Dal cassonetto alla differenziata, viaggio tra i numeri virtuosi. Novità per le isole ecologiche

Dal cassonetto alla differenziata, viaggio tra i numeri virtuosi. Novità per le isole ecologiche

Francesca Stornante

Dal cassonetto alla differenziata, viaggio tra i numeri virtuosi. Novità per le isole ecologiche

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martedì 10 Marzo 2015 - 23:56

Messina è ancora al 10% di differenziata ma lentamente si vedono i primi segnali di un percorso che dovrebbe far risalire le ultime posizioni delle classifiche nazionali in tema di gestione rifiuti. In ballo la raccolta porta a porta, l'impiantistica, le collaborazioni con le filiere che riciclano i materiali. Presto l'informatizzazione delle isole ecologiche.

Il progetto della raccolta di carta e cartone presentato ieri e che coinvolgerà scuole e uffici giudiziari è un altro tassello che si inserisce nel mosaico di una gestione rifiuti da migliorare. Un progetto che arriva dopo il lavoro già avviato nei mesi scorsi da Messinambiente per migliorare la qualità e la quantità dei rifiuti che è possibile destinare al riciclo. Nello scorso mese di dicembre il liquidatore Alessio Ciacci proprio su carta e cartone aveva tracciato una sorta di piccolo bilancio, appurando che ogni mese sono oltre 300 le tonnellate di carta e cartone che Messinambiente avvia a riciclo. Cifre incoraggianti guardando ai dati dello scorso anno che si fermavano a circa 150 tonnellate mensili e che hanno spinto la società di via Dogali ad instaurare un dialogo con il Comieco, il Consorzio che a livello nazionale cura la filiera del riciclo di questi materiali e che oggi ha sancito una partnership con la società messinese. Ogni giorno la carta e il cartone raccolti in città attraversano lo Stretto per giungere alla Cartesar di Salerno, la cartiera individuata dal Comieco che si occupa di trasformare questa carta straccia in nuova carta e cartone. E’ migliorata la qualità del materiale inviato a Salerno e i primi segni di un percorso in risalita sono nei numeri: nel 2013 Messina era riuscita ad ottenere solo 90 mila euro di ricavi dallo smaltimento di carta e cartone, nel 2014 è riuscita a raggiungere quota 178 mila. Un trend in crescita che in due anni ha portato la città dal 7,8% del 2014 al 12,1% del 2014. Un numero che purtroppo è lontanissimo dalla media nazionale che si attesta sul 48%, un miglioramento che però fa ben sperare in prospettiva futura.

Un altro segnale positivo, sempre secondo Messinambiente, arriva dal vetro, raccolto per oltre 68.000 kg nel solo mese di gennaio, passato dall’ultima fascia per qualità che il Coreve (il consorzio nazionale che effettua le analisi) denominata “E” alla “C”. Questo significativo miglioramento comporta naturalmente anche una maggiore remunerazione economica dei materiali conferiti che passa da 5 euro/tonnellata relativi alla fascia E ai 39 euro/tonnellata della C, con un conseguente vantaggio economico di circa 30 mila euro annui per la sola filiera del vetro.

Carta, cartone, vetro sono però solo un aspetto dei tanti percorsi da attivare per poter parlare di una vera raccolta differenziata. Oggi Messina si attesta al 10% e, soprattutto grazie all’effetto Tares, ha iniziato a guardare con un pizzico in più di simpatia alla differenziata. In questo anno e mezzo i cittadini hanno imparato a conoscere e usare le isole ecologiche cittadine, nel giro di 12 mesi gli utenti che si rivolgono ai centri di raccolta cittadini sono praticamente raddoppiati, incentivati in particolare dalla premialità introdotta con la Tares e la Tari che riconosce uno sconto sulla tassa rifiuti per chi conferisce nelle isole ecologiche un determinato quantitativo mensile. Ciò che manca ancora però nelle strutture è l’informatizzazione del sistema, motivo per cui ad oggi ogni utente viene registrato su appositi registri che poi vengono inviati al Dipartimento Tributi del Comune per la quantificazione dello sconto. Anche su questo fronte però si dovrebbe invertire rotta nei prossimi mesi. Messinambiente ha già ordinato il software che consentirà l’informatizzazione delle strutture abbattendo così definitivamente un lavoro dispendioso in termini di tempo e poco funzionale alle esigenze di decine di cittadini che ormai quotidianamente affollano i centri di raccolta. Ci dovrebbero volere circa 40 giorni per ricevere il sistema, probabilmente una volta giunto a Messina serviranno alcune settimane per renderlo effettivamente operativo, a ridosso dell’estate dovrebbe essere ormai quasi certo l’avvio. Semplicemente con la propria tessera sanitaria ogni utente verrà automaticamente registrato e tutti i dati saranno così non solo facilmente monitorabili ma disponibili in qualsiasi momento dagli uffici di Messinambiente così come da quelli del Dipartimento Tributi.

Sarà un altro passo di quel percorso virtuoso che però non potrà mai decollare senza l’avvio della raccolta porta a porta. Secondo i progetti dell’assessore Ialacqua già in questo mese doveva essere tutto pronto per partire ma i tempi burocratici stanno drammaticamente rallentando un iter che è fondamentale per fare quel salto di qualità in termini di differenziata. La Regione ha fatto la sua parte sbloccando un contributo importante, adesso tocca al Comune reperire le somme necessarie per coprire quella parte di spesa che è sulle spalle di Palazzo Zanca. Poi dovrà esprimersi anche il Consiglio comunale, una volta superato questo scoglio si dovrà bandire una gara d’appalto per l’affidamento del servizio e per l’acquisto delle dotazioni necessarie per il nuovo tipo di raccolta.

Resta però il problema dello smaltimento. L’intera Sicilia sta vivendo una pesantissima emergenza rifiuti legata anche alla chiusura di quasi tutte le discariche private siciliane, l’assessore Ialacqua continua a vedere nell’impiantistica l’unica vera soluzione per essere indipendenti e magari anche aprirsi ad altri Comuni limitrofi così da creare nuove economie. Senza dimenticare che differenziare significa conferire meno rifiuti in discarica e dunque risparmiare su quei 110 euro a tonnellata che ancora oggi Messina sborsa alla discarica di Motta S. Anastasia, oltre alle spese di viaggio e all'usura dei mezzi che macinano centinaia di km al giorno.

In ballo c’è il centro di selezione e valorizzazione della frazione secca dei rifiuti realizzato dall’Ato3 a Pace, ormai pronto da mesi ma ancora in attesa di poter essere inaugurato. C’è anche il tanto contestato impianto di biostabilizzazione, sempre a Pace, quello che il mondo ambientalista, con in testa Anna Giordano del WWF, non ha mai smesso di definire come una vera e propria discarica. Alla Regione ormai da mesi va avanti l’iter per l’affidamento del progetto di realizzazione dell’impianto, l’assessore Ialacqua continua a sostenere l’importanza di questo impianto, i tempi della burocrazia però anche in questo caso si stanno dilatando a dismisura e non si sa quando si potrà concretamente parlare di quest’opera.

Francesca Stornante

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