video porno-donna-licenziamento), ed anzi purtroppo ancora incivilmente oggetto di “violenza” maschile – revenge porn, ossia la condivisione pubblica di immagini o video intimi tramite Internet senza il consenso dei protagonisti degli stessi, che incredibilmente solo in pochi paesi del mondo ancora ad oggi, ossia Italia ( legge 19 luglio 2019 n. 69 all’articolo 10) , Australia, Canada, Filippine, Giappone, Israele, Malta, Regno Unito e alcuni stati degli USA, e’ considerata reato e per la quale esiste una legislazione specifica a riguardo.
Teoria di Butler
Cosa allora sono ancora il Maschile ed il Femminile? Postille lessicali forse…il terzo millennio ci consegna sempre più uno spazio di pensiero che li considera feticci del costruttivismo cognitivo, ormai desueto in un tempo che ci consegna un continuum nel quale trovare il proprio spazio identitario, senza alcuna necessità di renderlo sovrapponibile ad altrui caratteristiche tali da stereotipare un “genere”. La tesi di Judith Butler è che bisogna sovvertire l’idea femminile e l’idea eterosessuale in quanto tali, e che occorre criticare la nozione di identità sessuale: la Butler arriva a capovolgere il rapporto tra sesso e genere, ed è’ per lei infatti il genere a creare il sesso.
Atto creativo
Judith Butler, nel suo libro “La disfatta del genere” recupera Foucault, sostenendo che non ci sia niente fuori dal discorso: è il linguaggio a creare la realtà, ed il sesso è una creazione del discorso, perché è il linguaggio che organizza e ordina i fatti e il reale. L’atto creativo è la base di ogni processo. Ogni individuo è creatore di se stesso, fino al punto da poter “originare” con il linguaggio il carattere immutabile del sesso, quello biologico si intende. La biologia è pertanto un discorso a partire da una certa esperienza. E’ la stessa biologia ad esser condizionata dal sistema binario uomo/donna , e parte dunque da questa stessa binarietà. Il sesso è una costruzione di genere, dunque. Esiste allora il sesso, prima ancora del maschile e del femminile, se essi stessi non possono (e/o non devono) essere distinti?
Sesso e potere
Per Foucault il principio di ciò che chiamiamo sessualità, o pulsione sessuale è qualcosa che prende forma nella grande complessità dello spazio di cui è fatto il potere, ed è una produzione del potere stesso. La sessualità diviene, in sostanza, il modo moderno con cui i saperi e i poteri hanno compreso ogni tipo di desiderio, hanno elaborato una comprensione di essi, che hanno “battezzato” come sessualità umana. Per Foucault la sessualità è un dispositivo storico, ed anche per lui come per la Butler, il sesso è creato dal genere. Cos’è che allora imprigiona l’ uomo in questo doversi determinare?
Corpo
Il corpo…la fisicità. Il corpo è limite, è costrizione, è impedimento a poter vivere senza doversi assoggettare al costruttivismo sociale, e di conseguenza al determinismo biologico. Cosa dovremmo concordare quindi? E come possiamo riabilitare la lingua italiana dal suo costrutto desueto di genere?
Genere comune
Basterebbe forse solo trasformare tutte le parole in “genere comune”, ossia un’unica forma invariabile per il maschile e il femminile (insegnante, giornalista), o in “genere promiscuo” che invece presenta un’unica forma invariabile sia per l’esemplare maschio, sia per l’esemplare femmina (tigre maschio, medico donna)..invero vi dirò, io mi tengo stretto la mia Anima e il mio Animus: Carl Gustav Jung, aveva precorso i tempi, e come nessun altro aveva reso inscindibile quel che la fisicità corporea a tutt’oggi “genera”…
Vincenzo Maria Romeo
Psichiatra – Psicoanalista
.. tieniti l anima e chi te la toglie ma è il creato che rende diversi… maschio e femmina e lo evidenza nei diversi tratti e nella possibilità di tenere in pancia un bimbo…poi ognuno si potrà tenere l’anima che vuole ma non è per questo che può avere peculiarità maschili o femminili, sarà “altro” con pieno rispetto ma non padre o madre al massimo un fratello maggiore con un ottimo e oneato cuore …o un amante libero di scegliere come amare…ma non uomo e donna …”altro”!! Ed essere altro vuol dire auto rispettarsi evitando di diventare il feticcio di quello che non si è…saluti
spiegalo a un toro