Al centro delle polemiche l'aumento del 46% dell'aliquota e un emendamento – poi bocciato - con cui la minoranza in quota Collica ha proposto sgravi fiscali per le famiglie meno abbienti. Probabile una futura revisione della tassa
Al termine di una seduta durata quasi sei ore, il consiglio comunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha approvato l’aumento della TARI, la famigerata tassa sui rifiuti. A causa degli aumenti previsti nel piano dei costi, la tassa sarà più alta del 46% rispetto allo scorso anno. E sono già scoppiate le polemiche.
Il piano dei costi
Oggetto del consiglio di giovedì sera sono stati il piano dei costi e le tariffe da applicare per il conguaglio della TARI. Prima della votazione ha parlato il tecnico Torre, che ha descritto in dettaglio il piano dei costi: le voci principali riguardano il canone mensile corrisposto alla Dusty (210.000 € mensili), i maggiori oneri derivanti dal trasporto dei rifiuti a Catania (103.000 €), i costi di smaltimento in discarica (151.000 €) e le spese per il servizio di raccolta differenziata, che rende al Comune circa 100.000 euro, ma ne costa 400.000. Altre voci riguardano gli interventi straordinari di igiene cittadina e il costo del personale, che ammonta a 283.000 euro; cifra che sarà al centro delle polemiche perché, dovendo essere coperta con i proventi della TARI – come previsto dalle direttive europee -, libera di fatto una somma, che potrà essere impiegata in futuro. Il piano dei costi è stato approvato quasi unanimamente, con l’eccezione dell’area Turrisi, che si è astenuta. In totale, saranno 7.800.000 i milioni impegnati per la gestione dei rifiuti, rispetto ai 5.200.000 dello scorso anno.
La polemica sugli emendamenti
A scatenare le polemiche è stato però uno degli emendamenti proposti dall’opposizione Collica, che prevedeva riduzioni del 50% per le fasce meno abbienti dei cittadini barcellonesi. Una riduzione possibile, secondo i consiglieri di minoranza, proprio grazie ai 283.000 euro risparmiati sui costi del personale. Riduzione che, tuttavia, non è stata avallata. Ma c’era spazio per questa riduzione? E quali sono stati i pareri tecnici? Sono questi i punti al centro del dibattito. “Il nostro gruppo consiliare” – hanno dichiarato i consiglieri Dr – “ha scelto di astenersi dalla votazione, basandosi sul parere tecnico della dottoressa Bartolone, parere “condizionato” – questa la dicitura tecnica – dal fatto che la copertura di questo eventuale sgravio fiscale sarebbe dipesa dai 283 mila euro che, essendo in bolletta, non dovrebbero più essere contemplati nel bilancio. Si tratta, quindi, di una cifra che, se fosse disponibile davvero, lo sapremo solo dopo aver visto il bilancio, ed in quella fase saremo i primi a voler ridiscutere un possibile sgravio fiscale dei contribuenti, secondo criteri condivisi e una disamina accurata nelle commissioni e in consiglio comunale. Invitiamo in futuro ad evitare certe speculazioni di natura demagogica”. Ma un parere condizionato, in politica, si presta alle più svariate interpretazioni: “Stentiamo a credere alle ultimissime dichiarazioni dei DR” – ha dichiarato il gruppo Avanti con fiducia, – “viene proposto il piano TARI l’ultimo giorno utile, senza alcun correttivo, anzi con ulteriori costi non dovuti; ovviamente il piano non è passato al vaglio delle commissioni perché ancora non sono state istituite (c’è tempo!), i consiglieri d’opposizione hanno l’ardire di presentare emendamenti, i consiglieri di maggioranza non hanno modo e tempo di approfondire (6 ore di consiglio), ma nemmeno chiedono delucidazioni o rinvii, e nemmeno discutono il punto sugli sgravi. E la colpa di chi è?
PS: il parere della dott.ssa Bartolone era favorevole”.
E dunque ci sarà la riduzione?
Le polemiche sulla TARI hanno il sapore stantio delle solite dinamiche politiche, volte al rastrellamento del consenso più che alla collaborazione. E se la maggioranza insiste nell’addossare alla ex amministrazione Collica le responsabilità degli aumenti delle tariffe, essa stessa è accusata dall’opposizione di essere insensibile alle fasce più deboli. La verità, probabilmente, sta in mezzo: gli aumenti in bolletta sono dovuti alla chiusura della discarica di Mazzarrà, ai costi di una differenziata non ancora adeguata e al piano Aro, il cui appalto verrà aggiudicato nei prossimi mesi, tra molte perplessità; sugli sgravi la questione è rimandata, visti i tempi concessi dalla proroga alla presentazione del bilancio di previsione concessa ai Comuni dal Ministero dell’Interno. Il parere tecnico è infatti legato alla verifica dell’effettiva disponibilità della somma, e per questo si definisce condizionato; in futuro sarà possibile apportare dei correttivi.
Ma gli sgravi potevano essere previsti già nello scorso consiglio? La questione, al centro di un lungo confronto sui social tra i consiglieri Lucia Puliafito e David Bongiovanni, è molto tecnica: secondo Bongiovanni “lo sgravio del 50% era condizionato solo allo stanziamento che il consiglio comunale avrebbe poi potuto o meno fare in sede di approvazione di bilancio, mentre, con la bocciatura, il consiglio non potrà fare alcuno stanziamento senza rimettere mani anche alle piano delle tariffe. In altre parole non c’era nulla di vincolante”; di parere opposto Puliafito, che chiede “che senso avrebbe avuto, al netto della facile demagogia, votare senza conoscere l’effettiva disponibilità delle somme”, specificando anche che aver presentato l’emendamento senza prima condividerlo con gli altri gruppi consiliari non dimostra voglia di condivisione e collaborazione. Una distanza tra le forze politiche evidente, emersa tanto nella conferenza stampa indetta stamattina dall’opposizione Collica, che ha parlato di “speculazioni politiche” da parte della maggioranza, quanto nelle repliche della maggioranza stessa, sintetizzabili in una vignetta “satirica” (nella gallery) che muove le stesse accuse agli ex amministratori.
Tariffe definitive?
Il consiglio di giovedì si è chiuso con l’approvazione delle tariffe – e le polemiche legate al voto contrario dell’opposizione Collica, dopo aver votato favorevolmente il piano dei costi. Ma il caso suscitato dall’emendamento per gli sgravi ai non abbienti e alcuni dubbi sulle voci inserite nel piano dagli uffici lasciano presagire una futura rivalutazione della TARI, che potrebbe presto tornare in consiglio. “Facendo tesoro degli incontrovertibili errori del passato” – ha dichiarato Carmelo Cutugno, capogruppo PD – “bisogna sedersi, con tanta umiltà ed al contempo determinazione, intorno ad un tavolo, per trovare le migliori soluzioni capaci di far fronte all’emergenza in cui ci troviamo. Se è il caso, vista la proroga al 30 settembre per l’approvazione del previsionale, anche ridiscutendo il provvedimento, nella speranza che si possa ridurre l’imposta”. E il fatto che l’imposta andrà rivista, per un motivo o per l’altro, sembra l’unico punto capace di accomunare maggioranza e opposizioni.
Giovanni Passalacqua
Non c’è nessun commento su una questione così importante,non solo per le tasche dei barcellonesi,ma per la qualità della vita e l’immagine di Barcellona verso i suoi visitatori.Tocca a un messinese dire come la pensa e chiarire le idee.C’è una differenza di €2.600.000 tra le due perizie dei costi del servizio del 2015 e 2014, un aumento del 50%. E’ possibile solo se le perizie del 2014 e anni precedenti fossero errate altrimenti dovrebbero spiegare dettagliatamente il perchè. Un aumento del numero dei dipendenti? Un maggiore investimento e quindi dei costi degli automezzi o delle attrezzature? E’ il costo totale del servizio a incidere sulla TARI e non viceversa.
Non c’è nessun commento su una questione così importante,non solo per le tasche dei barcellonesi,ma per la qualità della vita e l’immagine di Barcellona verso i suoi visitatori.Tocca a un messinese dire come la pensa e chiarire le idee.C’è una differenza di €2.600.000 tra le due perizie dei costi del servizio del 2015 e 2014, un aumento del 50%. E’ possibile solo se le perizie del 2014 e anni precedenti fossero errate altrimenti dovrebbero spiegare dettagliatamente il perchè. Un aumento del numero dei dipendenti? Un maggiore investimento e quindi dei costi degli automezzi o delle attrezzature? E’ il costo totale del servizio a incidere sulla TARI e non viceversa.