Il 25 novembre scorso il consiglio comunale di Roccalumera ha approvato il piano finanziario relativo alla spazzatura per un importo di 1 milione e 250 mila euro che dovrà essere coperto per il 100% dai cittadini che hanno promesso azioni di protesta. La decisione è stata contestata anche dal gruppo di minoranza: "Sarebbero bastati pochi accorgimenti per ridurre l'importo a 875 mila euro"
La nuova tassa comunale sui rifiuti e sui servizi ha scaldato gli animi in diversi comuni d’Italia, dove la decisione di adottare la Tares non è stata accolta positivamente, soprattutto dopo che i cittadini si sono visti recapitare a casa bollette a dir poco salate. A Roccalumera l’aumento è stato giustificato dall’amministrazione Argiroffi come l’unico modo per “rimpinguare” le casse del comune provate dalla precedente gestione, ma la giustificazione non è riuscita a calmare le ire dei cittadini che hanno promesso azioni di protesta. Sembra che a guidare la rivolta saranno i commercianti che si sono dati appuntamenti in piazza Municipio venerdì 17 gennaio alle 17 per bruciare le bollette. L’aumento è stato considerato spropositato anche dal gruppo di minoranza “Per Roccalumera” guidato dal capogruppo Rita Corrini che disapprova e si discosta dalla decisione della maggioranza e ha presentato una mozione urgente, “Iniziative in materia di Tares”. Il comune di Roccalumera è sotto la lente della Corte dei Conti per essere stato vicinissimo a dichiarare il default, ma “i debiti, che la maggioranza asserisce di aver ereditato dalla passata amministrazione – dichiara la minoranza – nulla hanno a che vedere con l’aumento spropositato della Tares di quest’anno”.
Il piano finanziario relativo alla spazzatura approvato in consiglio comunale il 25 novembre scorso prevede un importo di 1 milione e 250 mila euro che dovrà essere coperto appunto dai cittadini. Secondo il gruppo di minoranza sarebbero bastati pochi accorgimenti per ridurre l’importo a 875 mila euro, a partire dalla cifra da corrispondere all’Ato Me 4. La società ha richiesto per lo spazzamento e il lavaggio delle strade 360 mila euro, cifra da riconsiderare secondo il capogruppo Corrini, perché “oggettivamente sproporzionata rispetto al servizio offerto” e perché di gran lunga superiore rispetto a quanto speso da maggio 2013 sino alla fine dell’anno: “A tale servizio – prosegue la minoranza – può corrispondere una spesa sicuramente non superiore a 130 mila euro a fronte de 360 mila richiesti, registrando così un risparmio di almeno 230 mila euro”.
La minoranza suggerisce inoltre di decurtare dall’importo 144 mila e 500 euro che costituiscono la metà della prima rata del piano di rientro con l’Ato, la cui scadenza è fissata a fine ottobre 2014, “senza ricadute sul bilancio 2013, non aumentando così il carico tributario gravante per il 2013 sui cittadini”.
“Si chiede, dunque – conclude il gruppo di minoranza – di spostare il versamento della terza rata e quarta rata, relativamente alla quota di spettanza del comune, rispettivamente al 31/03/2014 ed al 30/06/2014, consentendo la immediata rideterminazione del piano finanziario e venendo incontro alle esigenze dei cittadini che così potranno pagare il tributo sui rifiuti in maniera commisurata al servizio effettuato ed in misura accettabile e proporzionata alla capacità contributiva di ciascuno”.