Da presidente della Commissione antimafia, nel 2022, a Barcellona parlò delle mani della famiglia sull'impresa sequestrata
Messina – Nel 2022, durante un convegno a Barcellona Pozzo di Gotto, Nicola Morra, allora senatore M5S e presidente della Commissione nazionale antimafia, sollevò pubblicamente il “caso Ofria”. A proposito di Barcellona Pozzo di Gotto”, disse Morra, “questo è il paese dove gli Ofria continuano a essere in azienda malgrado il sequestro”. Intervenendo alla presentazione del libro Lobby&Logge dell’ex magistrato Michele Palamara l’esponente dei 5 Stelle, a colloquio col giornalista Enzo Basso, intervenne sul caso Ofria accostandolo ad altri casi di presunte connivenze giudiziarie.
I 15 arresti a Barcellona
Il caso è sfociato in 15 arresti lo scorso 14 gennaio. In manette i familiari del boss Salvatore Ofria, dipendenti della ditta Bellinvia e l’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale. Nello stesso provvedimento di arresto si fa cenno ai primi provvedimenti adottati dalla magistratura già qualche anno fa. Ne parlano, nelle conversazioni intercettate, gli stessi indagati. Il caso Ofria, quindi, era sotto i riflettori della Procura di Messina e della Polizia già da tempo, tanto che tra i reati contestati ai 15 arrestati c’è un episodio che risale al 2019.
L’ultima parola del boss sull’ampliamento dell’impresa confiscata
Nell’ottobre 2024, la Corte di Cassazione ha fatto cadere la confisca dello “sfascio” Bellinvia, chiedendo alla magistratura messinese di tornare ad analizzare la sussistenza delle accuse di mafia. Oggi la Procura di Messina, guidata da Antonio D’Amato, con gli arresti del 14 gennaio, contesta il controllo dell’azienda da parte del boss in carcere, attraverso i familiari. Agli atti dell’inchiesta anche una conversazione recentissima in carcere tra Salvatore Ofria e la moglie relativa alla trattativa per l’acquisto di un terreno ritenuto utile per ampliare l’azienda. Trattativa sulla quale, scrivono i giudici, in occasione di quel colloquio Ofria si sarebbe attribuito l’ultima parola.
Lo stato e’ perdente. La mafia vince. Poi si domanda alle persone di denunciare……………Ma a chi denunci se queste persone, continuano a fare quello che vogliono ? Lo stato non vuole cittadini normali. Vuole eroi, che diventeranno martiri. Il prossimo che mi dice che siamo tutti mafiosi al sud. lo prendero’ a calci nel sedere. E’ lo stato italiano, che e’ fallito. Noi tutti, gente del sud, siamo solo vittime. Dello stato e della mafia.