Il Collegio trasmette atti relativi alla gestione Saija alla Corte dei conti ed alla Procura della Repubblica. Nel mirino debiti fuori bilancio e l'ipotesi di danno erariale. Sono 4 i contratti con compagnie teatrali firmati dal presidente Puglisi senza copertura finanziaria individuata.
L’eredità gestionale dell’ex sovrintendente Saija finisce alla Corte dei conti ed in Procura.
Gli ultimi verbali del Collegio dei revisori, pubblicati sul sito ufficiale del Teatro Vittorio Emanuele, fanno emergere un quadro debitorio che apre le porte alla possibilità di un danno erariale e che rende urgente e necessaria quell’operazione verità annunciata dal neo sovrintendente Egidio Bernava nell’avocare a sé i poteri per la predisposizione del bilancio previsionale 2016-2018.
Tra le righe dei verbali n°18 e n°19 del Collegio si evince come nel previsionale infatti siano stati inseriti costi relativi alla stagione 2015 senza alcuna copertura finanziaria e senza rispettare la normativa in materia, compresi 4 contratti con Compagnie teatrali firmati dal Presidente Puglisi.
Nonostante il Cda abbia modificato la stagione artistica 2016 trasmettendo quindi il 20 luglio il nuovo previsionale, le “falle” riscontrate in prima battuta dai revisori restano tutte proprio perché legate alla mole debitoria dello scorso anno, pertanto è impossibile dare parere al bilancio se prima non si accertano i debiti. Alla luce di questo quindi Bernava ha avocato a sé i poteri per predisporre il bilancio e la prossima seduta è stata fissata per l’8 agosto, alla presenza dei revisori dei conti.
Per la verità anche il 29 era stata convocata una seduta di Cda alla presenza del Collegio per affrontare le criticità emerse, ma è venuto a mancare il numero legale.
Ma torniamo ai conti ed ai verbali dei revisori.
Il 27 luglio, ad integrazione di quanto riportato in precedenza a proposito dei debiti fuori bilancio individuati tra le pieghe del previsionale (leggi qui l’articolo) e risalenti alla gestione 2015, i revisori scrivono: “si trasmette alla procura regionale della Corte dei conti la copia conforme agli originali di n° 4 contratti sottoscritti dal presidente Puglisi con le compagnie (omissis). Il Collegio rileva che la sottoscrizione dei contratti ha comportato debiti fuori bilancio causando un danno erariale per omesso impegno di spesa. A tal proposito la Corte dei conti scrive “l’ordinazione irregolare di spese non deliberate nei modi di legge e privi di impegno contabile costituisce violazione di elementari doveri di servizio connotata altresì da colpa di rilevante gravità”.
I revisori nel verbale n° 18 ricordano che nel 2016 sono state contratte obbligazioni con compagnie teatrali per 652.526,32 euro comportando un danno erariale sul quale la Procura e la Corte dei conti si esprimerà per competenza.
Per quanto riguarda gli oltre 386 mila euro di debiti fuori bilancio relativi al 2015 mediante procedura non rispettosa della normativa (con la delibera n°9 del 5 febbraio sulla stagione artistica 2015/2016, spettacoli di musica, prosa, contaminazione e danza), i revisori riportano le spiegazioni della responsabile dell’unità programmazione, Bruno, che dichiara di non essere stata interpellata per il rilascio del parere di copertura finanziaria in sede di approvazione del cartellone e di condividere le osservazioni del Collegio. Alla delibera manca quindi il parere di impegno di spesa previsto dalla legge (oltre che dalla logica).
Nel verbale inoltre si sottolinea come senza una delibera di riconoscimento dei debiti manca il presupposto giuridico per l’individuazione delle misure volte alla copertura finanziaria che è funzionale a salvaguardare l’equilibrio di bilancio. In parole povere il rischio è quello di “un buco di bilancio”, anzi di una voragine: “qualora a previsione delle entrate proprie non fosse sufficiente l’ente corre il rischio di versare di fatto in uno stato di estremo disavanzo. Quindi è necessario che l’Ente effettui, in via preliminare una ricognizione dei debiti fuori bilancio riconoscibili e ciò al fine di far emergere la complessiva posizione debitoria, condizione fondamentale per l’adozione di un bilancio di previsione che rispecchi i principi di veridicità”.
Il Collegio invita l’Ente ad acquisire dai responsabili dei servizi un’attestazione sull’esistenza o meno dei debiti fuori bilancio e qualora venga attestata ad indicare le motivazioni per le quali il debito è sorto indicando il capitolo di spesa di competenza e l’utilità per l’Ente di quella spesa nonché i canali di finanziamento.
Insomma i revisori chiedono un’analisi dettagliata che possa portare al calcolo preciso delle spese e di eventuali sprechi o comunque costi non utili o non finanziabili. Fin qui il verbale n°18. Ma venerdì mattina il presidente Puglisi aveva richiesto al presidente dei revisori Jervolino una seduta congiunta con il Cda proprio per esaminare previsionale e questione debitoria. La seduta però non si è tenuta per mancanza del numero legale.
Il Collegio si è quindi riunito per continuare l’esame delle carte ed ha stilato il verbale n°19 che è un nuovo “affondo”. Vengono infatti trasmessi alla Corte dei conti i contratti nei quali si rilevano i debiti fuori bilancio. Successivamente il Collegio analizza quello Statuto predisposto dall’ex sovrintendente Saija con una serie di significative modifiche finito al centro di una durissima polemica con i sindacati e sulle quali Tempostretto ha più volte scritto.
“la modifica dello Statuto adottata dal dottor Saija-scrivono i revisori- riteniamo sia illegittima e non rispettosa dei passaggi amministrativi necessari. A tal proposito si allega copia della sentenza del Cga n°461 del 30 giugno 2011 e che dimostra l’iter procedurale che deve essere seguito per l’approvazione di specifici atti. Il Collegio rende ufficialmente il proprio parere non favorevole sulla modifica dello Statuto e trasmette il verbale alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei conti per l’accertamento di eventuali responsabilità che le modifiche agli articoli 2 e 4 possono aver determinato”.
Prossima seduta l’8 agosto quando in teoria il quadro della mole debitoria dovrebbe essere pronto per cercare di individuare una soluzione. Ma le porte del danno erariale a questo punto si sono aperte e saranno Procura e magistrati contabili a valutare anche il da farsi per competenza.
Rosaria Brancato
Che peccato che l’ex consigliera Lo Presti e grande sostenitrice di Accorinti si sia dimessa.
Ricordo ancora gli strale che allora lanciò contro i Massoni.
Niente massoni-disse- in questo Cda!!!
Si è visto cosa comporta fare Cda con solo Cavalieri senza cavallo e dame di compagnia.
Grazie ex consigliera, la Messina perbene la ringrazia della grande selezione fatta allora.
Che peccato che l’ex consigliera Lo Presti e grande sostenitrice di Accorinti si sia dimessa.
Ricordo ancora gli strale che allora lanciò contro i Massoni.
Niente massoni-disse- in questo Cda!!!
Si è visto cosa comporta fare Cda con solo Cavalieri senza cavallo e dame di compagnia.
Grazie ex consigliera, la Messina perbene la ringrazia della grande selezione fatta allora.