La strada verso la nuova società è lunga e sorgono nuovi ostacoli. La commissione bilancio sta esaminando i corposi provvedimenti ma ancora sono troppi i dubbi. La Fp Cgil però legge questo atteggiamento come intenzione di allungare il brodo e teme ipotesi di gare esterne. Indetto un sit-in per mercoledì mattina a Palazzo Zanca.
Una nuova seduta di commissione, ma anche questa volta senza approdare a nulla di concreto. Che il cammino della MessinaServizi Bene Comune non sarebbe stato semplice era chiaro già da tempo. E ora che la delibera di costituzione della nuova società è approdata nelle mani dei consiglieri comunali il cammino si è fatto ancora più ostico. I dubbi sono tanti, le risposte ancora poche. C’è tra l’altro una sorta di nube nera su Messinambiente e sul futuro a breve termine di una società su cui pende il rischio del fallimento, c’è il silenzio dell’amministrazione comunale sulle azioni che si stanno mettendo in campo per scongiurare questa ipotesi, anche se si sa che è stato avviato un lavoro per presentare richiesta di concordato fallimentare, una strada che però entrerebbe in contrasto con la creazione di una nuova società. Insomma, il quadro è ancora confusionario e i consiglieri comunali sono chiamati a prendere decisioni importanti e che, tra l’altro, riguardano centinaia di lavoratori. Ma molti di loro sono già stati chiari: nessuna pressione dovrà inficiare il lavoro di analisi che si sta portando avanti perché di tratta di provvedimenti delicatissimi e da cui dipende la gestione di un settore nevralgico per la città.
Dal fronte sindacale però si solleva la voce della Fp Cgil, a cui non è andato giù l’esito dell’ultima commissione Bilancio dedicata alla MessinaServizi: “Un nulla di fatto. Nessuna decisione. La commissione ha deciso di rinviare ogni decisione alla prossima riunione, durante la quale è stata richiesta la presenza del dirigente e la convocazione delle Organizzazioni sindacali per discutere in merito al mantenimento dei livelli occupazionali. Come se i sindacati non avessero già ampliamente discusso con l’Amministrazione Comunale dell’argomento – dichiarano Clara Crocè Segretario Generale della FPCGIL e Carmelo Pino Segretario del settore. Abbiamo la spiacevole sensazione che i componenti della Commissione abbiano intenzione di allungare il brodo per non decidere sulla nuova società. E a destare preoccupazione sono gli interventi di alcuni consiglieri che richiamano alla privatizzazione del servizio attraverso la pubblicazione di un bando di gara”.
La Fp Cgil avverte “Non consentiremo bandi di appalto per la privatizzazione del servizio di igiene ambientale. Abbiamo lottato ai tempi dell’amministrazione Buzzanca per evitare la pubblicazione del bando di gara che prevedeva 160 esuberi e siamo pronti a riaprire ogni forma di mobilitazione dei lavoratori per ostacolare tale ipotesi”.
Per il sindacato si sta giocando con il fuoco, mentre il 31 di gennaio scadrà l’ennesima proroga dei lavoratori Ato3, mentre sulla testa dei lavoratori di Messinambiente pende la spada di Damocle del fallimento e non sarà possibile una ulteriore proroga del servizio. “I cittadini messinesi sono stufi di dover pagare pegno di dover subire un pessimo servizio per le mancate decisioni, mentre i lavoratori devono continuare in un sistema di precarietà insopportabile”. Per questi motivi la Fp Cgil ha organizzato per mercoledì 18, dalle ore 10, un sit-in di protesta davanti al Comune per rivendicare chiarezza e tempi certi.
Francesca Stornante
La Messina Servizi Bene Comune sarebbe l’ennesimo ente assistenziale pronto ad assorbire gli esuberi di personale del settore rifiuti,e non solo, di questa città; città ingessata e dissestata a causa dell’abnorme numero di impiegati pubblici di ogni ordine e grado. I cittadini messinesi sono stufi di dover pagare questa deficienza organizzativa che ha radici lunghissime ma estirpabili!
La Messina Servizi Bene Comune sarebbe l’ennesimo ente assistenziale pronto ad assorbire gli esuberi di personale del settore rifiuti,e non solo, di questa città; città ingessata e dissestata a causa dell’abnorme numero di impiegati pubblici di ogni ordine e grado. I cittadini messinesi sono stufi di dover pagare questa deficienza organizzativa che ha radici lunghissime ma estirpabili!